Il morbillo e i focolai epidemici

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Ciaooo!

Oggi vorrei affrontare un argomento che nella storia di BUTAC è stato ripreso più volte. So benissimo che il dott. PA ha scritto un’intera serie di articoli – “Attualmente Vaccini” – in cui distrugge i 30 e più motivi per cui non ci si dovrebbe vaccinare. Quando leggo certi articoli faziosi, scritti per portare acqua al proprio mulino facendo leva sulla pigrizia e sull’ignoranza, mi si rivolta il sangue nelle vene.

Partiamo dall’inizio. L’autore dell’articolo, Coalizione autismo e vaccini, cita quasi integralmente l’abstract di uno studio del 1995, pubblicato sul Journal of Clinical Microbiology. Se ci seguite e siete lettori affezionati, dovreste sapere che ogni articolo pubblicato ha un abstract – un riassunto – che serve principalmente per dare al lettore un’idea dell’argomento trattato e delle conclusioni, dunque non è dettagliato..

Questa è l’introduzione dell’articolo, che è diversa dall’abstract e spiega a grandi linee il motivo di questo studio.

Despite the existence of an effective vaccine, measles virus continues to cause sporadic outbreaks and epidemics of disease in the United States and throughout the world. Most recent outbreaks have involved either children who were too young to be vaccinated or older children and teenagers (5 to19 years), most of whom had been previously vaccinated.

Because of the sporadic nature of outbreaks in populations with high rates of vaccination, the altered presentation of clinical signs that occurs in ‘‘mild measles’’ infections, and the presence of other exanthem-causing infections, effective public health measures to control measles outbreaks are more dependent on laboratory confirmation of infection than on diagnosis based on clinical presentation. Currently available diagnostic techniques, which include virus isolation, viral antigen detection, and serologic antibody studies, are very sensitive and specific. However, these techniques are labor intensive, require specimen collection by medically trained personnel, and would be inappropriate for screening large numbers of individuals. The detection of measles virus RNA in urine by using reverse transcriptase-PCR (RT-PCR) would be a potentially rapid means of detecting measles infections with a clinical specimen which is more readily and conveniently accessible than serum or nasopharyngeal aspirates. Collection of urine specimens could be done in the absence of medical professionals, and on-site specimen-processing requirements are minimal. Measles virus can be isolated from urine specimens from infected individuals for as long as 10 days after the onset of the rash, and measles antigen has been detected by immunofluorescence in urine samples from asymptomatic case contacts. […] Since urine specimens from naturally infected individuals were unavailable at the time this study was conducted, the RT-PCR assay was evaluated by using specimens obtained from recently vaccinated individuals

Spero non abbiate bisogno di traduzione, ma nel caso ecco la traduzione dei punti più importanti

Nonostante l’esistenza di un vaccino efficace, il virus del morbillo continua a causare focolai ed epidemie sporadici negli Stati Uniti e in tutto il mondo.

A causa della natura sporadica dei focolai nelle popolazioni con alti tassi di vaccinazione, la presentazione di segni clinici alterati che si verifica nelle infezioni di morbillo in forma lieve, e la presenza di altre infezioni che causano esantema, le misure di salute pubblica efficaci per controllare i focolai di morbillo dipendono più dalla conferma tramite analisi di laboratorio che dalla diagnosi basata sulla presentazione clinica. Al momento, le tecniche diagnostiche disponibili sono molto sensibili e specifiche. Tuttavia, queste tecniche richiedono la raccolta di campioni da parte di personale medico qualificato e non sarebbero adeguate per lo screening di gran numero di individui.

La rilevazione di RNA virus del morbillo nelle urine utilizzando trascrittasi inversa-PCR (RT-PCR) potrebbe essere un potenziale rapido mezzo di rilevazione delle infezioni da un campione clinico, che è più facilmente e comodamente accessibile rispetto al siero o all’aspirato nasofaringeo. La raccolta di campioni di urina potrebbe avvenire in assenza di professionisti medici.

Poiché i campioni di urina di individui naturalmente infetti non erano disponibili al momento in cui questo studio è stato condotto, il saggio RT-PCR è stato effettuato utilizzando campioni ottenuti da soggetti vaccinati di recente.

