Il Canada, l’eutanasia e Maurizio Blondet

Al di qua dell’oceano le notizie arrivano con un po’ di ritardo, dev’essere per questo che il blog Blondet & Friends solo il 30 ottobre 2019 ha pubblicato un articolo dal titolo:

IL CANADA LEGALIZZA L’UCCISIONE DEI BAMBINI DISABILI

Ve ne riporto una parte per farvi comprendere come funzioni la disinformazione:

Il Canada ha appena introdotto una nuova legge che legalizza l’eutanasia per i genitori che vogliono che i loro medici uccidano i loro bambini malati, disabili o morenti. L’eutanasia in Canada è legale ormai da poco più di un anno, ma i pediatri hanno riferito di una “domanda crescente” di eutanasia di bambini e neonati, cosa che non era precedentemente consentita. La legge canadese consentiva il “suicidio medico assistito” per malati terminali o adulti sofferenti che potrebbero legalmente “fare volontariato” per porre fine alla propria vita. Questa legge non è stata estesa ai bambini in quanto si ritiene che un minore non sia in grado di acconsentire alla propria morte. Ora, la nuova legislazione passerà la responsabilità di morte consensuale ai genitori, permettendo loro di decidere se eutanilizzare il loro bambino.

Le sottolineature sono mie. Nella prima frase, come nel titolo, si legge che è stata introdotta una “nuova legge”, quindi per il lettore distratto è una legge che è stata approvata. Nell’ultima frase si usa il futuro “passerà” quindi la legge non è stata approvata: deve, secondo Blondet, ancora passare.

Quale è la fonte?

La fonte scelta da Blondet è un sito che si chiama NBCM NEWS, da cui scopiazza pari pari traducendo in italiano. Verifiche? Nessuna. Il sito da cui parte Blondet è un blog, di nessuna autorevolezza, collegato a un social network aperto appositamente per poter pubblicare qualsivoglia sciocchezza senza dover sottostare alle regole di Facebook. Guarda caso il sito è pubblicizzato su StormFront come l’alternativa a Facebook canadese, come VK lo è per la Russia.

You can say what you want, holocaust revisionism, you will not get banned for racial slurs etc, I just ask to be respectful, do not have a potty mouth and low brow racial slurs takes away from our credibility, this is my request, not theirs, do not break the hate laws or any incitement for practicality and future legal reasons, we can convey our messages with intellect within the law without resorting to crass and uncouth behaviour, you will not be quelled or silenced by the site again this is my request, yes it is a free for all but do not regress to infantile tactics and language.

Vice lo definisce un social di estrema destra non censurato che permette il razzismo ma non la nudità. Quindi un social network estremista, pro-vita, razzista, che difende i valori di quella che loro ritengono la famiglia tradizionale. Bel posto. Sfruttare come fonte di un articolo un blog come NBCM News, collegato a siti dichiaratamente di estrema destra, onestamente non rientra nel mio concetto di fare informazione, ma è evidente come Maurizio Blondet e io abbiamo standard differenti nella scelta delle fonti.

Ma quindi, come stanno le cose?

Adesso capirete perché a inizio articolo parlavo di ritardo nel pubblicare una notizia. Una veloce ricerca sui siti ufficiali canadesi non porta a nessuna novità, anzi, basta analizzare le due fonti scelte da NBCM per accorgersi che entrambe risalgono al 2017, e che da allora nulla è cambiato. L’articolo tradotto da Blondet appariva su blog pro-vita che cercavano di spingere la gente a protestare per la legge che fu votata appunto in quel periodo, legge che non permette affatto ai genitori di scegliere l’eutanasia sui propri figli minorenni. Ma a Blondet come a NBCM non importa affatto informare, solo indignare.

È vero che in Canada è stata approvata una legge per l’eutanasia, ma questa legge risale al 2016, ed è per quello che “nell’articolo di Blondet” (che come avrete ormai capito non è affatto suo) si parla di una legge entrata in vigore da un anno: perché il blog da cui ha copiato e tradotto era del 2017 (verificare quanto si traduce sarebbe importante…).

Quella legge del 2016 non prevede affatto autorizzazioni all’eutanasia sui minorenni, e da allora non sono state fatte modifiche alla stessa. Quello che va raccontato, e che è vero, è che tra il 2017 e il 2018 l’associazione dei pediatri canadesi ha esplorato la legislazione in vigore negli unici due Paesi al mondo in cui l’eutanasia assistita si applica anche ai minori (in particolari casi). Nel farlo sono stati evidenziati i problemi legati alla legislazione e le implicazioni etiche di un percorso di quel genere. Tutte cose importanti. I casi presi in esame dai pediatri canadesi riguardano solo pazienti minori in fin di vita o gravemente disabili con dolori seri destinati a aumentare con l’invecchiamento. Su oltre un migliaio di casi presi in esame solo in una quarantina sì è deciso di propendere verso il fine vita. Ma c’è di più. I pediatri canadesi difatti hanno spiegato come ci siano altre strade da percorrere, legate alle cure palliative, prima di parlare di eutanasia. Ad oggi non c’è una proposta parlamentare per estendere l’eutanasia ai minori, se ci fosse sarebbe comunque ristretta a casi molto particolari e rari, pensando come prima cosa al benessere del paziente.

Non spiegare tutte queste cose è disinformare. Non spiegare che si sta traducendo un articolo da altra fonte vecchia di due anni per me è raccontare fòle ai propri lettori. Vedete voi se tutto questo ha senso.

maicolengel at butac punto it
Se ti è piaciuto l’articolo, sostienici su Patreon o su PayPal! Può bastare anche il costo di un caffè!