Il “metodo Bates”, vederci meglio senza occhiali

...ma forse, dato che il corso costa parecchio e gli occhiali pure, è meglio tenersi stretti entrambi. Ed evitare di farsi insegnare l'ennesima sòla a uso e consumo di chi la propina!

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Scusate l’entrata un po’ diretta, ma quando mi è stata segnalata questa cosa, mi ci sono voluti 5-minuti-5 per verificare la sua bufalosità.

Abbiamo di fronte il classico claim rivolto a una categoria specifica di persone: chi porta occhiali e/o lenti a contatto, cioè “chi ha problemi di vista”. Tanti, tantissimi hanno bisogno degli occhiali tutti i giorni; alcuni li usano come accessorio, altri li trovano solo un impiccio. È ai secondi che si rivolge l’invito:

Gli ‘esercizi’ del metodo Bates per recuperare la vista sono adatti a tutti i tipi di problematiche visive in quanto finalizzati a riposare e rigenerare gli occhi e i muscoli oculari. William Horatio Bates, medico,insegnate di Oftalmologia,scopritore dell’adrenalina e anche di una nuova tecnica di intervento all’orecchio,dedito alla ricerca sulla funzione visiva e sulle sue relazioni con gli aspetti mentali dell’essere umano, nacque a Newark il 23 dicembre del 1860 e mori’ a New York il 10 luglio del 1931. Nonstante le sue esperienze chirugiche ritenne più efficace il lavoro sul rilassamento fisico-psichico ed inventò un metodo ancora di grandissimo interesse per riequilibrare l’occhio e gli emisferi celebrali. Spesso denigrato e misconosciuto proprio per la sua visione olistica, ci insega come VEDERE significhi molte cose ..non solo fisiche.

Il corso si terrà in un week end, il 20 e 21 settembre.

Va be’, sorvoliamo sul numero impressionante di sviste ortografiche nel testo – forse chi l’ha scritto aveva bisogno degli occhiali, ma per sostenere il metodo evita di usarli. Vi pare possibile che dagli anni Trenta del secolo scorso si sappia come allenare gli occhi a non usare gli occhiali… e noi siamo ancora qui a scegliere il modello e le lenti? Ma suvvia! E questo sarebbe un complotto di qualche Big spaventato da un’eventuale perdita clienti?

Se a tutto questo ci credete, che dire – iscrivetevi ai corsi! Ma prima di staccare l’assegno, date una veloce scorsa alle informazioni qui sotto.

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William Horatio Bates era un medico americano che nel 1920 pubblicò un trattato intitolato Perfect sight without glasses. In esso sostiene che molti difetti di vista venissero ricondotti a problemi di carattere psicologico. I colleghi scienziati ovviamente rifiutarono le sue teorie, che furono classificate come “medicina alternativa” fin da subito. Insomma, fuffa.

Bates non si diede per vinto e insieme alla moglie iniziò a “curare” usando il suo metodo. Lo fece fino alla morte, nel 1931. Il suo libro oltretutto non è più coperto dai diritti d’autore, quindi qualsiasi ciarlatano può tradurlo a modo suo e venderlo ai propri proseliti! Già immagino l’annuncio sul giornale:

AAAAAAAAAA VENDESI carta straccia medica di 80 anni fa, prezzi modici, incluso il corso per smettere di usare gli occhiali su CD.

La versione che circola di più è quella da cui per fortuna sono state eliminate alcune parti, per renderlo un pelo più credibile. Noi di BUTAC siamo maniaci del servizio completo, perciò… questa è una delle parti rimosse:

When black is remembered perfectly a temporary, if not a permanent, relief of pain always results

Quando riuscite a ricordare il nero in maniera perfetta, avrete come risultato un sollievo dal dolore momentaneo, ma può anche esser permanente.

Altro che CD di frequenze a 432 Hz! Qui basta ricordarsi perfettamente del colore nero, e la nostra mente ci porrà subito in uno stato privo di dolore! Figata… ma è credibile? Non mi pare proprio! Trovatemi qualcuno che conosca una possibile cavia capace di ricordare il nero in maniera perfetta, e disposto a sottoporsi a un intervento chirurgico di quattro ore senza anestesia. Prometto di chiudere il blog. [Challenge accepted ndNinth] [Poche ragazze da quelle parti, Ninth? ndmaicol]

In un altro punto si suggerisce di passare molto tempo a fissare il sole – pratica di cui parlammo qui . Ma in Bates era ancora peggio, visto che il sistema per focalizzarsi sul sole era questo:
BurningGlass
Focalizzare i raggi del sole tramite lo strumento chiamato burning glass è quanto di più sconsiderato si possa fare!

L’eliminazione di queste parti però viene da una pubblicazione del 1943, dodici anni dopo la morte di Bates. Vogliamo metterci in testa che, pure volendo immaginare Bates come “genio incompreso”, le due pratiche sopra descritte fanno parte del suo metodo? E che se sono state cassate dall’edizione attuale, è solo per permettere a più gente di crederci? A proposito, qualcuno lo pubblica ancora in edizione completa: uomo avvisato, mezzo salvato.

Proseguiamo: uno dei più grandi sostenitori del Metodo Bates pare essere stato lo scrittore inglese Aldous Huxley. Sì, Huxley ha usato il metodo Bates, ma non ha mai sostenuto d’esser guarito dai suoi gravi difetti di vista. Per contro non li ha nemmeno trovati inutili, anzi, ci scrisse perfino un libro. Sto parlando di The Art of seeing, dedicato alla sua esperienza di sedicenne con la vista rovinata, più che al metodo Bates. Alla fine annuncia che grazie agli esercizi del metodo…

“my vision, though very far from normal, is about twice as good as it used to be when I wore spectacles, and before I had learned the art of seeing
la mia vista, seppur molto lontana dal normale, è migliorata del doppio, rispetto a quando usavo gli occhiali, e prima d’aver imparato l’arte di vedere

Peccato che, qualche anno dopo, mentre a un banchetto teneva un discorso leggendolo da alcuni foglietti,

suddenly he faltered — and the disturbing truth became obvious. He wasn’t reading his address at all. He had learned it by heart. To refresh his memory he brought the paper closer and closer to his eyes. When it was only an inch or so away he still couldn’t read it, and had to fish for a magnifying glass in his pocket to make the typing visible to him. It was an agonizing moment.
improvvisamente si è ingarbugliato- e l’amara realtà si è fatta ovvia a tutti. Non stava affatto leggendo. Recitava a memoria. Pre riprendere il filo ha portato il foglietto vicino, sempre più vicino agli occhi. Quando era a pochi centimetri, rendendosi conto che non riusciva nemmeno così riusciva, ha estratto una lente d’ingrandimento per rendere i caratteri visibili. È stato un momento imbarazzante.

Non credo occorra dire altro.

Se nella vostra città girano personaggi pronti a promettervi “non userete più gli occhiali se userete il nostro metodo”, tenetevi stretti i vostri soldi e comperatevi un bel libro!

L’articolo è finito, andate in pace. Se ancora non dovreste averne abbastanza, vi propongo due semplici test visivi. Il primo è tutto dedicato ai maschietti…
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Il secondo alle lettrici. Mica facciamo distinzioni di sorta!
eye-contact copy

Perdonatemi, ma ogni tanto un sorriso fa bene… anche quando è lievemente sessista. 😉

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