Il clima del terzo tipo

CLIMATERZOTIPO

A quanto pare, l’andazzo del sistema televisivo è quello di imitare non chi fa meglio ma chi fa peggio. Una volta, quando c’era solo la Rai monopolista, avevamo una televisione all’avanguardia in Europa. Poi con l’avvento delle televisioni private, la Rai ha deciso di scendere ai loro livelli. Oggi con la TV digitale e centinaia di canali spazzatura, sembra proprio che il livello qualitativo sia… sottozero.
E nel calderone ci finiscono tutte le TV, comprese quelle via satellite.
Espressamente, voglio riferirmi alla TV via satellite a pagamento Sky, molto più cara della Rai, che in uno dei suoi canali tematici trasmette una nuova serie dal titolo “Clima del terzo tipo”.
E sul proprio sito ne fa una breve descrizione:

CLIMA DEL TERZO TIPO – 1^TV 
E’ un dato di fatto incontestabile: il clima sta cambiando, come mai prima d’ora. Piogge sempre piu’ tropicali, trombe d’aria devastanti, violente grandinate: la forza della natura e’ sotto gli occhi di tutti. Ma esistono fenomeni atmosferici in grado di stupirci ancora di piu’.

Con “Climi del terzo tipo” potremo ammirare gli eventi climatici piu’ strani ed affascinanti, dagli incredibili tornado infuocati che salgono verso il cielo, alle tempeste di sabbia, ai fulmini globulari.
In ogni puntata sono raccontati tre casi diversi, con il supporto di video, testimonianze dirette e le spiegazioni degli esperti, che ci aiuteranno a comprendere le cause di queste meraviglie meteorologiche

A contorno dell’articolo pubblica una foto molto pittoresca (quasi da condividi-e-getta) che presumibilmente vorrebbe rappresentare il cosiddetto “Clima del terzo tipo”.

 
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Noi però che siamo molto curiosi e incredibilmente diffidenti e ficcanaso, siamo andati a verificare alcune cosette che a prima vista ci hanno fatto storcere il naso.
Mi sto riferendo alle due domande più ovvie che in molti si pongono:

  1. Che cos’è il clima del terzo tipo?
  2. La foto è taroccata o vera ed in questo caso fa riferimento al clima del terzo tipo?

Come voi lettori ben sapete, noi di Butac siamo dotati di straordinari poteri paranormali tra cui quello di osservarvi da remoto: non possiamo non notare quindi in voi quello strano sorrisino ironico che prende corpo tra i due angoli della bocca. Siccome siamo anche perfettamente in grado di leggervi nel cervello, la nostra risposta ai vostri pensieri e “sì, state pensando giusto! Fate bene a ridere”.
Come facciamo a leggervi nel pensiero? Noi siamo alieni!
Bando alle ciance, rispondiamo alle domande:

