Il mistero del monaco buddista

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Ai giornali queste storie piacciono da pazzi, e ne pubblicano, spesso senza firmarle, più e più volte. È un peccato perché alimenta certe superstizioni. La Stampa non dovrebbe mettere il naso in ciò che riguarda la religione, o se lo fa cercare di essere il più obbiettiva possibile.
E invece:

Morto 90 anni fa ma ancora vivo, il mistero del monaco buddista

Nel tempio di Ivoginsk, nell’estrema periferia russa, dove è conservato “il lama vivente”. I capelli crescono, il corpo ha la temperatura di 35,3 gradi e non è stato sottoposto ad alcuna procedura di imbalsamazione
Chi titola così è proprio La Stampa, ma nel solo 2015 un articoletto del genere ha circolato un po’ ovunque, la fuffa e la superstizione attirano sempre molti lettori, a dimostrazione che l’utente medio, specie del web, è di base un credulone che ama più Cronaca Vera che Reuters.
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La storia come vedete piace, ed è un copiarsi e citarsi a vicenda.  Ma mi pare che nessuno abbia fatto la benché minima ricerca.
Persino la wiki italiana spiega che:
…scienziati spiegano lo stato del corpo Itigilov dalla presenza di anormali quantità di bromo, trovate nei tessuti e nei muscoli. Il parere di Vladislav L. Kozeltsev, esperto del centro di tecnologie biomediche e responsabile del corpo di Lenin († 1924) quando fu presentazione nella Piazza Rossa, a Mosca.

“Il sale nella bara potrebbe aver rallentato il processo di degrado del corpo, ma non può da solo spiegare la conservazione del lama. Altri fattori, possono essere il suolo e le condizioni della bara”.

Ha anche detto che Itighelov

possa soffrire di una mancanza del gene responsabile della rottura della struttura cellulare del corpo dopo la morte. E aggiunge: “Non si può neanche escludere un qualche processo segreto d’imbalsamazione”.
Lo stesso spiegano la wiki olandese e quella francese. La wikipedia in russo invece è ancora più completa e precisa, ad esempio dice che gli scienziati che hanno potuto “studiare” il corpo hanno avuto un capello, delle particelle di pelle, due chiodi. Più un analisi spettrometrica del corpo. Null’altro. Alla domanda “Il lama è vivo? ” Il professor Zvyagin risponde con precisione:

No. La temperatura corporea sotto i 20 gradi – il segno assoluto della morte “.(Russia, N28, 14.07.2005, p. 11).

Da dove verranno i 36° riportati da tanti? Boh…UlanUdeMomiaBudistaAFP
Sempre nell’ultima analisi concessa si è scoperto che il quantitativo di bromo nel corpo è 40 volte superiore la norma. La parte inferiore del viso è coperta con della stoffa, probabilmente la mascella ha iniziato a cedere.
E il corpo secondo gli scienziati russi aveva perso circa 15 chili dall’ultima volta che l’avevano osservato. Il sale è probabilmente una delle ragioni per cui a volte il corpo sembra sudare. I capelli non crescono. La foto che circola oggi risale almeno al 2005.
Gli scienziati (quelli certificati) hanno potuto fare solo osservazioni ed analisi superficiali, senza avere mai accesso al corpo del lama. Tutte cose che vanno dette, poi sta al lettore decidere a chi credere. Io non voglio convincervi di qualcosa, ma solo spiegare a certe redazioni  che non essendoci fonti verificabili su una storia del genere, o la si riporta per intero o non la si riporta affatto.
Come si dovrebbe fare nel vero giornalismo.
maicolengel at butac.it