Il direttore della Glaxo Smith Kline

Oggi ce la caviamo con poco, quanto segue non sbufala nulla, e saranno informazioni scontate per la maggior parte di voi che mi leggete, ma le segnalazioni degli ultimi giorni mi hanno convinto a trattare velocemente un video che in Italia circola da quando si è aperto il dibattito sul decreto Lorenzin.

Il video, diffuso sia da associazioni come Codacons, Comilva, Movimento contro autismo che da tanti genitori preoccupati (e galvanizzati dalla presentazione) è abbastanza semplice: il fulcro è un intervento di Jean Stephenne, e non Jean Stephane (come viene riportato in quasi tutte le descrizioni, segno evidente della scarsa attenzione data a cosa si sta condividendo) a una conferenza dei soci della Glaxo Smith Kline. Di tutto il suo intervento viene estrapolata una parte dove spiega la chiave del successo della divisione vaccini, da lui diretta. E lo fa candidamente, spiegando che il primo passo è stato acquistare il brevetto per il vaccino per l’epatite B, poi di mettere in commercio un prodotto con più vaccini (gli altri non coperti da brevetti) insieme a quello per l’epatite B, e offrirlo sul mercato.

No, non ve lo condivido, questo è uno dei testi che l’hanno accompagnato (ma sono tutti bene o male copia e incolla maldestri che si trovano in giro):

In questo video il Direttore della Glaxo Smith Kline, Jean Stèphane afferma che la combinazione di più vaccini è un business per far arricchire le aziende farmaceutiche.

Nel filmato parlando ad una platea di dirigenti di imprese, il dirigente della Glaxo afferma testualmente: Abbiamo comprato tutti i brevetti sull’epatite B, è stata la prima volta che un vaccino è coperto da brevetto. Noi abbiamo tutti i brevetti e ora voi concorrenti se volete venire sul mercato dovrete negoziare con noi. E poi in seguito abbiamo sviluppato, se volete, dei vaccini combinati, cioè abbiamo inserito l’epatite B con altri prodotti che non erano coperti da brevetto e facendo così abbiamo reso evidentemente i prodotti combinati protetti e quindi la strategia non è molto più complicata di cosi.

In sostanza il laboratorio Glaxo avrebbe creato un monopolio e poi avrebbe commercializzato dei vaccini combinati perché molto più redditizi rispetto a quelli singoli.

Chi ha creato e diffuso il video vuole fare leva sulla pancia, sull’indignazione. La GKS ha creato un monopolio, ha fatto cartello. Tutto vero, ma nulla di illegale. Forse è il caso di spiegare qualche concetto chiave: Jean Stephanne ha detto veramente quelle parole, ma se vi state indignando purtroppo significa che non avete la più pallida idea di come funzionino le cose.

La ricerca costa, e la maggior parte degli studi porta solo a risultati negativi. Qui ci sarebbe da aprire una lunga parentesi sul perché in realtà gli studi negativi siano comunque a mio avviso positivi, ma non vi tedierò. I costi della ricerca sono divisi tra pubblico e privato, con i secondi, interessati ovviamente al profitto – che spinge ad essere competitivi, che spinge a essere sempre migliori e più veloci degli altri. Tutto questo applicato alla ricerca medica può essere molto fico, tanti soldi per fare meglio quello che tutti i concorrenti stanno cercando di fare: avere un prodotto di successo. L’epatite B è una malattia seria, trovare un vaccino costa molti studi e denaro, brevettare quella stessa scoperta tutela chi quei denari li ha spesi.

E qui arriviamo alla dolente nota del vaccino multivalente, ovvero a quel tarlo dell’aver voluto creare un monopolio. Ma il vaccino per l’epatite B è qualcosa che era necessario? Come spiega la wiki in inglese:

More than 95% of people who become infected as adults or older children will stage a full recovery and develop protective immunity to the virus. However, this drops to 30% for younger children, and only 5% of newborns that acquire the infection from their mother at birth will clear the infection. This population has a 40% lifetime risk of death from cirrhosis or hepatocellular carcinoma.

Quindi il 40% dei bambini più piccoli (0-6 anni) ha difficoltà a liberarsi dall’infezione, rischiando in seguito la morte per cirrosi o carcinoma epatocellulare. Voi che ne pensate, era sensato creare un vaccino per l’epatite B? E un’azienda privata che ha speso soldi per scoprire quel vaccino, è sensato che cerchi di venderlo nel modo migliore? Se invece che un vaccino fosse un airbag avreste le stesse perplessità? Sia chiaro, non vi sto dicendo che siamo di fronte alla situazione ottimale, un mondo migliore forse avrebbe un’organizzazione mondiale, finanziata da tutti gli Stati, con fondi illimitati, dedicata allo studio di farmaci e cure in regime, potrei dire, di monopolio. O questo sarebbe un danno? Non lo so, non posso dire come potrebbero o dovrebbero andare le cose, sono sempre quel blogger pakato dai poteri forti per manipolare il lettore medio, la mia forma di manipolazione? Cercare di farlo ragionare. I BitCoin che mi pakano? Su un conto alle Cayman.

Spero di avervi dato ulteriori motivi di discussione.
maicolengel at butac punto it
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