Segue poi una parte tecnica vera e propria dove gli autori dello studio spiegano quali strumenti, quanti campioni, la provenienza dei campioni e i risultati che hanno ottenuto. Ve lo risparmio. Seppur breve è comunque molto tecnico e non nascondo anche un po’ noioso per cui passerei direttamente alle conclusioni:

In general, RT-PCR has proven to be a rapid and sensitive method to detect measles virus RNA in a variety of clinical specimens. Successful RT-PCR amplification of measles virus RNA from urine samples now allows the detection of measles virus RNA from a specimen that can be obtained from a large number of individuals by non invasive means. We plan to use this assay to define further the extent of asymptomatic or mild infection in case contacts during an outbreak, to determine the role that these cases play in the transmission of measles, and to measure the shedding patterns of vaccine recipients. In future surveys, more care will need to be taken to obtain and process the specimen in a manner that minimizes RNA degradation

Qui la traduzione:

In generale, l’RT-PCR ha dimostrato di essere un metodo rapido e sensibile per rilevare l’RNA del morbillo in una varietà di campioni clinici. Il successo dell’amplificazione mediante RT-PCR di RNA del morbillo da campioni di urina ora permette la rilevazione di RNA virus del morbillo da un campione che può essere ottenuto da un gran numero di individui con mezzi non invasivi. Pensiamo di utilizzare questo test per definire ulteriormente il grado di infezione asintomatica o lieve in caso di contatti durante un’epidemia, per determinare il ruolo che questi casi svolgono nella trasmissione del morbillo, e misurare i modelli spargimento di soggetti vaccinati.

Avete letto bene? Lo studio è stato fatto fondamentalmente per capire se l’RNA del morbillo si può isolare anche da campioni di urine, prelevati in maniera non invasiva e senza bisogno di personale medico qualificato. Essendo poi un metodo molto sensibile che si basa sull’amplificazione del genoma del virus, è utile anche per diagnosticare casi di morbillo che o sono di lieve entità o non presentano i sintomi classici della malattia.

Chi ha scritto questo articolo se ne guarda bene dal chiarireAl contrario, ci propina un video in cui il prof. Alì Rowhani-Rahbar avrebbe rivelato al mondo intero TUTTA  la verità sui vaccini… in meno di un minuto. Cosa avrebbe mai rivelato? Semplice: “non si tratta di virus morti ma attenuati, il virus del vaccino può quindi replicarsi all’interno del corpo”. La scoperta dell’acqua calda! È ovvio che se mi  inoculano un virus attenuato, questo si replicherà nel mio corpo! Proprio perché attenuato, il sistema immunitario reagisce nel migliore dei modi senza troppi effetti collaterali o risposte eccessive, garantendo l’immunità verso quel virus. È per questo motivo che hanno utilizzato campioni di urine provenienti anche da soggetti appena vaccinati.

Siccome non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire veramente, il nostro caro articolista della domenica continua così.

L’ultima epidemia di morbillo a Disneyland rappresentava un perfetto banco di prova, dove il test RT-PCR poteva essere utilizzato per accertare le vere origini del focolaio. L’ipotesi formulata a priori, che i soggetti non vaccinati sono coloro che hanno trasmesso la malattia, non è stata scientificamente convalidata.

Lo studio citato sopra è del 1995. Dopo 20 anni la tecnica della RT-PCR è consolidata: si usa per la diagnosi di molte malattie, anche veterinarie (la leishmaniosi, per esempio). Qui potete trovare alcune delle applicazioni della PCR.

MICKPD

Poiché il ceppo del morbillo vaccinale ha quasi interamente soppiantato il ceppo selvaggio, dal quale solitamente si acquisisce la malattia del morbillo, è statisticamente improbabile che il test RT-PCR possa convalidare le storie isteriche diffuse dai media riguardanti i soggetti non vaccinati. Finché questi studi non saranno pubblicati, l’opinione pubblica vivrà nell’incertezza.

Ma in quello studio non si parla di ceppo vaccinale di morbillo! È noto che dopo un vaccino, proprio per quanto detto sopra sulla risposta del sistema immunitario, si possa avere la febbre come effetto collaterale; dopo anni potrei prendermi il morbillo, ma in forma lieve, magari non facilmente riconoscibile perché con sintomi poco specifici. A questo serve lo studio fatto nel 1995.

Post, siti e scrittori di simili baggianate andrebbero banditi da Internet e messi alla gogna. Questo è uno degli articoli più disinformanti che si possa trovare in giro: manipola a suo piacimento le informazioni che esso stesso cita, sperando nella pigrizia della gente!

Thunderstruck