1 – Che cos’è il clima del terzo tipo? Nulla di più che una serie televisiva! Avrebbero potuto chiamarla “Clima estremo”, oppure “Clima pazzo” ma anche “Panino alla mortadella” (un nome come un altro) ma se credete che il clima si divida in primo, secondo e terzo tipo siete completamente fuori strada. Forse vi state riferendo agli “incontri ravvicinati”, quelli sì: Spielberg negli anni ’70 sfruttò abilmente le presunte “tipologie” con un film che ha fatto la storia. Chissà mai che questa serie così titolata possa far credere a qualcuno un po’ sprovveduto che realmente il clima sia diviso in “tipi”: siate quindi ben informati e non date adito a presunte fesserie. Leggendo però la recensione/presentazione di cui sopra, non possiamo non sottolineare alcune affermazioni create ad arte (leggi inventate) ad uso e consumo della serie: “è un fatto incontestabile che il clima stia cambiando come mai prima d’ora”? Ma questa è una vera e propria bufala! In passato il clima è cambiato e anche di molto rispetto ad oggi: ci sono state almeno cinque ere glaciali nella storia della Terra. Forse il redattore della fesseria avrebbe dovuto dire “il clima sta cambiando, surriscaldandosi, con una velocità di cui oggi non conosciamo precedenti” cioè non si hanno prove tangibili che in passato, in un ventennio o poco più, ci siano stati rialzi termici di questa natura, anche se si presuppone che ciò, teoricamente, possa anche essere capitato. Il riferimento al Global Warming (GW) è chiaro: non esiste una prova schiacciante e palese, ma tanti indizi che fanno pensare alla causa umana. Le piogge tropicali di cui si accenna sopra forse sono riferite al nostro paese, effettivamente negli ultimi anni tropicalizzatosi (basta guardare le temperature di questo inverno), ma attenzione: il Global Warming non significa necessariamente più caldo ovunque, bensì più caldo in media. Esistono anche zone con anomalie negative ovvero con temperature più basse rispetto alla media. Le grandinate sono fenomeni tipicamente estivi, ma negli ultimi anni il GW (almeno qua in Italia) ha riguardato più i mesi autunnali e invernali: è stato questo il periodo che ha visto maggiori anomalie positive. Ovvero: in estate fa ovviamente più caldo, ma i maggiori sopra-media si sono verificati fuori da questa stagione. Che c’entrano dunque le grandinate? E naturalmente l’articoletto promette di mostrarci i fenomeni atmosferici più strani, citando tra essi le tempeste di sabbia. Ma che c’entrano con la tropicalizzazione del clima? Esse si sono sempre verificate: ricordo piogge di sabbia rossa dal Sahara fin dagli anni ’70, quando non si parlava certo di riscaldamento globale ma se mai di raffreddamento globale (erano anni “freddi”). E certamente queste piogge saranno capitate anche prima. E i fulmini globulari? Centrano qualcosa con il clima tropicale? Sì certo, come la maionese nel cappuccino! Che ci siano meraviglie meteorologiche è un dato indiscutibile, che si voglia farne una serie televisiva, nulla da dire, ma che per presentare tutto ciò si buttino nello stesso calderone un sacco di fenomeni che non c’entrano nulla col contesto, dandogli per di più un nome che è tutto un programma (di fantascienza) questo fa parte di un giornalettismo superficiale e disinformativo, non all’altezza certo di chi ci vuol proporre un documentario o presunto tale. Insomma, una volta i documentari erano molto più seri!

E la fotografia?

2 – La fotografia è autentica? Innanzitutto non può esistere una fotografia che indichi il clima del terzo tipo perché per la meteorologia e la climatologia questo non esiste. Abbiamo infatti visto che esiste solo per Sky e/o Discovery Science. Sotto l’aspetto prettamente fotografico, fare una foto del genere è difficilissimo, se non impossibile. Vediamo il perché. Una scarica di un fulmine dura presumibilmente una frazione di secondo limitatissima: immortalarla con uno scatto significa scattare proprio una brevissima frazione di secondo prima, che è quasi impossibile. In verità avendo io un trascorso di fotografia, quando riprendevo i fulmini, ponevo la reflex sul cavalletto e mantenevo aperto l’otturatore per 10 o 20 secondi (a seconda della frequenza delle scariche) riprendendo tutte quelle che scoccavano in quel tempo. Ma un tempo così lungo non può “fermare” le nuvole, che sono in movimento. Nella foto invece le nuvole sono perfettamente ritratte, non mosse, quindi segno di una quasi sicura manipolazione a computer. Infine le nuvole non appartengono a chissà quale misterioso mistero, men che meno a inesistenti fenomeni meteo del terzo tipo. Sono delle normalissime nuvole mammarie, da sempre esistenti su questo pianeta, tra le preferite dai complottisti delle scie chimiche.

Concludiamo con una curiosità che non ci meraviglia per nulla. Cosa succede se cercate immagini su Google digitando “Clima del terzo tipo”? image004 (1)Succede che salta fuori la “Torre del diavolo”, la montagna che Spielberg 39 anni fa sdoganò al mondo del cinema. Chissà se con questa serie si vuol tacitamente strizzare l’occhio agli extraterrestri.
Non mi meraviglierei più di nulla.
Lola Fox
 
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