Il conflitto Russia vs Ucraina

Qualche consiglio per contrastare l'ondata di disinformazione

Quanto vi racconto oggi non sono analisi fatte direttamente da noi, bensì raccolte dai laboratori contro la disinformazione europei. Sono anni che come BUTAC seguiamo il lavoro che viene fatto da DFRLab ed EUvsDisinfo, da anni se ci è stato chiesto abbiamo collaborato quanto possibile. Oggi voglio condividere con voi il sunto di un articolo uscito pochi giorni fa che racconta il livello di disinformazione degli ultimi mesi sulle tensioni tra Ucraina e Russia.

Alcune narrazioni diffuse nei mesi scorsi che non erano quanto sostenevano…

  1. 1 dicembre 2021 – la notizia trova spazio su tutte le testate russe: i militari ucraini alla frontiera sparano sui migranti bielorussi – la fonte della notizia era un video diffuso sui social network dove si vedevano immagini termiche di soggetti che sparavano su una ventina di persone, uccidendole. I commentatori affermavano che il filmato mostrava le forze di frontiera ucraine che sparavano ai rifugiati in fuga dalla Bielorussia. Un resoconto sosteneva che fosse stato lo stesso presidente ucraino Volodymyr Zelensky ad aver dato il comando per quella sparatoria “perché aveva ricevuto un ordine dall’estero”.  Nel corso dei giorni successivi alla diffusione del video però è stato dimostrato che la sua condivisione era avvenuta grazie ad account piratati su Facebook e che il video stesso non dimostrasse minimamente quanto le narrazioni che lo accompagnavano sostenevano.
  2. 1 febbraio 2022 – Viene diffusa la notizia che l’Ucraina ha preparato un piano per attaccare il Donbass. Il vice capo della milizia del DNR Eduard Basurin ha affermato che lo stato maggiore delle forze armate ucraine avrebbe completato un piano per invadere il Donbass. Basurin ha affermato che il piano sarebbe stato presentato dalla leadership delle forze armate ucraine, quindi inviato per l’approvazione al Consiglio di sicurezza e difesa nazionale. I leader separatisti dell’LNR hanno affermato che l’Ucraina si stava preparando a invadere, evidenziando che se l’Ucraina avesse attaccato il Donbass, la Russia avrebbe dovuto proteggere più di 700.000 cittadini russi che vivono lì. I funzionari ucraini hanno ripetutamente sottolineato che l’Ucraina non intendeva intraprendere alcuna operazione militare contro il Donbas e che Kiev è impegnata a trovare una soluzione diplomatica e politica al conflitto. Direi che oggi sia abbastanza evidente chi ha attaccato chi.
  3. 3 febbraio 2022 – l’Ucraina si prepara a una massiccia mobilitazione militare, o almeno questo è quanto hanno sostenuto a inizio febbraio i media di proprietà del Cremlino. Hanno infatti affermato, senza prova alcuna, che l’Ucraina avrebbe impedito agli uomini in età di leva di lasciare il Paese. Sebbene una limitazione dei movimenti violerebbe la legge ucraina, questa narrativa è probabilmente emersa per creare panico tra la popolazione civile. Il Centro per la comunicazione strategica del governo ucraino ha smentito l’affermazione, definendola una provocazione. Il ministro della Difesa ucraino ha dichiarato in un’intervista che non ci sarebbe stata mobilitazione per la coscrizione e che l’Ucraina avrebbe invece fatto affidamento sulle forze di difesa territoriale esistenti.

Nell’articolo originale i false flag segnalati sono dieci, alcuni smentiti per bene, altri con un po’ meno info a supporto, ma quanto stiamo vedendo in queste ore non dovrebbe lasciare grande spazio a dubbi su chi sia l’aggressore e chi si stia difendendo, a meno che da tempo non si segua una narrazione parziale e fallace o che si sia riusciti a ignorare la grande opera di disinformazione sistematica portata avanti dalla Russia non soltanto negli ultimi anni ma anche negli ultimi decenni.

Sulla mia bacheca Facebook stamattina ho pubblicato un post che credo sia sensato condividere anche con voi qui sul blog:

Da oggi pensateci a cosa state condividendo, rendetevi conto che sono anni che i media, a volte in buonafede a volte no, diffondono notizie senza prima averle verificate, facendo, spesso, proprio il gioco della Russia. Contrastare quella disinformazione oggi diventa di primaria importanza, quando, anche su quella, si sono formate legioni di filoputiniani nel nostro paese.

Sia chiaro, questo non significa che tutte le narrazioni che arrivano dall’Ucraina siano notizie verificate e quelle dalla Russia siano sempre bufale. Ma sono dieci anni che vediamo come funziona un certo tipo di narrazione, dieci anni che siamo in prima linea per contrastarla e la produzione di fuffa filorussa è superiore a qualsiasi altro canale disinformativo che abbiamo mai visto. Hanno una potenza di fuoco impressionante, ineguagliabile da chi fino a poco fa nemmeno riconosceva l’entità del problema, riconosciuta da qualsiasi osservatorio che faccia ricerca su questo argomento. Non è BUTAC a dire che la Russia usa la disinformazione come una delle sue principali armi praticamente da sempre, è la Russia che utilizza queste tattiche ormai da un secolo, e se non siete in grado di vederlo liberissimi di credere a quel che vi pare (e di farvi manipolare da queste tattiche), ma non venite qua sotto a commentare che non siamo imparziali, perché quando si tratta di disinformazione non è possibile non considerare il ruolo che ha avuto la Russia nella sua nascita e nel suo sviluppo come strategia militare.

Ricordiamolo: il giornalismo italiano è quello che titola “Vittoria dell’Italia, il vino non è cancerogeno” quando i politici dell’Unione Europea decidono di non evidenziare in etichetta i rischi al consumo di alcol. Non siamo pronti per contrastare la disinformazione, nemmeno quella così facile da individuare che persino mio figlio la riconosce, figuriamoci se possiamo contrastare con successo la disinformazione messa in circolo da un Paese che da decenni studia e utilizza strategicamente questa forma di comunicazione.

Sono proprio curioso di vedere come si schiereranno alcuni soggetti legati a doppio filo ad agenti disinformatori della propaganda pro-Putin, per ora non facciamo nomi, ma sarà davvero interessante seguire gli sviluppi (anche se ne avremmo fatto volentieri a meno).

Siti da seguire per tentare di contrastare narrazioni non verificate:

Purtroppo non credo di poter aggiungere altro.

maicolengel at butac punto it

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