I protocolli a scuola, i termoscanner e un po’ di buonsenso

Mi avete segnalato un post, convinti evidentemente che fosse una bufala. Un post dove viene mostrata una lettera di un pediatra. Lettera è una parola grossa, un messaggio a una scuola:

Dott.Giuseppe Cicione Medico Chirurgo Spec. in pediatria Osimo Certifico che i tre pargoli allontanati stamane da scuola per febbrone misurato con termoscanner 37,4°) hanno effettuato a domicilio misurazione della temperatura col termometro della nonna il cui risultato è 36,4°. Si consiglia rientro a scuola di corsa col termometro al seguito, regalo per i bambini e rimborso spesa benzina per i genitori che hanno abbandonato il posto di lavoro per recuperare la prole.

Sono andato a cercare il Dott. Cicione e ho trovato la lettera pubblicata sul suo profilo social, con queste parole:

Dalla prima linea in tempo reale.

Il dottor Cicione è uno stimato professionista di Osimo, segretario provinciale della Fimp, non proprio l’ultimo arrivato. Difatti sta dicendo cose corrette, specie visto appunto che secondo quanto riporta i bambini sarebbero stati mandati a casa con 37,4°. Ma i protocolli non prevedono questo. Come è spiegato molto chiaramente su tutte le circolari del Ministero, solo con febbre sopra i 37,5° scatta il protocollo COVID-19. Sotto quella temperatura non ci sono delle misure di contenimento da prendere, aver costretto i genitori a correre a scuola a ritirare i pargoli è sciocco.

Come riportava il Corriere della Sera a fine agosto:

Il bambino non ha sintomi ma i genitori sanno che la prassi più corretta è provargli la febbre comunque, ogni mattina, prima di accompagnarlo a scuola. Ha 37,2 di febbre. Che fare? 
Per febbre si intende, secondo le linee guida internazionali, una temperatura superiore a 37.5, che viene indicata anche dall’Organizzazione mondiale della sanità come uno dei sintomi più frequenti di Covid-19. Secondo le linee guida si deve rimanere a casa in presenza di una temperatura corporea che supera i 37.5, quindi con 37.2 si va a scuola.

C’è solo una cosa che ritengo vada aggiunta a quanto già spiegato dal pediatra: i termoscanner sono precisi (a meno che la scuola non abbia comperato la classica sòla da 10 euro). Ma prima di usarli sui bimbi sarebbe il caso verificare la loro corretta misurazione facendo un confronto magari con un termometro più classico. Ricordo inoltre che la temperatura andrebbe comunque presa a casa, dai genitori, non a scuola. A scuola si può fare solo se ci sia un lecito dubbio che il bambino stia male.

Non credo sia necessario aggiungere altro.
maicolengel at butac punto it
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