Il mare sommergerà le città di tutto il mondo

ARTICOLO AGGIORNATO

I dati del report di cui parliamo qui sotto vengono da uno studio che non riguarda solo il futuro lontano, ma si collega ad analisi di quest’anno che prevedono un innalzamento delle acque entro la fine del secolo tra i 4,3 metri e i 9,9 metri.

Analysis based on previously published relationships linking emissions to warming and warming to rise indicates that unabated carbon emissions up to the year 2100 would commit an eventual global sea-level rise of 4.3–9.9 m.

Ho provato a correggere anche nell’articolo qui sotto, in maniera che sia più chiaro. L’articolo del Messaggero resta sensazionalistico, ma il mio peccava d’ottimismo. La previsione di un’innalzamento del mare non riguarda solo il futuro lontano ma anche il nostro secolo. Come sempre (grazie Alessandro) si tratta di previsioni che lasciano  un grande punto interrogativo, visto che nessuno è in grado di prevedere l’andamento dei ghiacci in Antartide.

STUDIOCHOIC-SOMMERSE

Così riporta il Messaggero:

Presto il mare sommergerà gran parte dele città di tutto il mondo. La causa? Il riscaldamento terrestre che, con l’aumento delle temperature, scioglierà i ghiacci scaraventando tonnellate d’acqua sulle coste del nostro Pianeta.

E così lo studio citato:

The projections in this report do not forecast what sea levels may unfold this century. Rather, they indicate the different post-2100 sea levels that could lock in this century, depending upon the carbon pathway we select and the warming thus achieved. The sea levels described could possibly, but with low probability, occur sooner than 200 years from now (Kopp et al. 2014), or be reached as far as 2,000 years in the future (Levermann et al. 2013).

Per il Messaggero è presto, per lo studio che lo stesso Messaggero cita, si tratta di un periodo di tempo compreso tra i 200 e i 2000 anni. Che sia chiaro, per la vita della terra sono una bazzecola se consideriamo che la terra esiste da oltre 4 miliardi di anni. ma per noi che l’abitiamo oggi sono un futuro che non vedremo. È importante evidenziare i pericoli dello sfruttamento selvaggio delle risorse e dei rischi dell’inquinamento d’ogni tipo. Ma sarebbe ancor più importante farlo in maniera corretta, il Messaggero, riportando lo studio di Climate Central, non l’ha fatto. Probabilmente nessuno si è preso la “briga” di leggere le 39 pagine dello stesso, ma si è solo riportata una velina, proveniente da chissà dove.

Guardiamo lo studio, almeno le piantine:

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Total population living on land that could be submerged by long-term sea level rise locked in after (a) 4 °C warming or (b) 2 °C warming. Panel (c) reflects the difference between these totals, in other words, the difference achieved by limiting warming to 2 °C instead of 4 °C. Panels (d)-(f) reflect the same quantities except measured as percentages of total national population.

Popolazione totale che vive sulla terra che potrebbe venire sommersa da un aumento del livello del mare a lungo termine a causa di un  ( a)  riscaldamento di 4 ° o ( b ) riscaldamento a 2°. Pannello ( c) riflette la differenza tra questi totali , in altre parole , la differenza raggiunti da limitare il riscaldamento a 2 ° C invece di 4 ° C .  Pannelli ( d) – ( f ) riflettere le stesse quantità salvo misurati come percentuale di popolazione nazionale totale.

L’immagine è piccolina, vi ingrandisco solo quella riassuntiva:

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I paesi più interessati alla cosa, come numero di persone obbligate alla migrazione, sono Stati Uniti, Cina, India, Bangladesh e Indonesia. Noi (Italia) siamo tra quelli più a basso rischio con una percentuale della popolazione tra lo 0 e il 5% di persone costrette ad emigrare.

Tutto questo non per sminuire i fatti ma per raccontarli senza sensazionalismi, spiegando che siamo in tempo per contribuire a fare qualcosa. La maggioranza della comunità scientifica concorda che i cambiamenti climatici siano causati dall’uomo, e che potrebbero portare a cambiamenti importanti nel nostro sistema.

Le possibili soluzioni sono tre:

  • Ridurre l’emissione di gas
  • Adattarsi al cambiamento climatico
  • Sfruttare l’ingegneria climatica (non vedevate l’ora eh?)

Tutte e tre sono soluzioni considerate, ovviamente anche io trovo più sensata la prima, la terza è quella meno percorsa, anche perché studi recenti hanno dimostrato le sue potenzialità di danneggiamento del clima in maniera irreversibile sul lungo termine…

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…non aspettavo altro, un po’ di bario per brindare ad un incontro.

Ma torniamo al Messaggero:

Entro fine secolo infatti la temperatura globale potrebbe aumentare di 4°C ... Un aumento che porterebbe a disastri meteo di portata catastrofiche e cambiamenti climatici impossibili da gestire mettendo a rischio, secondo una stima, dalle 400 alle 700 milioni di persone.
Secondo gli esperti evitare l’innalzamente delle temperatura è quasi impossibile ormai. Si tenta di contenere questo aumento intorno a 1,5°C in modo da garantire una speranza al popolo riducendo di conseguenza l’innalzamento del livello del mare.

Come spiegato sopra, si e no, la temperatura potrebbe arrivare a 4° entro la fine del secolo ma prima di vederne gli effetti descritti devono passare probabilmente almeno altri cento anni, se non addirittura duemila. Un range abbastanza largo  per creare tanto sensazionalismo.  Come mi è stato fatto notare peccavo d’ottimismo, e sbagliavo, è vero lo studio parla del post 2100, ma fa riferimento anche ad altri dati, che riguardano il nostro secolo e che vengono riportati in studi precedenti, dati ed analisi che ipotizzano un possibile innalzamento dell’acqua entro la fine di questo secolo nell’ordine dei 4,3-9,9 metri. La cosa non è ovviamente da poco. Ed è stata una mia svista imperdonabile.

Se le cose non cambieranno e  considerando  che la popolazione mondiale nel 2100 è prevista per circa 10 miliardi, mantenendo quei numeri il cambiamento riguarderà al massimo il 7% della popolazione mondiale. Una seria migrazione di massa, un problema che riguarda tutti, che va sicuramente affrontato.

Ma va affrontato affidandosi alla comunità scientifica, non al sensazionalismo da prima pagina, inutile se non dannoso.

Sia chiaro, alla fine l’articolo del Messaggero riporta fatti esagerati nei toni, ma i cambiamenti climatici causati dall’uomo e dall’era moderna hanno sicuramente un impatto sul nostro pianeta, non voglio sminuirli. Ma questo genere d’articoli urlati in toni più da conversazione al bar che da giornalista mi urtano il sistema nervoso.

maicolengel at butac.it

Ringo-splash-02
Eh no, scusate ma parlando di città sommerse non potevo non metterci un’immagine da uno dei più bei fumetti italiani in commercio. Bologna, la mia Bologna, sommersa in questo futuro apocalittico dipinto da ORFANI – di Roberto Recchioni e Emiliano Mammucari edito da Sergio Bonelli editore – Bologna sommersa la trovate nella seconda serie RINGO, #7 Bambini Contro, disegnata da Luca Genovese, poesia. Chi c’è per una birra all’Irish?