Il paracetamolo, i virgolettati e le notizie maldate

Ok agli antiinfiammatori, meglio del paracetamolo?

Su Business Insider il 1 marzo 2021 è apparso un articolo a firma Carlotta Scozzari che titola:

Ok dei medici agli antinfiammatori per la cura del Covid da casa: ‘Meglio del paracetamolo’, ma vanno selezionati

Nel titolo è presente un virgolettato, “Meglio del paracetamolo”, che nel testo dell’articolo non compare mai. Questo modo di usare i titoli purtroppo l’abbiamo già visto ed è uno dei più gravi errori del giornalismo di questi anni: scrivere nei titoli informazioni che poi non sono riportate alla stessa maniera negli articoli. Sapendo oltretutto che una buona parte del pubblico non legge l’articolo, ma si limita a titolo e immagine.

Nell’articolo sono riportati i pareri di singoli soggetti, a partire da Carmelo Scarpignato, gastroenterologo e già professore di Farmacologia clinica all’università di Parma, definito da un suo collega su LinkedIn “miglior opinion maker dell’industria farmaceutica”, la tanto odiata Big Pharma… curioso.

Scarpignato, intervistato da Business Insider, dice:

L’organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) aveva in un primo tempo raccomandato di evitare l’uso dei Fans nei pazienti con Covid-19, ma aveva successivamente invertito la rotta e l’Agenzia Europea del Farmaco (Ema) ha sottolineato che non c’è alcuna correlazione tra la somministrazione di Fans e la gravità della malattia. 

È possibile che a inizio pandemia ci sia stata da parte dell’OMS la richiesta di stare attenti ai farmaci che si usavano, ma già il 18 marzo l’EMA, con un comunicato tradotto e riportato dal Ministero della Salute, spiegava che

L’Ema è venuta a conoscenza di segnalazioni, in particolare dai social media, che sollevano dubbi sul fatto che l’assunzione di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), come l’ibuprofene, potrebbe peggiorare la malattia da coronavirus (COVID-19). Attualmente non vi sono prove scientifiche che stabiliscano una correlazione tra l’ibuprofene e il peggioramento del decorso della malattia da COVID-19. L’Ema sta monitorando attentamente la situazione e valuterà tutte le nuove informazioni che saranno disponibili su questo problema nel contesto della pandemia.

E il 19 aprile 2020 l’OMS, sulle pagine dedicate alla stampa, ha pubblicato un brief scientifico proprio sull’uso dei FANS, dove nelle conclusioni riportava:

Al momento non ci sono prove di eventi avversi gravi, utilizzo acuto dell’assistenza sanitaria, sopravvivenza a lungo termine o qualità della vita nei pazienti con COVID-19, a seguito dell’uso di FANS.

Quindi già da marzo l’EMA affermava che non c’erano controindicazioni nell’utilizzo di FANS e dal 19 aprile 2020 l’OMS stessa ha certificato – con limitazioni in base al tipo di sintomi e reazioni – che fosse possibile il loro utilizzo nel trattamento di COVID-19. Chi sostiene diversamente sta mentendo. Chiunque parli di “cambi di rotta” da parte di OMS e EMA sta in qualche maniera disinformando, perché entrambi gli enti avevano dato il via libera a questo tipo di farmaci già dall’anno scorso, ben prima che certi soggetti cominciassero a parlare di FANS nella cura per COVID-19 dando a intendere che gli altri medici o le autorità glielo vietassero, atteggiamento vittimista fatto appositamente per attirare attenzione.

Nell’articolo di Business Insider poi viene sentito il parere di Giustino Varrassi, vicepresidente della Fondazione Paolo Provacci, anche lui a favore dei FANS.

Torniamo al titolo dell’articolo:

“Ok dei medici agli antinfiammatori per la Covid19”

Me lo spiegate?

Perché io vedo due medici comunicarci che si possono usare gli antiinfiammatori per la COVID-19. Due medici che ritengono siano meglio del paracetamolo. Ma non vedo da nessuna parte una presa di posizione di AIFA o di EMA contro i FANS o a favore del solo paracetamolo, come invece sembrano suggerire titolo e articolo.  Non ci sono due medici “contro il sistema”, bensì due medici che spiegano che oltre al paracetamolo si possono usare anche i FANS, che loro preferiscono al primo. Ma senza che questa sia di per sé una notizia. Come abbiamo visto, OMS, EMA e AIFA prevedono da tempo il loro uso. L’unico effetto che fa un articolo del genere è quello di generare ulteriore confusione dei lettori.

Questo non è giornalismo.

Sia OMS che EMA e AIFA hanno previsto l’uso di FANS nel trattamento contro COVID-19, esattamente come prevedono si possa usare il paracetamolo. Lo riportano i documenti dove vengono definite le linee guida per i pazienti trattati a casa e in ospedale.

Sono linee guida scritte da tempo.

Articoli come quello di Business Insider – rilanciato da Repubblica, visto che fanno parte dello stesso gruppo editoriale – sono la ragione per cui l’information disorder dilaga.

Quando ANSA titola:

Covid: 007, impennata disinformazione e fake news

sarebbe il caso rendersi conto di cosa sia la disinformazione, e invece continuate a riempirvi la bocca di parole che non capite e a discutere di un problema che non avete voluto studiare quando c’era il tempo.

Non credo sia necessario aggiungere altro.

maicolengel at butac punto it

Se ti è piaciuto l’articolo, sostienici su Patreon o su PayPal! Può bastare anche il costo di un caffè!
Un altro modo per sostenerci è acquistare uno dei libri consigliati sulla nostra pagina Amazon, la trovi qui.