Il Papa, gli OGM, la politica e la maleducazione



Se siete in cerca di una bufala vera e propria, qui non la troverete, perciò vi chiedo cortesemente di circolare. E non fate come al solito: non commentate scrivendo che ho sbagliato, che questa non è una bufala, che dovevo stare zitto o che questo non avesse nulla a che vedere con BUTAC. Questo è soprattutto il mio blog dove, volendo, scrivo anche quello che sento sia importante divulgare.

Parliamo di OGM.

Gli OGM vengono sempre trattati male dalla stampa italiana, perciò rientrano nel concetto di corretta informazione. Due giorni fa è apparso online questo post a firma di un politico italiano:



La preoccupazione di Papa Francesco per il diffondersi delle coltivazioni di cereali OGM è molto opportuna nel contesto del dibattito che sta avvenendo in questi giorni in Parlamento. Purtroppo si fanno sempre più forti le pressioni di un mondo “scientifico” che con la scusa della ricerca in realtà sta cercando di fare da cavallo di Troia per forti interessi economici che poco hanno a che fare con la Scienza e molto con la volontà di conquistare il mercato del cibo. POTERE E DENARO E NIENTE SCIENZA. Ben venga dunque, come dice Papa Francesco, la vera scienza al servizio della Terra: “sono lodevoli e a volte ammirevoli gli sforzi di scienziati e tecnici che cercano di risolvere i problemi creati dall’essere umano”. Speriamo che la voce di Francesco raggiunga le aule del Parlamento dove proprio in questi giorni si sta decidendo se tutelare la vocazione di eccellenza agricola e alimentare italiana o lanciarsi nel baratro in nome del potere biotech.

Il politico in questione si riferisce a quelle che potrebbero essere le parole di Papa Francesco, riportate anche dalla stampa; parole che ad esempio su un blog pubblicato dal Sole 24 Ore troviamo scritte così.

“L’estendersi delle coltivazioni di cereali transgenici distrugge la complessa trama degli ecosistemi, diminuisce la diversità nella produzione e colpisce il presente o il futuro delle economie regionali”. Lo denuncia Papa Francesco nell’enciclica “Laudato si’”, pubblicata oggi. L’iniziativa del Pontefice ha ricevuto, seppure con riserve, il plauso dell’Enpa.
“In diversi Paesi si riscontra una tendenza allo sviluppo di oligopoli nella produzione di sementi e di altri prodotti necessari per la coltivazione, e la dipendenza – scrive il Pontefice – si aggrava se si considera la produzione di semi sterili, che finirebbe per obbligare i contadini a comprarne dalle imprese produttrici”.

Cosa ha detto il Papa?



Innanzitutto vorrei riportare i due passaggi dell’enciclica del Papa dove si parla di OGM. Il virgolettato sopra riportato non è presente nella lunga enciclica di pochi giorni fa: se è tra virgolette, vuol dire che è una citazione parola per parola. Invece

