Il bambino elefante!1!

Ciaooo, sono tornata! Dopo il lavoro del mio primo articolo, ho voluto trattare qualcosa di più… leggero. Insomma, leggero… un bambino elefante come lo definireste?

Vedo condivisa sempre più spesso questa notizia. Addirittura, il sito Sicilia24live la riporta anche in inglese.

Enna. Incredibile quanto accaduto a Enna questa mattina, una donna di origini africane ha dato alla luce un neonato affetto da elefantiasi.

 elefante-child

Segue la descrizione dell’aspetto fisico del neonato, le cure e gli interventi a cui sarà sottoposto. Infine, le dichiarazioni dei genitori.
La notizia è una bufala, già sbufalata da bufale.net; ciononostante, continuo a vederla condivisa e ricondivisa. In realtà il bambino nella foto è nato dalla fantasia di un’artista (Patricia Piccinini), qui potete trovare il suo sito. Si tratta di una scultura dal titolo eloquente: “Newborn”, “il neonato”; è stata  realizzata  in silicone, fibreglass, capelli umani e pelt dell’opossum della Nuova Zelanda. La stessa artista si è cimentata con un’altra scultura di stampo simile: “The Listener”.
Guardatela e chiedetevi come mai nessuno abbia ancora gridato “incredibile, una donna di stampo mediorientale, musulmana praticante ha dato alla luce un bambino geneticamente modificato. La causa? Ha mangiato maiale durante la gravidanza!”.
Torniamo un secondo al bambino elefante. Il “giornalista” afferma che il bambino è affetto da elefantiasi e che nessuno durante la gravidanza si fosse accorto della “malformazione”. Giusto per darvi un’idea della vaccata che è stata scritta, oltre a essere supporto di una clamorosa bufala, l’elefantiasi non è una malformazione. La filariosi linfatica, detta volgarmente elefantiasi, è una malattia dovuta a parassiti appartenenti al gruppo delle Filariidae, dette “filarie”. Si distinguono dalle altre forme di filariosi per la localizzazione delle forme adulte a livello dei vasi linfatici dove provocano ipertrofia dei tessuti sottocutanei (elefantiasi).
Chi ha scritto questo articolo, oltre ad aver probabilmente copia/incollato apportando alcune modifiche da un sito satirico norvegese, non si è preso neppure il disturbo di cercare su Google la parola “elefantiasi” per  vedere a quale patologia si riferisse.
A meno che le dita della sua mano non siano sempre lì a contare e riscuotere soldi…
Thunderstruck
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