Il Daily Mail e gli ottantenni italiani

Mi è stato segnalato un articolo apparso sul Daily Mail, scrivo quanto segue perché credo siano informazioni importanti per contrastare la disinformazione giornalistica fatta su di noi all’estero.

Titolo del Daily Mail:

Italian coronavirus victims over 80 will not receive treatment if situation worsens under emergency plans, as PM warns country is entering its ‘riskiest weeks’

Nell’articolo si sostiene che in Italia si deciderà di lasciar morire i pazienti più anziani di 80 anni se la situazione dovesse peggiorare. Le cose non stanno come ve le stanno raccontando, e il rischio di creare inutile (e ulteriore) panico è grosso. Ritengo pertanto vada fatta chiarezza su quanto riporta il Daily Mail.

C’è un video che spiega le cose per come sono al momento. Si tratta di una video intervista al dottor Giuseppe Gristina (risale al 13 marzo 2020) dove al medico vengono poste tre domande sulle decisioni che vengono prese nei reparti durante quest’emergenza sanitaria.

 

Non sto a riportare in italiano la trascrizione completa dell’intervista, ma il dottor Gristina spiega che l’idea è quella di accentrare, via via che l’emergenza procede, tutti i malati con le stesse patologie nelle stesse strutture, in modo che tutti possano usufruire degli stessi trattamenti. E che le nostre strutture di terapia intensiva normalmente trattano pazienti sopra i 75 anni. Siamo un Paese con una popolazione anziana, la maggior parte della quale over 65, è normale che siamo abituati a intervenire su di loro.

Non verranno lasciati morire gli ottantenni, in caso di emergenze si deciderà solamente quale paziente abbia la priorità, non sulla base dell’età anagrafica ma sulle speranze che la terapia posso avere esito positivo. Le postazioni da terapia intensiva, in Italia, come in UK e nel resto del mondo, sono calcolate sulla base del normale flusso di pazienti che ne usufruisce in media. Un letto da terapia intensiva necessita di macchinari costosi, che si acquistano facendo calcoli statistici su quanti ne siano necessari.

Il problema della malattia CoVid-19 è che è molto veloce nel contagio, e che quando colpisce in alcuni casi causa una polmonite interstiziale che necessita della terapia intensiva. Parte di quei letti sono già occupati dai casi più gravi di influenza di quest’anno, altri sono via via occupati da pazienti che hanno sostenuto interventi chirurgici. Il numero dei lettini non è infinito, quando finiscono ovviamente occorre dare precedenza ai pazienti per cui si ritiene che sia necessaria e possibilmente risolutiva. Non è detto che siano i più giovani. Dipenderà da caso a caso.

Secondo Al Jazeera, in UK in media ci sono meno letti da terapia intensiva che in Italia, forse sarebbe il caso pensarci invece che fare classici titoli clickbait per attirare lettori. Per ora in UK, secondo il bollettino dell’OMS del 15 marzo, ci sono 1144 casi, anche se sul Telegraph di oggi 16 marzo si parla di 1372, con 35 morti. Non voglio essere pedante, ma in Italia già il 25 febbraio avevamo fatto quasi 10mila test per la CoVid-19, più di qualsiasi altro Paese europeo. Il 7 marzo avevamo già superato quota 30mila, gli altri stanno dietro, hanno iniziato a cercare circa due settimane dopo dell’Italia e ognuno seguendo criteri differenti. Da noi all’inizio si è cercato anche tra gli asintomatici che si riteneva avessero avuto contatti con positivi all’infezione. Non tutti hanno seguito questo criterio, per costi e capacità del sistema sanitario. In UK sembrano iniziare a rendersi conto che non sarà una passeggiata di salute, ma vedo ancora poca presa di coscienza. 

Vorrei inoltre suggerire alla BBC di usare servizi come Way Back Machine o Archive.today invece che linkare direttamente siti bufalari, nati apposta per rendere virali le notizie. Un link diretto da un sito come la BBC fa impennare le visualizzazioni. Invece che contrastare una certa disinformazione, linkandoli direttamente avete regalato loro probabilmente qualche migliaio di click, che grazie alla pubblicità si tramutano in soldini, e fanno aumentare il valore economico della pagina qualora venisse venduta.

maicolengel at butac punto it
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