132. In questo quadro dovrebbe situarsi qualsiasi riflessione circa l’intervento umano sul mondo vegetale e animale, che implica oggi mutazioni genetiche prodotte dalla biotecnologia, allo scopo di sfruttare le possibilità presenti nella realtà materiale. Il rispetto della fede verso la ragione chiede di prestare attenzione a quanto la stessa scienza biologica, sviluppata in modo indipendente rispetto agli interessi economici, può insegnare a proposito delle strutture biologiche e delle loro possibilità e mutazioni. In ogni caso, è legittimo l’intervento che agisce sulla natura «per aiutarla a svilupparsi secondo la sua essenza, quella della creazione, quella voluta da Dio».
133. E’ difficile emettere un giudizio generale sullo sviluppo di organismi geneticamente modificati (OGM), vegetali o animali, per fini medici o in agricoltura, dal momento che possono essere molto diversi tra loro e richiedere distinte considerazioni. D’altra parte, i rischi non vanno sempre attribuiti alla tecnica stessa, ma alla sua inadeguata o eccessiva applicazione. In realtà, le mutazioni genetiche sono state e sono prodotte molte volte dalla natura stessa. Nemmeno quelle provocate dall’essere umano sono un fenomeno moderno. La domesticazione di animali, l’incrocio di specie e altre pratiche antiche e universalmente accettate possono rientrare in queste considerazioni. È opportuno ricordare che l’inizio degli sviluppi scientifici sui cereali transgenici è stato l’osservazione di batteri che naturalmente e spontaneamente producevano una modifica nel genoma di un vegetale. Tuttavia in natura questi processi hanno un ritmo lento, che non è paragonabile alla velocità imposta dai progressi tecnologici attuali, anche quando tali progressi si basano su uno sviluppo scientifico di secoli.
134. Sebbene non disponiamo di prove definitive circa il danno che potrebbero causare i cereali transgenici agli esseri umani, e in alcune regioni il loro utilizzo ha prodotto una crescita economica che ha contribuito a risolvere alcuni problemi, si riscontrano significative difficoltà che non devono essere minimizzate. In molte zone, in seguito all’introduzione di queste coltivazioni, si constata una concentrazione di terre produttive nelle mani di pochi, dovuta alla «progressiva scomparsa dei piccoli produttori, che, in conseguenza della perdita delle terre coltivate, si sono visti obbligati a ritirarsi dalla produzione diretta».[113] I più fragili tra questi diventano lavoratori precari e molti salariati agricoli finiscono per migrare in miserabili insediamenti urbani. L’estendersi di queste coltivazioni distrugge la complessa trama degli ecosistemi, diminuisce la diversità nella produzione e colpisce il presente o il futuro delle economie regionali. In diversi Paesi si riscontra una tendenza allo sviluppo di oligopoli nella produzione di sementi e di altri prodotti necessari per la coltivazione, e la dipendenza si aggrava se si considera la produzione di semi sterili, che finirebbe per obbligare i contadini a comprarne dalle imprese produttrici.
135. Senza dubbio c’è bisogno di un’attenzione costante, che porti a considerare tutti gli aspetti etici implicati. A tal fine occorre assicurare un dibattito scientifico e sociale che sia responsabile e ampio, in grado di considerare tutta l’informazione disponibile e di chiamare le cose con il loro nome. A volte non si mette sul tavolo l’informazione completa, ma la si seleziona secondo i propri interessi, siano essi politici, economici o ideologici. Questo rende difficile elaborare un giudizio equilibrato e prudente sulle diverse questioni, tenendo presenti tutte le variabili in gioco. E’ necessario disporre di luoghi di dibattito in cui tutti quelli che in qualche modo si potrebbero vedere direttamente o indirettamente coinvolti (agricoltori, consumatori, autorità, scienziati, produttori di sementi, popolazioni vicine ai campi trattati e altri) possano esporre le loro problematiche o accedere ad un’informazione estesa e affidabile per adottare decisioni orientate al bene comune presente e futuro. Quella degli OGM è una questione di carattere complesso, che esige di essere affrontata con uno sguardo comprensivo di tutti i suoi aspetti, e questo richiederebbe almeno un maggiore sforzo per finanziare diverse linee di ricerca autonoma e interdisciplinare che possano apportare nuova luce.
136. D’altro canto, è preoccupante il fatto che alcuni movimenti ecologisti difendano l’integrità dell’ambiente, e con ragione reclamino dei limiti alla ricerca scientifica, mentre a volte non applicano questi medesimi principi alla vita umana. Spesso si giustifica che si oltrepassino tutti i limiti quando si fanno esperimenti con embrioni umani vivi. Si dimentica che il valore inalienabile di un essere umano va molto oltre il grado del suo sviluppo. Ugualmente, quando la tecnica non riconosce i grandi principi etici, finisce per considerare legittima qualsiasi pratica. Come abbiamo visto in questo capitolo, la tecnica separata dall’etica difficilmente sarà capace di autolimitare il proprio potere.

Avete letto TUTTO con attenzione? La senatrice Elena probabilmente no, visto quanto sembra aver colto dalle parole del pontefice. Un classico caso di cherry picking: estrapolare da un contesto SOLO quanto perori la nostra causa e scordarsi di tutto il resto che era stato detto. Di recente, è così che si fa politica.

