Il Giappone paga il 50% del viaggio ai turisti…ehm no

Qui siamo di fronte a un altro caso di misinformation, quella disinformazione fatta in supposta buonafede, vuoi per incapacità digitale a verificare la notizia prima di pubblicarla vuoi per fretta.

Titola la Repubblica il 26 maggio 2020:

Giappone, piano da 10,5 miliardi per il turismo: per gli ospiti internazionali metà soggiorno sarà free

BlitzQuotidiano:

Giappone regala una notte su tre ai turisti

Il Sussidiario:

Giappone paga metà della vacanza/ 11 miliardi per rilanciare turismo internazionale

E mi fermo, ma potremmo andare avanti a lungo. Il problema è che l’Ufficio per il turismo del Giappone non ha rilasciato questa dichiarazione. Anzi, nella giornata del 27 maggio ha dovuto rilasciare un comunicato a correzione di quanto ripreso dalla stampa internazionale, diffuso anche su Twitter, che spiega che si tratta di un’incomprensione.

Questo il tweet dell’Ufficio per il turismo del Giappone:

Io non so il giapponese, e ho chiesto aiuto all’amico (e autore di BUTAC – senza dimenticare il fantastico Petauro Quantico – residente nell’area di Kyoto) Elia Marin, che mi ha spiegato le cose dopo essersi letto la documentazione giapponese su questo piano turistico.

Si tratta di al massimo 20mila yen a turista al giorno, ma per ora si tratta di una manovra per incentivare il turismo domestico, ovvero chi già vive in Giappone. Non chi arriva dall’estero.

Come spiega anche l’Indipendent britannico, che è tra i primi ad aver corretto il tiro sulla notizia:

The Go to Travel campaign run by Japanese government and Japan Tourism Authority (JTA) is a non-JNTO campaign focused on revitalising the domestic tourism market.

“With the state of emergency lifted and new cases currently on the decline, Japan will be balancing safety and hygiene with getting people within Japan back to enjoying what their beautiful country has to offer.

“Currently, this means initiatives such as this will be aimed at people living in Japan only, and not overseas visitors. Support will be offered to cover a proportion of domestic travel expenses.

L’errore comunque non è stato solo italiano, sono tante le testate nel mondo che hanno ripreso la notizia nella maniera errata. Credo sarebbe il caso correggere, e non fare nuovi articoli di smentita. Chissà se lo faranno o rimuoveranno solo gli articoli (che tanto ormai hanno già fatto il picco di visualizzazioni quando sono usciti).

Non credo sia necessario aggiungere altro.
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