Il dottor Thomas Cowan, Steiner e l’elettrificazione


Sulla pagina Youtube L’Ortolana è stato pubblicato un video che s’intitola:

Rudolf Steiner Virus e elettrificazione della terra. Dott. Thomas Cowan

Nel video sentiamo parlare il dottor Thomas Cowan che, seguendo gli insegnamenti di Rudolf Steiner, ci racconta che i virus sono semplicemente le escrezioni di una cellula avvelenata. Testuali parole, eh.

I dieci minuti di video sono un estratto di una delle tante lezioni steineriane che il Dott. Cowan tiene con regolarità. Il video pubblicato dall’ortolana ha oltre 300mila visualizzazioni. Oltre 300mila persone che hanno ascoltato le parole di questo dottore.

Steiner

Chi segue BUTAC sa che non siamo grandi fan di Rudolf Steiner. Ma qui abbiamo un medico che parla, forse è il caso di stare ad ascoltare.

Prima però mi interessa sapere chi ho di fronte. La ricerca è abbastanza semplice, perché il Dott Cowan ha un suo seguito, per cui è abbastanza semplice reperire informazioni su di lui. Quella più interessante è che dal 2017 la sua licenza di medico è sospesa. Non è stato radiato, ma per cinque anni (quindi fino al 2022) deve stare attento a quel che fa. Non può più trattare malati di cancro, deve astenersi da dare suggerimenti su come curare il cancro. Il tutto per la denuncia di una sua paziente che ha potuto dimostrare come il dottore l’abbia trattata senza mai visitarla dal vivo, solo via telefono, dandole prescrizioni per farmaci che avrebbero dovuto curarla, quando invece la paziente è andata via via peggiorando. Partendo da questa premessa direi che il Dottor Cowan non sia proprio il soggetto migliore con cui parlare di virus e medicina. Un medico che visita i pazienti via telefono e che suggerisce terapie per il cancro alla stessa maniera non è una persona da cui mi farei curare nemmeno una verruca.

Ma andiamo avanti

Nel video il dottor Cowan parte da un esempio che dovrebbe servire al suo pubblico per capire come funziona “la scienza”, perlomeno quella che pratica lui. Ci chiede di far finta di essere specialisti in delfini e di esser stati chiamati da qualcuno che si domanda come mai tutti i delfini di una determinata zona stiano morendo. Nell’esempio Cowan dice che l’esperto in delfini può porre un solo quesito su questa strana moria di delfini.

Secondo Cowan studiare il genoma degli animali per capire perché si stiano ammalando è da sciocchi, come sarebbe da stupidi voler verificare la presenza di qualche virus contagioso in uno degli animali, che magari lo trasmette agli altri. L’unica risposta valida per Cowan è verificare se qualcuno non abbia avvelenato l’acqua. Ora, io non voglio essere pedante, ma già qui dovremmo fermarci. Tutte e tre le risposte possono essere valide. Sostenere che studiare il genoma o verificare la presenza di virus siano cose stupide da fare qualifica il dottor Cowan come uno stupido oppure come un cialtrone che non sta spiegando qualcosa di scientifico, ma sta abbindolando il suo pubblico.

La frase che segue dovrebbe farci capire quanta poca scienza ci sia nella parole di Cowan:

Le cellule si ritrovano avvelenate e cercano di pulirsi eliminando i detriti, che chiamiamo virus.

No. No. No. Una frase del genere dovrebbe farvi fuggire, scappare lontano dai ciarlatani come il Dott. Cowan, e invece siete in oltre 300mila a esservi abbeverati a questa fonte. Spero che buona parte di quei 300mila sia abbastanza scafata da comprendere di trovarsi di fronte a un truffatore, che sta spacciando per scienza quelle che sono teorie filosofiche – mai provate – di oltre un secolo fa.

Il gibberish scientifico non si ferma qui, nella frase successiva ci dice che quanto appena affermato è perfettamente in linea con le attuali correnti scientifiche sui virus. Ma non è affatto vero.

Basandosi su questa teoria che le malattie siano sempre e soltanto un avvelenamento (esterno), Cowan passa a spiegare che tutte le pandemie degli ultimi 150 anni sono collegate a “un salto di quantità nell’elettrificazione della terra”. Curioso che non faccia menzione delle altre pandemie che ci sono state sulla terra negli ultimi 1000 anni. Ma lo possiamo perdonare: spiegare che ci sono state pandemie anche senza elettrificazione sarebbe come ammettere di spacciare sciocchezze.

L’influenza del 1918

Cowan ci spiega come la pandemia d’influenza spagnola sia scoppiata in contemporanea con la propagazione delle onde radio sul nostro pianeta. Non ha alcuna prova scientifica di quanto afferma, ma evidentemente al suo pubblico le prove non interessano. Le cose basta saperle raccontare per convincere un pubblico generalista, e Cowan lo sa fare bene. Così bene da convincere malati di cancro ad affidarsi alle sue cure anche senza una visita dal vivo.

