Il cibo OGM, riconoscibile?

OGM-RICONOSCERLI

Senza ombra di dubbio il cibo OGM è molto piacevole e attraente alla vista, ma ormai si sa che le persone comuni comprano con gli occhi e non con la testa. Come non essere attratti da un frutto perfettamente tondo, lucido, grande e succoso?

Ci spiegano così su Pane e Circo. Il sito purtroppo usa lo stesso trucco coi suoi lettori: l’articolo da loro pubblicato è SEMPRE di poco tempo fa (1 minuto, 1 giorno)  in questa maniera il navigatore medio crede sia un articolo scritto da pochissimo (fresco di “stampa” più invitante di uno vecchio di una settimana), quindi è spinto a condividerlo (anche se magari l’ha già condiviso una settimana fa, sappiamo bene che il 60% di chi arriva su un blog legge solo il titolo, figurarsi se si ricorda d’averlo già visto).
Fateci caso quando girate per il web, sono tanti gli articoli a sfruttare questo sistema, o ad evitare accuratamente le date nei loro articoli. Più fuffa vendi, più devi poterla far girare come fosse nuova.
Ma procediamo oltre.
Tutto l’articolo di Pane e Circo non ha in realtà NULLA a che vedere con gli OGM, in Italia spiegano sia su Wikipedia:

Va notato comunque che, anche se attualmente non ci sono colture OGM in Italia (se non a livello sperimentale), non significa che sia un Paese “OGM free”. Infatti la gran parte dei mangimi utilizzati negli allevamenti italiani (esclusi gli allevamenti biologici) è prodotta a partire da soia e mais geneticamente modificati importati da Stati Uniti, Canada e America Latina. L’Italia infatti produce solo l’8% della soia di cui necessita.

che la rivista FRUTTICULTURA, qualche tempo fa:

Oggi sul mercato italiano non c’è frutta geneticamente modificata. La conferma viene da Claudio Gamberini, responsabile nazionale ortofrutta del Conad

Il fatto che la frutta OGM sia piacevole ed attraente può anche esser vero, ma lo stesso si può dire per quasi tutta la frutta NON BIO, che non è OGM, ma comunque frutto di selezioni centenarie e trattata e protetta in modo che si presenti bene, oltre ad esser buona. Quella BIO spesso lo è meno, bella, ma non per questo meno buona, io mangio sia frutta BIO che non BIO,  ma senza una ragione particolare.
Ma tanto i cari autori (secondo me consci della bufala, e solo alla ricerca di facili like, come nel 99% degli altri articoli sul sito) non stanno cercando di metterci in guardia da un pericolo che al momento non sussiste. No, loro vogliono solo fare pubblicità al prodotto a chilometro zero contro quello della grande distribuzione, tutto li, tutto molto semplice. E non c’è niente di male in questo, sia chiaro, tutti possiamo avere delle preferenze, ma disinformare nel farlo è davvero triste.
E difatti subito si scagliano:

Evita la Grande Distribuzione

Cerca di andare il meno possibile nei grandi supermercati, soprattutto se devi compare del cibo fresco. Per molti è una gran comodità, ma essi non si rendono conto che la grande distribuzione è la causa principale di questo tracollo alimentare. Tutte queste grandi catene hanno in mente una sola cosa: IL PROFITTO!

Ma non si parlava di OGM? Io ero venuto per leggere di OGM, ovvio che il supermercato sia li per profitto, lo stesso fa il contadino, non è che coltiva per amore della terra, lo fa perché l’ha scelto come mestiere, lavoro, fonte di rendita, sostentamento, quindi anche lui è a caccia del soldo. O invece conosci contadini che la roba la regalano? Perché in   quel caso vorrei l’indirizzo.

Evita le confezioni appariscenti

Se proprio non puoi fare a meno del tuo Super Store di fiducia, cerca almeno di evitare confezioni e imballaggi troppo commerciali e strapubblicizzati. Il motivo è semplice: i costi di produzione di alimenti scadenti sono molto bassi. Questo significa un maggiore profitto, dove una certa parte sarà destinata per confezioni e pubblicità accattivanti.

No, aspetta, ma allora, ho sbagliato, parlavi di come risparmiare al supermarket, questo ci sta, è vero, si può riuscire a risparmiare su tantissime cose, magari prodotte negli stessi stabilimenti di quelle più “brandizzate” e pubblicizzate, vendute in confezioni più anonime a prezzi più popolari. Però non colgo cosa questo possa avere a che fare con gli OGM.

Assicurati della provenienza dei prodotti.

