I migranti dell’Aquarius e i vestiti della Croce Rossa

La notizia rimbalza dalla Spagna alla Svizzera italiana, e di rimando in Italia. I migranti dell’Aquarius avrebbero gettato con disprezzo gli abiti che erano stati donati loro dalla Croce Rossa. Riporta il Mattino svizzero:

A pochi giorni dallo sbarco, i migranti dell’Aquarius non si sarebbero per ora distinti per un comportamento ineccepebile. Come riporta il portale spagnolo casoaislado, i migranti alloggiati nella municipalità di Cheste, nei pressi di Valencia, avrebbero buttato via i doni fatti loro dalla croce rossa, perlopiù vestiti e coperte. D’altra parte le foto scattate dai residenti che abitano vicino alla struttura non lasciano adito a molti dubbi.

Verifiche?

Bastava cercare in rete per trovare testate spagnole spiegare le foto che circolano: è vero, ci sono mucchi di vestiti vicino a un cassonetto, ma la ragione è che una volta sbarcati tutti gli immigrati (anche quelli che arrivano da noi) devono seguire un iter che prevede una visita medica e il liberarsi di tutti gli indumenti indossati durante il viaggio per evitare possibili contaminazioni.

Poca voglia d’informare

Che le foto vengano fatte girare su profili social spagnoli e italiani è un conto, che una testata registrata come Il Mattino online pubblichi le stesse cose senza preoccuparsi di chiedere conferma ai diretti interessati (municipalità spagnola, Croce Rossa e protezione civile spagnola) è mio avviso è segno della poca voglia d’informare che c’è su una certa stampa.

L’articolo del Mattino prosegue con toni che onestamente ritengo non degni di una testata giornalistica. Si riportano voci che narrano che i migranti sarebbero stati visti al bar a ubriacarsi pagando con banconote da 100 euro, fonte? Boh, Il Mattino la racconta così:

 …degli abitanti dichiarano aver visto i richiedenti l’asilo dell’Aquarius in un ristorante a bere alcolici pagando con banconote da 100 euro…

Degli abitanti? Chi, dove, come, quando? Se mancano questo tipo d’informazioni possiamo essere praticamente certi che chi ha scritto il pezzo nemmeno ci ha provato a fare una verifica, si è limitato a copiare e incollare tradotte le parole che ha trovato su testate che non cita e non linka. Questo non è un buon segno.

El Diario

Su El Diario, che ha contattato la Croce Rossa spagnola, si riporta:

Dalla Croce Rossa hanno spiegato a eldiario.es che le fotografie sono state disseminate con l’intenzione di “screditare l’accoglienza umanitaria dei migranti”. Come spiegano, i vestiti sono rimasti nei contenitori così disordinati per “meno di un’ora”, oltre ad essere “controllati in ogni momento all’interno di un recinto protetto.”

Quindi, la stessa Croce Rossa sa bene che le foto sono state fatte circolare per gettare discredito sui migranti e sull’accoglienza. Lo spiegano in maniera molto chiara, come raccontano che quella che sembra un mucchio disordinato di vestiti è stato rimosso in fretta ed era comunque in area sotto controllo (probabilmente della protezione civile).

Gli stessi volontari di VOST Comunitat Valencia sono stati costretti a pubblicare sui social svariate allerte in merito, dove veniva richiesta l’eliminazione dei post bufala.

Per quanto abbiano cercato di contattare la fonte per far ritirare il tweet. Dal momento che è ancora pubblicato siamo costretti a negare “in aperto” per

Tutto il mondo è paese, ci sono avvelenatori di pozzi in Spagna come in Italia, ma non bisogna cascare nel loro gioco, bisogna stare attenti alle verifiche, e quando non si è sicuri di cosa sia avvenuto restare nel condizionale o non pubblicare. Articoli come quello de Il Mattino invece prendono posizione come se i fatti fossero stati verificati, quando invece si riportano solo voci di corridoio senza alcuna fonte valida.

Non credo sia necessario aggiungere altro.
maicolengel at butac punto it
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