Il figlio di Erdogan e l’ISIS

PREMESSA:

Questa che segue non è una sbufalata, non può esserlo, le foto che circolano sono di più di un anno fa, e nessuno identifica le persone a fianco dell’ex ministro dello sport e del figlio di Erdogan con nomi e cognomi. Quello che segue è un’analisi dei fatti al solo scopo di aiutare anche voi a capire come districarsi tra le tante info fasulle o non supportate da prove che circolano in rete.


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Circola sulle solite testate di controinformazione un collage di foto che mostrerebbe due figli di Erdogan insieme ai capi dei terroristi Daesh. L’hanno postata in tanti anche sui social network. La foto, che spesso viene mostrata in formato minuscolo, è questa:

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Le due immagini in alto ritrarrebbero un miliziano Daesh con i trofei delle sue decapitazioni… e sarebbe lo stesso signore che vedete nella foto in alto a destra, quello con la maglia grigia.

Purtroppo non è possibile operare una sbufalata con tutti i crismi a cui siamo abituati: le foto non hanno fonti verificate e i possibili leader Daesh ritratti con i politici turchi non hanno identità. Non posso verificare con esattezza chi siano le persone a fianco del giovane Erdogan e dell’ex ministro Suat Kılıç. Quindi chi ci sia in quelle foto non posso affermarlo con certezza, ma quello che mi preme specificare è che il signore in giacca e cravatta è l’ex ministro dello sport.

La foto circola perlomeno da ottobre 2014, e mostra l’ex ministro in compagnia di musulmani. La foto sarebbe stata scattata in un ristorante arabo turco in Germania, il ristorante Kilim, e mostra Suat Kılıç in compagnia di supporter del partito AKP turco.

Il fatto che abbiano la barba tagliata in maniera simile e che si somiglino non è prova del fatto, anzi. Se si guardano attentamente le due immagini, si vede che non sono proprio la stessa persona:

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Quello di sopra ha i baffi e dimostra (a mio parere) più anni di quello di sotto. E poi, scusate… vi pare che uno con una foto online che lo mostra come sanguinario tagliagole, si trasferisca in Germania e non faccia nulla per evitare di venire riconosciuto?

Veniamo al figlio di Erdogan.

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Il signore in giacca e barba rossiccia è proprio lui, ma concentriamoci soprattutto sugli altri. Anche in questo caso, nei siti non di propaganda le foto vengono mostrate con didascalie che li vede come supporter del partito AKP turco, fotografati in un ristorante di proprietà del signore con la maglia a righe.

I primi a farla circolare sostenendo il complotto sono i redattori di una testata canadese, gestita da un professore di economia di Ottawa. Facile sollevare critiche e dubbi sulla bontà delle informazioni che passa. Il sito è visto in Canada e negli Stati Uniti alla stregua dei nostri Tanker Enemy e Su la Testa: è un sito gestito da un professore di economia che crede alle teorie alternative sul 9/11, che non ama gli Stati Uniti, che ha astio nei confronti d’Israele e così via. È una testata vicina alle politiche di Putin e della sua “nuova” Russia. È ben strano che una testata con sede in Canada senza redazioni estere venga in possesso di un documento così importante per la propaganda filo-putiniana. E che la stessa foto appaia subito dopo su tantissimi piccoli blog vicini a Vladimir. Nessun altro ne parla, nessun altro la fa circolare.

Per il resto della stampa mondiale non è altro che una normale foto che ritrae il figlio di Erdogan con supporter al partito del padre.

Noi non possiamo dirvi chi sia rappresentato nella foto, non lo sappiamo, come non lo sanno tutti quelli che la fanno circolare. Gli stessi autori del sito canadese non fanno un nome, ma solo supposizioni sulla foto, basate sui soliti confronti fotografici. Specie con la foto qui sotto, che ha una sua storia a parte:

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Foto che a sua volta è protagonista di una bufala. La foto circola con diverse didascalie: in alcuni casi sarebbe la prova che il governo turco paghi le cure ai miliziani Daesh, in un ospedale creato con fondi turchi e riservato proprio a loro. Per altri invece la foto ritrae un miliziano che si è convertito al cristianesimo dopo che è stato resuscitato e ha visto la luce.

Insomma, una foto buona per ogni occasione.

Se vi fidate di siti che basano la propria politica informativa su notizie fatte circolare alla boia d’un giuda senza nessuna verifica dei fatti, non so cosa stiate a fare su Butac. Se credete alla gentaglia che ha messo in circolo le foto di cui sopra la mia NON sbufalata non farà nulla per farvi capire che vi stanno fregando.

Disinformare per portare acqua al proprio mulino è uno sport che oggi va per la maggiore. Erdogan non è santo, non sono qui per convincervi della sua buona fede. La mia passione sta nel cercare di farvi capire: se leggete testate che danno le foto per prova sicura dei legami Turchia/Daesh, state leggendo testate faziose a cui non importa fare informazione, ma solo fare pubblicità ai loro amici.

maicolengel at butac.it