Ottimo suggerimento,  ma anche così basta sapere che:

Bruxelles – Tre tipi di mais, cinque tipi di soia, due di colza, sette di cotone e 2 varietà di garofani. Sono questi gli organismi, tutti geneticamente modificati, di cui la Commissione europea ha dato oggi il via libera, autorizzandone l’uso nell’alimentazione umana (anche se di fatto nessun ogm viene utilizzato nell’alimentazione diretta dell’uomo in Europa) e animale. Si tratta in realtà di dieci nuove autorizzazioni, sette rinnovi e due permessi di importare fiori recisi geneticamente modificati non destinati all’alimentazione né umana né animale. L’autorizzazione è valida dieci anni e tutti i prodotti derivati da questi Ogm saranno sottoposti alle regole di tracciabilità e di etichettatura. Le autorizzazioni concesse non permettono comunque la coltivazione sul territorio europeo.

Questo è quanto s’importa in Europa per quanto riguarda gli OGM. Direi che non ci sia il rischio di trovarci un pomodoro, non trovate? Ma a qualcuno sarebbe il caso ricordarlo, visto che per puro spirito di marketing scrivono sulle loro confezioni OGM FREE, SENZA OGM, e ci credo, al momento in Europa s’importano le cose riportate poco sopra. Tutto il resto è fuffa. Ovvio che ogni volta che mangiamo carne può essere che l’animale abbia mangiato cibo fatto anche con ingredienti OGM, come spiegato poco sopra.images (41)

Acquista frutta e verdura di stagione

Mangiare le fragole a Gennaio fa figo, ma non fa bene…e tra l’altro non sono neanche buone. Siamo talmente abituati ad avere tutto e subito che non facciamo più caso a queste assurdità. A Gennaio fatti una bella spremuta d’arance (sane!), vedrai che botta di salute.

Altro buon consiglio, in questa maniera si varia quello che si mangia, e si spende meno. Ma la frutta fuori stagione non è il MALE, se ne coltiva tanta anche in Italia. Circa 27mila ettari sono dedicati alla coltivazione in serra. Mica bruscolini. Quindi seguendo le indicazioni in parte potremmo danneggiare il lavoro di coloro che gestiscono quei 27mila ettari. Sia chiaro, se ne facciamo un discorso d’impatto ambientale, sfondate una porta aperta, può anche andarmi bene. Evitare i cibi fuori stagione riduce la richiesta, quindi se ne coltivano meno, si devono muovere meno carichi, ecc ecc. Ma spieghiamo che stiamo parlando di questo, e non ancora degli OGM, che non hanno nulla a che fare con la questione. E invece nulla.

Trova dei fornitori di fiducia a Km Zero

Non smetteremo mai di dirlo: ritorniamo a valorizzare la nostra terra! Quello che molti non capiscono è che bisogna ritornare all’agricoltura non solo come produttori, ma anche come consumatori. Guardiamo la questione da più punti di vista, facciamo del nostro per l’economia locale e allo stesso tempo prendiamoci cura di noi stessi e dei nostri cari. Se non hai la possibilità di coltivare un tuo piccolo orto, trova dei fornitori di fiducia nella tua zona.

Ottimo suggerimento, solo che non tutti possono permetterselo, la piccola distribuzione specie nelle città non è così semplice, ed è molto più conveniente andare dal venditore più vicino casa Che non sempre è un contadino. Anche questo può influire sull’impatto ambientale, più lungo sarà il percorso per andare a comperare quella frutta e verdura, più inquinerò. E siamo sicuri che le terre della nostra area supportino il fabbisogno della popolazione della stessa. Perché non è detto che nella mia zona si coltivino mele a sufficienza, o banane, arance, ciliegie forse si, (ma poi non ce ne sarebbe per nessun altro) e potremmo andare avanti a lungo. Perché una determinata area è ottimale solo per alcune coltivazioni, ma la frutta e la verdura fanno bene tutte, non nella stessa maniera, perché limitarsi? 200 o 300 anni fa le importazioni erano nulla in confronto ad oggi e il ceto medio viveva di quanto si tro61448335vava nei ristretti limiti della sua città di residenza, ma non è che vivevamo meglio e più a lungo, tutt’altro!

Conclusioni

Alimentazione e medicina sono i fattori principali di questa evoluzione, è importante ricordarlo. La scienza continua a dirci che gli OGM non sono il male, ma noi continuiamo ostinatamente ad avare paura. E a sfruttarla per campagne di boicottaggio che nulla hanno a che vedere con gli OGM.
Ma si sa vende molto di più il brutto e cattivo OGM del più sfruttato impatto ambientale. Specie oggi che tanti coltivatori hanno incominciato ad usare fonti d’energia ecosostenibili per alimentare le proprie aziende, e le proprie serre.
maicolengel at butac.it