Potremmo dire che non è sbagliato sostenere che attorno al 1918 nel mondo si siano cominciate a diffondere onde radio più di prima, ma non è vero che si sia cominciato a trasmettere a fine 1917 (a lui serve sostenere questo perché è così che collega questa informazione alla pandemia spagnola) e oltretutto durante la Prima guerra mondiale erano pochissime le stazioni radio esistenti e molte non trasmettevano nulla a causa della guerra.

E arriviamo al fulcro della sua “lezione”:

Quando esponete un qualsiasi essere vivente ad un nuovo campo elettromagnetico lo avvelenate, qualcuno ne viene ucciso e gli altri entrano in una specie di ibernazione, ed è interessante, questi vivono un po’ di più e più malati.

Prove scientifiche portate a supporto delle sue affermazioni? Nessuna. Cowan subito dopo sostiene che con la Seconda guerra mondiale e l’introduzione dei radar ci sia stata una nuova pandemia sulla terra. Quale? Non ci è dato saperlo.

Hong Kong, 1968

Poi ancora parla dell’influenza del 1968, fa riferimento alla fascia di Van Allen. Cowan spiega al suo pubblico che quella è stata la prima volta che la fascia di Van Allen, per colpa dei satelliti che erano stati mandati in aria, non ha protetto il pianeta. E che per colpa di questo ci sia stata l’epidemia virale di Hong Kong.

Perché virale? Perché la gente è stata avvelenata, espellono delle tossine che assomigliano a dei virus.

Vi lascio riflettere su frasi così, non sono mie, sono di Cowan. Passiamo all’aneddoto: Cowan sostiene che nel 1918, per studiare l’epidemia d’influenza, il Dipartimento della Salute della città di Boston abbia deciso di estrarre il moccolo dai nasi dei malati e metterlo in persone sane. Secondo Cowan nessuno dei sani si ammalò. Cowan sostiene che l’esperimento fu ripetuto più volte senza successo. Fonte dell’aneddoto? Nessuna. Ma ovviamente nessuno dei suoi follower chiede materiale su cui approfondire. Qui, se volete, potete trovare un resoconto di quei giorni a Boston, non c’è traccia dello studio sostenuto da Cowan. Nemmeno sul sito del National Center for Biotechnology Information americano, dove è pubblicata una lunga relazione sulla storia dell’influenza, non c’è traccia di quanto riporta Cowan. Io voglio sperare non se lo sia inventato… ma tutto è possibile.

Siamo a  circa sei minuti di video su dieci totali, e non ho ancora trovato un’affermazione che trovi riscontro scientifico. Subito dopo Cowan ci racconta che lo stesso test fu fatto sui cavalli, sostenendo che anche in questo caso non ci furono risultati apprezzabili. Ma qui ho trovato del materiale, dove però non si parla dello studio nominato da Cowan bensì dei tanti fatti in Olanda proprio sull’influenza equina del 1918: il problema non era riconoscere il contagio tra cavalli e cavalli, ma tra cavalli e umani. E con le conoscenze dell’epoca la questione era molto difficile da dirimere. Tutte cose che un vero divulgatore dovrebbe spiegare ai suoi spettatori. Ma Cowan non è un divulgatore, è un imbonitore da salotto. Siamo di fronte a un soggetto che sa perfettamente cosa dire e come dirlo per convincere le persone a fidarsi di lui.

Arthur Firstenberg

Ma ecco finalmente la sua fonte, il libro L’arcobaleno invisibile, di Arthur Firstenberg, attivista americano tra i primi a sostenere l’esistenza dell’elettrosensibilità. Firstenberg ha studiato medicina, senza concludere gli studi per colpa della sua malattia, che lui stesso ha definito “electromagnetic hypersensitivity” e che lui stesso si è autodiagnosticato. Quindi abbiamo un mancato medico, senza titoli specifici sulla materia, che è lo stesso scopritore della malattia che lo affligge e al tempo stesso è fonte degli aneddoti che Cowan cita da circa sei minuti.

A oggi, quasi quarant’anni dopo le prime affermazioni di Firstenberg, non abbiamo una singola prova che questa sensibilità ai campi magnetici esista. Gli studi che sono stati fatti in merito non hanno trovato alcuna prova che ne dimostri l’esistenza. 

Perché è un problema?

Perché chi sostiene di soffrirne può avere altre patologie, che non cura, convinto che il suo malessere sia dovuto non al suo corpo che necessita di aiuto, a da fattori esterni su cui lui non può avere alcun controllo. Questo approccio è molto pericoloso. Mette i malati nelle mani di soggetti che non hanno titoli per curarli, e spesso hanno solo uno scopo: vendere fantasmagorici trattamenti che non hanno alcuna valenza scientifica.

Concludendo

Mancano tre minuti alla fine del video, ma onestamente ne ho abbastanza, Cowan per fare il suo video ha estrapolato qualche passaggio da un libro su cui non ha fatto alcuna verifica. Io per portare a termine quest’articolo ho perso alcune ore di ricerca online. Tanto, se non vi siete resi ancora conto della malafede del soggetto, non saranno i tre minuti in più di debunking sul video a convincervi.

maicolengel at butac punto it
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