Il bail in, ovvero il prelievo forzoso

prelievoonceagain

Ne abbiamo già parlato, fin troppo a mio parere, ma mentre l’anno scorso era diventato di moda spaventare i lettori usando l’Ebola quest’anno si usa il Bail In, il prelievo forzoso  che, come mi è stato fatto notare non è propriamente un prelievo forzoso ma la facoltà della Banca d’Italia di svalutare (o convertire in azioni) alcuni crediti dell’ente in default e di assegnare una priorità diversa ad alcune tipologie di creditori (tra l’altro sono fatti salvi i c/c over 100.000 di persone fisiche, micro, piccole e medie imprese). Ma tanto online e su certi giornali la cosa viene passata così:

L’Italia come Cipro: se la banca fallisce paghi tu #prelievoforzoso

PseudoPolitica popolarissima, fatta apposta per spaventare tutti coloro che non hanno ragione di allarmarsi. Chi potrebbe spaventarsi magari sono i proprietari di conti con attivi over 100mila euro, non versati in forma di depositi protetti. Quanti di voi hanno 100mila euro in banca? Ecco, i due che hanno alzato la mano (no, Lord Rettilus, lei non deve alzare la zampa, voi rettiliani non avete soldi nelle banche italiane).
Detto ciò, i primi a pagare le conseguenze di un eventuale ricorso al bail in, sono gli azionisti; quanti di voi sono azionisti della propria banca? Lo sapete vero che comperare azioni è giocare in borsa, si possono fare lauti guadagni in breve tempo., ma anche perdere tutto in altrettanto breve tempo. Avete comperato delle azioni del vostro istituto bancario, dovete per forza conoscere le regole del gioco.
Il sistema vorrebbe esser stato studiato proprio per far si che gli azionisti e i creditori stiano più attenti alle politiche bancarie dell’istituto di credito dal loro scelto. La normativa europea a cui si fa riferimento è del 2014, non vi pare strano che se ne parli con tanta enfasi oggi? Ma perché a brevissimo la si vota
In Italia qualcosa del genere la si è già fatta anni fa, come riporta wiki:

Durante il suo primo mandato da presidente del Consiglio, a fronte della situazione finanziaria, il suo Governo approvò, l’11 luglio 1992, un decreto legge da 30.000 miliardi di lire in cui tra le altre cose veniva deliberato (retroattivamente al 9 luglio) il prelievo forzoso del sei per mille dai conti correnti bancari per un “interesse di straordinario rilievo”, in relazione a “una situazione di drammatica emergenza della finanza pubblica”[5]

Io c’ero nel 1992, avevo già l’età della ragione, non siamo crollati a terra, eravamo in un brutto momento e quel prelievo forzoso ci ha permesso di tirare avanti, e si trattava di 600 lire ogni centomila. SEICENTO LIRE, nel 1993 a Bologna non ci si comperava neppure un caffé. Se avevi 100 milioni di lire se ne pigliavano 600mila. Che sia chiaro non erano pochissime, ma sul totale di 100milioni erano obbiettivamente una bazzecola.
Quello comunque di cui si parla non sarebbe qualcosa di simile a quanto avvenuto nel 1993. Qui si parla di evitare il fallimento del proprio Istituto di credito, ne sarebbero coinvolti SOLO i creditori e gli azionisti dello stesso, non tutti i cittadini.
E ancora, non è qualcosa  di simile a quanto avvenuto a Cipro, in quel caso si trattò di bail-out, il bail-in serve proprio ad evitare di dover ricorrere al bail-out. Ma basta leggere il Giornale per vedere che da un titolo scorretto nell’articolo si fa per lo più politica:

In estrema sintesi: dall’1 gennaio 2016 se le banche saranno in default potranno attingere dai conti correnti sopra i 100 mila euro, dalle azioni e dalle obbligazioni dei propri clienti-risparmiatori”. Lo annuncia il capogruppo di Fi alla Camera Renato Brunetta. “Una misura inaccettabile per Forza Italia, un vero e proprio prelievo forzoso contro le famiglie, contro le imprese, e solo nell’interesse delle grandi banche. Ci opporremo con ogni mezzo a chi vuol metter le mani nelle tasche degli italiani”

Quante famiglie conoscete con in banca più di 100mila euro? Dovrebbero preoccuparsi seriamente se, per evitare un fallimento della banca dove hanno i risparmi venisse applicato un prelievo che comunque non lo metterebbe in ginocchio? Come spiegava Next QUotidiano:

La nuova legge esclude la possibilità di salvare la banca con i soldi dei cittadini, e lascia il rischio in mano a chi possiede le quote delle banche (ovvero chi ne ha comprato le azioni, e in massima parte – come è ovvio – a chi ne ha di più), a chi ne possiede le obbligazioni e, in ultima analisi, ai correntisti con conti al di sopra dei 100mila euro, quota comunque garantita in rimborso dalla Banca Centrale Europea a tutti.

Anche se come mi viene fatto notare da alcuni lettori in realtà la copertura al momento non c’è e vengono visti di volta in volta gli specifici casi.
Ma spaventare i lettori sta diventando pratica comune per la lotta politica, spaventati ragionate male, non vi viene lasciato il tempo di pensare, fare ricerche, informarsi, capire dove stia la verità, capire se sia giusto o meno.
Avevamo parlato di Fiscal Compact, Bail In e prelievo forzoso anche altre volte: settembre 2014, aprile 2014, e ad ottobre 2013.
maicolengel at butac.it