I pesci nel mar Morto, non sono nel mar Morto…


La Repubblica titola:

Pesci nel Mar Morto come nella Bibbia. “È la profezia di Ezechiele che si compie”

Come sanno molti di quelli che leggono BUTAC con costanza non sono tra quelli che credono alle profezie, le ritengo favolette inventate per dilettare la gente, a volte con uno scopo educativo, altre volte solo e unicamente perché è divertente vedere la gente che ci casca (ma questa è ovviamente solo la mia modestissima opinione). L’idea che su testate nazionali si parli di profezie mi fa venire un filo di orticaria, ma anche questo è un problema mio.

Quello che però, come sempre, ci interessa, sono le fonti della notizia. Davvero qualcuno ha fotografato dei pesci nuotare nel Mar Morto? Cercando in rete trovo che i primi a raccontare la storia sono i “giornalisti” del Daily Star, testata che non rientra tre le prime 50 mondiali che suggerirei come affidabilità, forse nemmeno tra le prime 100, ma evidentemente è una testata che piace, visto quanto è letta.

Sul Daily Star però la notizia assume un contorno strano, nel senso che il fotografo citato anche su Repubblica, Noam Bedein, è intervistato dal vivo, e da nessuna parte parla di pesci viventi nel Mar Morto, solo nel testo dell’articolo si sostiene che lui ne abbia fotografati, ma viene specificato anche dove.

Noam Bedein has reported sightings of marine life in small sinkholes around the Dead Sea, as well as vegetation growing.

La frase spiega che i pesci fotografati non sarebbero nel mar Morto, ma in pozze attorno allo stesso, può essere che ci siano delle zone circoscritte in cui l’acqua non è troppo salata e permette la sopravvivenza. Ma si tratterebbe di casi limite. La cosa però è curiosa, visto che Noam Bedein nell’intervista dal vivo non fa cenno a questi pesci, parla di altro, spiega come l’associazione di cui fa parte stia cercando di sensibilizzare sul tema. Mostra come l’acqua del mar Morto si stia ritirando (cioè evaporando) a causa dei cambiamenti climatici, spiega come il Mar Morto stia scomparendo un pezzo alla volta. Ma non si fa cenno da nessuna parte ai pesci. Di questo si parla solo nel testo del Daily Star, che a quanto pare è anche il primo a pubblicare l’immagine che li mostrerebbe. Strano, visto che nello stesso articolo loro sostengono che la foto ha come fonte l’associazione di Bedin.

Ma sul sito dell’associazione Dead Sea Revival delle stesse foto non c’è traccia. In compenso trovo quella che probabilmente è la vera fonte della notizia, un articolo sul Jerusalem Post, che spiega:

Bedein says beacuse the sinkholes fill with freshwater he ha seen people fishing in them. We speculated about how the fish might have got there – whether by human hands or being dropped by birds or spawned from a fish as bird grabbed it.

Ovvero, Bedein spiega (senza mostrare alcuna fotografia) che ha visto gente pescare all’interno di alcune pozze, spiega che è perché sono piene di acqua dolce che arriva dalle colline di Hebron. È acqua che quando arriva nel Mar Morto diventa automaticamente troppo salata per la vita, ma finché è limitata a queste voragini mantiene un livello di salinità sopportabile. Ma i pesci non ci sono nati da soli, qualcuno ce li ha portati, o l’uomo o per altre vie. Non spiegare tutte queste cose non è fare giornalismo, e dire che ci ho messo circa cinque minuti di ricerche per trovare fonti e dati.

maicolengel at butac punto it
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