I gelati semiti di Berlino

In pochissimi minuti mi sono arrivate molteplici segnalazioni in merito a un trafiletto, in italiano, che sembra arrivare da un vecchio giornale.

Il testo riportato per chi non riuscisse a leggerlo:

I gelati semiti

Il Presidente di polizia di Berlino ha ordinato che da oggi al 28 luglio le gelaterie ebree vengano chiuse alle 7 di sera, onde impedire che dinnanzi ad esse abbiano luogo delle dimostrazioni. In tal modo viene sensibilmente diminuita la concorrenza che le gelaterie ebree facevano a quelle gestite da ariani.

Si apprende poi che il comune di Augsburg ha emanato un’ordinanza con la quale viene vietato agli ebrei l’accesso a tutti i bagni pubblici della città. Il provvedimento viene motivato col fatto che degli israeliti non si sono comportati ai bagni con la debita modestia.

Non ho la più pallida idea di quale sia la provenienza del testo, se sia un falso screenshot anticato o sia stato pubblicato su un giornale. Ma quanto viene riportato è assolutamente vero. Già nel 1935, narrano le cronache, in Germania si cominciò a fare ordinanze nei confronti di gelaterie e pasticcerie.

In una dichiarazione al Ministero dell’Economia del Reich del 3 luglio 1935, C.V. parlava di una “chiusura sistematica delle gelaterie e dei ristoranti i cui proprietari sono ebrei”, finora nove gelaterie e quattro ristoranti sono stati colpiti. Le vetrine e le facciate delle case erano ancora imbrattate e incollate, la stella di David dipinta. Quasi “di giorno in giorno” la gente si riuniva di fronte ai negozi, prevalentemente “giovani, a volte molto giovani, che, con grida antisemite, chiedevano la chiusura delle pasticcerie”.

Questo brano è tratto dal volume: “Deutsche, kauft nicht bei Juden!”: Antisemitismus und politischer di Hannah Ahlheim. Ma se ne trovano altri in rete, che raccontano gli stessi fatti. Ad avere padronanza con il tedesco probabilmente troverei ancora più materiale.

Non ho la più pallida idea se il ritaglio di giornale sia vero o meno. Onestamente poco conto in merito ai fatti che vengono narrati, che sono storicamente corretti, e agghiaccianti. Il modo in cui è scritto il testo fa pensare a uno stile troppo moderno perché possa essere reale, ma non è rilevante.

Non credo sia necessario aggiungere altro
maicolengel at butac punto it
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