Rifugiati e pasti rifiutati, once again!

PROFUGHI-CIBO

PREMESSA: La notizia di cui parliamo è VERA, nei fatti, ma andrebbe raccontata in maniera corretta, e non con il solito odio razziale che hanno alcuni soggetti a cui mi piacerebbe venisse tolta la possibilità di avere un blog.

Ci viene segnalato che una testata online (di dubbio gusto) ha pubblicato l’ennesima notizia contro i rifugiati e profughi ospitati nelle strutture italiane. Ve la riporto in toto, tanto vale, giusto per mostrare cosa vuol dire fare disinformazione in questo ameno luogo che è la rete.

Clandestini in hotel rifiutano il cibo: “troppa pasta vogliamo cibo africano”

Puos d’Alpago, provincia di Belluno – Un gruppo di clandestini gestiti a spese nostre dal famigerato Centro italiano di solidarietà, che risiedono all’albergo Alpago di Puos, hanno inscenato una protesta per la “scarsa varietà del cibo servito loro dai camerieri dell’hotel”.
Troppo riso e troppa pasta, tutti i giorni: “Il nostro regime alimentare li fa star male – denuncia un amico dei clandestini -, il loro intestino non riesce a smaltire troppi carboidrati, mangiarne tutti i giorni a pranzo e a cena, ormai è diventata una sofferenza”.
Vogliono “cibo africano, cous cous con pesce, riso con pollo, tante verdure”.
Credevamo fossero denutriti, invece sono ‘abituati a cibo africano’: e allora perché non siete rimasti a mangiare in Africa?
Per questo hanno deciso di utilizzare i nostri soldi per l’acquisto di cibi differenti. L’ultima volta che si sono visti servire il riso, hanno rifiutato il pasto con sdegno: “Che schifo è questo?”.

Questo ci raccontavano, dando ad intendere che il cibo preparato venisse regolarmente buttato con grande spreco. E che “coi nostri soldi” se ne acquistasse altro. All’interno del breve articoletto vengono inserite paroline volte ad indignare: varietà del cibo, i camerieri dell’hotel (come se fossero in una struttura con servizio a 4 stelle), sofferenza. Si mette il dubbio sul fatto che possano essere denutriti (cosa che nessuno ha mai detto, un profugo non è la stessa cosa di un bambino del terzo mondo con la pancia gonfia d’aria, darlo ad intendere è fare disinformazione in malafede). L’apoteosi è quel “e allora perché non siete rimasti a mangiare in Africa”, sommato allo sdegno nel rifiuto del cibo.

Ma la realtà dei fatti pur simile, andrebbe spiegata per bene.

I profughi ospitati a Puos d’Alpago stanno in una struttura che normalmente, prima di ospitare profughi affittava le camere con prima colazione a 25 euro a persona, oggi ne prendono 35, di cui 2,50 vanno al profugo. I profughi, alcuni ospitati da più di un anno, si sono trovati intolleranti ad alcuni piatti, come succederebbe a  noi se da domani fossimo costretti a cambiare radicalmente alimentazione e passare dalla dieta mediterranea a quella ricca di grassi degli Stati Uniti. Il nostro corpo è un organismo delicato ed abitudinario, se per vent’anni mangio solo riso stracotto, pollo e verdure, digerire la pasta con le cotiche non sarà facilissimo. Ma farlo capire ai soggetti che scrivono su quei blog non è semplice, poverini mica è colpa loro. Loro non sono giornalisti, ma politicanti che stanno cercando d’indignarvi per contare sui vostri voti alle prossime elezioni. Alcuni colleghi debunker hanno scritto tanti articoli per mostrarvi chi si nasconda dietro queste testate. Ma noi su Butac non siamo interessati al messaggero, ma al messaggio. Poco importa se dietro un sito si trova questo o quel partito politico, se il messaggio è errato occorre presentarlo nella maniera corretta.

Tornando a noi, questi 30 rifugiati dopo aver scoperto le proprie intolleranze a questo regime alimentare hanno deciso di sfruttare i 2,50 euro che ricevono al giorno per andare a fare la spesa autonomamente, raccogliendo ogni 4/5 giorni soldini da tutti, comperando (in un supermercato italiano della zona)  quello che reputano più adatto a loro e cucinandoselo da soli,. all’interno della stessa struttura. Che male c’è? Direi nessuno. Anzi, a volerla dire tutta qualcosa di male c’è, visto che chi gestisce la struttura riceve soldi anche per i pasti, sarebbe il caso che quelli che (ormai da un mese e mezzo) non spende più, visto che si fan tutto da soli, venissero resi alla comunità. No? Ma di questo la nostra testata anti rifugiuati non ne parla, forse perché chi s’intasca quei soldi è italiano e non sta fuggendo da guerra o carestie.

Credo sia interessante per tutti legger quanto veniva detto sul Corriere del Veneto a fine Luglio:

«Gli sbarchi di persone disperate, che scappano da guerre e carestie, non cesseranno a breve — osserva Paolo Alfier, portavoce del Forum del Terzo settore del Veneto —. Come espressione della maggioranza delle associazioni che nella nostra regione si occupano di cooperazione sociale e volontariato, riteniamo che la questione dell’accoglienza vada affrontata con senso si responsabilità a tutti i livelli: dal governo nazionale, al regionale e ai singoli Comuni. La responsabilità principale è di non scaricare i problemi da un’amministrazione all’altra e di non fomentare il malcontento della gente. Governare significa risolvere i problemi, non crearli. I numeri di questo esodo si sommano al modo in cui le comunità locali valutano il fenomeno, anche su spinte emotive superficiali e su pressioni politiche non sempre pacate. Per gestire un problema epocale — aggiunge Alfier — vanno abbassati i toni polemici, ritirate le grida inconcludenti e abbandonati gli inviti agli scontri. L’Unione Europea e l’Onu non possono scaricare sull’Italia il peso di questo dramma, ma crediamo sia comunque la ragionevolezza a poter risolvere la situazione»

Io sono d’accordo con tutto quanto viene detto da Alfier, non credo che l’Italia debba accollarsi da sola il problema (ma basta leggersi un poco la cronaca internazionale per vedere che non è proprio così, viste le migliaia di profughi ammassati ai confini con l’Ungheria e le altre migliaia che sono entrate in Germania passando da li).

La cosa che mi lascia più sconcertato è leggere che il partito politico italiano che più pare avercela con i profughi, e che sta facendo da mesi campagna elettorale sfruttandoli in maniera massiccia per indignare il paese, ha votato contro la proposta di riallocare i rifugiati e i profughi presenti in Italia in altri stati. Si parla di oltre 15mila rifugiati in meno per il nostro paese, non bazzecole. Per fortuna gli altri partiti sono stati più assennati e la proposta è passata con 372 voti favorevole contro 124 negativi e 54 astenuti.

maicolengel at butac.it