Il “colonnello africano”, i migranti e l’information disorder

Ci sono storie che circolano in rete che ritengo sia interessante analizzare per mostrare a voi che ci leggete come la percezione della realtà venga distorta continuamente.

Mi avete segnalato una notizia apparsa su un sito che è in Black List da tempo, il sito ha come indirizzo tg-24ore, ma nel sito si fa chiamare Notizie 24ore.  Classico sito .com anonimo, che diffonde da tempo un sapiente mix di notizie false, manipolate o non verificate. La storia che andiamo a trattare oggi s’intitola:

Colonnello africano: “Se l’Italia chiude i porti, i clandestini non partono più. Salvini continui con questa strategia”

Pubblicata da Tg24 ore una prima volta il 12 gennaio 2019 e una seconda volta il 20 maggio 2019. Non ricondivisa, ma ripubblicata tale e quale come se fosse una news. Al momento il sito è offline – onestamente spero per sempre – ma accedendovi pare sia in “manutenzione”.


Dal testo dell’articolo:

“Se le autorità italiane decidono di non accettare i migranti nei loro porti, questo scoraggerà i trafficanti, se i maltesi e gli italiani continueranno ad accettare migranti in arrivo dal mare, questo rappresenta per chi decide di intraprendere il viaggio un ingresso sicuro”, a dirlo, in un’intervista di Vanessa Tommasini, il comandante delle motovedette della Guardia Costiera libica, colonnello Abu Ajila Abdelbari

La signora Tommasini non risulta iscritta all’Ordine dei giornalisti italiani. Dice di essere iscritta all’Associazione giornalisti europei di cui purtroppo non ho trovato un elenco, ma non ho ragione per mettere in dubbio la cosa.

L’intervista quindi esiste, è pubblicata su un sito che si chiama Speciale Libia (di proprietà della stessa signora Tommasini e inaugurato a maggio 2018), dove il colonnello africano risulta intervistato ben tre volte, a giugno e a luglio 2018, e a gennaio 2019. La fonte per l’articolo di Tg24ore è l’intervista di giugno 2018, intervista che pare lodare il governo italiano. Nell’articolo di Speciale Libia (che comunque non è testata giornalistica registrata) viene riportato:

Nei giorni scorsi abbiamo visto un aumento delle partenze dalla Libia. Che cosa è cambiato? Cosa sta succedendo?

Si, si lo so. Stiamo affrontando un problema di rifornimento di carburante, siamo senza! Stiamo affrontando un problema finanziario e non possiamo navigare (sospiro). Se abbiamo i rifornimenti, possiamo tornare a navigare, a fermarli e rimandarli indietro. Penso che la soluzione verrà presto presa e in un paio di giorni ritorneremo a lavorare”.

-Un’ultima domanda colonnello, è vero che tra le persone sanzionate dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite c’è anche un ufficiale della Guardia Costiera libica?

“Si anche questa notizia è vera e la decisione del Consiglio di Sicurezza è stata davvero benvenuta perché ci sono mele marce anche nel nostro corpo, per me è una buona notizia, abbiamo molte persone nelle milizie, contro la legge e contro il Paese…”.

Quindi viene riconosciuto che ci sono problemi logistici legati a mancanze evidenti di fondi da parte della Libia, che non permettono di fare al meglio il loro lavoro. Oltretutto viene anche sottolineato che ci siano mele marce all’interno della Guardia costiera libica, non proprio cosine da poco.

Ma andiamo oltre, cercando il nostro colonnello africano*, in rete trovo altri articoli, che però non vedo riportati da Speciale Libia o altre testate italiane.

A giugno 2018 lo stesso colonnello (che a volte viene definito capo della Guardia costiera, a volte capitano di una nave) a una testata francese rilasciava questa dichiarazione:

“Abbiamo comunicato tutti i nostri bisogni per le navi e le attrezzature al nostro cosiddetto partner europeo, su sua richiesta, ma abbiamo solo ricevuto promesse“, ha detto il colonnello Abdelbari.

Non è chiaro se il “partner europeo” sia l’Unione nel suo intero o un Paese specifico, ma subito dopo quella frase si fa riferimento all’Italia. Quindi lo stesso colonnello più volte ha spiegato che a loro mancano i mezzi e che fan quel che possono con le risorse che hanno.

Risorse che da giugno 2018 ad oggi non sono migliorate, anzi, visto quel che succede nel Paese forse sono in condizioni ancora peggiori.

Ma quindi che senso ha riprendere nel 2019, come ha fatto Notizie 24 Ore, un articolo di quasi un anno prima? Nessuno, a mio avviso, se non incensare ulteriormente il governo in carica in vista delle europee. Parlando di 2019, come vi ho detto, su Speciale Libia c’è un’intervista sempre al nostro colonnello, risalente a marzo. Intervista che s’intitola:

Esclusiva. Comandante Guardia Costiera Libica: “Se tornano le ONG aumenteranno i migranti”

Nel breve testo viene detto davvero poco, non fanno più riferimento a come sia efficiente il nostro governo a chiudere i porti, ma vengono fatte altre affermazioni:

Se tornano le navi delle ONG, vedremo di nuovo migliaia e migliaia di migranti. I quali sanno che compiere il viaggio via mare su piccoli gommoni è difficile, ma qualora percepissero che c’è di nuovo una chance, che c’è qualcuno pronto ad aspettarli in mare ed aiutarli, anche tutte le persone straniere che oggi stanno lavorando in Libia proveranno a raggiungere l’Italia. Non dobbiamo dimenticare inoltre che è stato dimostrato che alcuni trafficanti erano in contatto diretto con il personale delle ONG”.

Ma come? Le inchieste nate in Italia che sostenevano la tesi delle ONG colluse coi trafficanti sono state chiuse con un nulla di fatto. Non esistono prove che ci fossero accordi e contatti tra ONG e trafficanti, il colonnello non ne porta.

Quello però che conta è vedere come ci siano siti, come Tg 24 Ore, che riprendono una notizia vecchia di un anno e la fanno circolare come nuova, ben sapendo che chi se la trova di fronte difficilmente la metterà in dubbio. La notizia porta acqua al mulino di Tg 24 Ore, che è chiaramente vicino alla Lega come fazione politica. Questo modo di fare contribuisce  in maniera pesante a manipolare la percezione della realtà. Questa costante manipolazione è uno dei più grossi problemi da affrontare se si vuole uscire dal tunnel dell’information disorder. Servono fonti affidabili, servono fact-checker seri che abbiano le giuste risorse per investigare, servono governi che comprendano l’entità del problema e che abbiano a cuore il volerlo risolvere.

*(come se un militare italiano venisse definito “europeo” a volte davvero fatico a comprendere la logica di chi scrive certi articoli… ma forse colonnello libico ricordava troppo Gheddafi)

maicolengel at butac punto it
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