La cosa che mi ha lasciato però esterrefatto è il comportamento della stessa Elena nei confronti di  personaggi noti al mondo scientifico e a quello popolare. Parlo di Dario Bressanini, che da tempo ha una battaglia aperta nei confronti della disinformazione sugli OGM, e Marco Cattaneo – ma non solo, tra gli altri abbiamo anche Beatrice Mautino. Non stiamo parlando di “signori nessuno”: al contrario, queste persone divulgano Scienza per davvero e lo fanno per il grande pubblico da piattaforme web, come Le Scienze, a blog di divulgazione scientifica più personali come Divagatori Scientifici. Tre belle persone, capaci di spiegare in maniera semplice concetti difficili, rivolgendosi a chi, come me, non sarebbe in grado di capirli in altra maniera. Trovo la cosa onorevole, e stimo i tre citati ma ne mancano tanti all’appello.

Cosa è successo tra Elena e i tre?

Marco Cattaneo chiede alla senatrice delucidazioni sul perché il termine “mondo scientifico” sia virgolettato nel post riportato.

A domanda precisa, la senatrice risponde con un altro argomento, il tono accusatorio a intendere che ci sia qualcosa di losco sotto. La senatrice istilla un falso dubbio nei lettori (ed elettori): che Cattaneo abbia mosso le fila in un audizione in Senato da parte di giovani ricercatori. Non mi addentro nella storia, poco m’importa se Cattaneo abbia fatto quanto sostenuto o meno: la domanda posta dal divulgatore è più che lecita. Perché una senatrice metterebbe il termine “mondo scientifico” fra virgolette? Non ritiene validi quelli che fino a poco tempo fa erano i suoi colleghi, incluso Cattaneo?

Nessuna risposta al quesito, e i toni si scaldano.

La senatrice non ne vuole sapere di rispondere alla domanda, e la cosa prosegue con un intervento di Beatrice Mautino.

La senatrice probabilmente avrà la Mautino in modalità “Ignora” e non la degna di alcuna risposta: è ancora concentrata su Cattaneo.

nel frattempo arriva anche il buon Bressanini.

Cattaneo nel frattempo risponde:

Cattaneo e la senatrice stanno discutendo di questo, ma comunque la senatrice non risponde al quesito iniziale. La Mautino insiste senza venire considerata in alcuna maniera, ma almeno arriva una risposta per Bressanini.

A me sembrava che sia Cattaneo, sia Bressanini, avessero fatto domande lecite. Come mai così arrabbiata? Sarà che è conscia di aver fatto cherry picking sulle parole del pontefice e ha l’ansia di venire sgamata? Chissà…

L’atmosfera si fa decisamente più tesa. Bressanini cerca di spiegare la situazione alla Mautino e fa una domanda diretta alla senatrice:

Per concludere: la senatrice, pagata dalle tasse di tutti percula amabilmente Dario Bressanini, infischiandosene bellamente della Mautino e minacciando velatamente Cattaneo. In contemporanea, le parole del Papa vengono usate da cani e porci stravolgendone di volta in volta il contenuto.

Giusto per fare il punto,

Questa è la nostra politica, questo è il nostro paese. Sarebbe il caso rendersene conto.
Lo so, mi criticherete, sia chi la pensa come me,
Ma come, hai censurato il nome della senatrice (ma se siete svelti la trovate in 0,28 secondi)
sia chi non la pensa come me:
Ecco vedi, hai censurato ki non stimi ma ai tuoi amici Cattaneo, Bressanini e Mautino fai pubblicità, venduto!11! Poi vorresti dirci che gli OGM son buoni e fan bene, bastardo! Mangiateli tu e che ti venisse un cancro!
La mia intenzione non è attaccare una fazione, solo mostrarvi come i politici siano delle persone come voi e me. Persone che troppo spesso ultimamente si lasciano andare a comportamenti e risposte sicuramente non adatte a soggetti che hanno scelto di fare quel mestiere. Sfottere i cittadini non è mai buona cosa. Detto ciò, ci tenevo che notaste la differenza tra le parole del Pontefice e quanto riportato su tantissimi siti ambientalisti ed ecologisti.
Fermate il mondo, voglio scendere.
maicolengel at butac.it
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