Nicola, “ucciso due volte dallo stato”

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Gira su svariate pagine un appello, o forse sarebbe meglio definirlo un’accusa/minaccia contro lo Stato Italiano. La storia fa parte di un copione già visto: si accusa lo Stato d’aver causato irresponsabilmente danni al bambino obbligandolo a farsi inoculare i vaccini.

Premetto che non vi linko il video, non ne estrapolo foto o immagini, perché trovo l’uso strumentale dell’immagine di questo povero bambino terrificante. Se siete interessati cercatevelo da soli.

DANNI DA VACCINO

Fin da subito nel video ci viene spiegato che il bambino è tetraplegico “a causa dei vaccini”. Non lo mettono in forma interrogativa: loro ne sono certi, il bimbo sta male per colpa dei vaccini, è diventato tetraplegico a causa di essi. E lo Stato non sta aiutando, o almeno così sembrerebbe. Lo dicono chiaramente che è stato “abbandonato dalle istituzioni”.
Solo che quando chiedono alla mamma – che ha altri due bambini, sani – come faccia a tirare avanti, la giovane donna risponde “grazie all’indennità del bambino”!

Ma come? Non avevate appena detto che il bimbo sta male e che lo Stato se ne è lavato le mani? Ma allora qualcosa lo Stato sta dando a questa famiglia! Un’indennità di qualche tipo, anche una pensione d’accompagnamento che, come spiegano, non basta.

AGEVOLAZIONI PER DISABILI

Oltre all’indennità e all’accompagnamento, che io sappia, esistono altre cose a carico dello Stato: per alcune patologie è possibile richiedere autorizzazione al trasporto in ambulanza non urgente e programmato verso Presidi Ospedalieri, o verso Poliambulatori, con oneri a carico della ASL; è necessario presentare domanda di autorizzazione al proprio Distretto Socio Sanitario di residenza ed allegarvi la richiesta del Medico di famiglia.

Possono usufruire di questo servizio:

  • i soggetti in coma;
  • i soggetti affetti da patologie oncologiche in fase attiva, a breve aspettativa di vita, non deambulabili e con necessità di terapie specialistiche erogabili esclusivamente in strutture ospedaliere;
  • i soggetti con impossibilità a deambulare e non altrimenti trasportabili, sofferenti delle seguenti patologie: tetraplegia, emiplegia, distrofia muscolare diffusa ed invalidante;

Quindi, se ci fosse bisogno di portare il piccolo in ospedale e/o in poliambulatori, il costo e il trasporto sarebbero a carico dello Stato. Inoltre, se fosse necessaria una vettura speciale per trasportarlo, sarebbero previste agevolazioni anche in questo caso:

  • esenzione dal pagamento del bollo auto;
  • IVA agevolata al 4% per l’acquisto dell’auto e per le necessarie modifiche;
  • detraibilità IRPEF del 19% del costo dell’auto;
  • detrazioni di imposta del 19% per le spese di riparazione, escluse quelle di ordinaria amministrazione; • esenzione delle imposte di trascrizione per i passaggi di proprietà.

Chi ne ha diritto?

  • i disabili con gravi limitazioni della deambulazione;
  • non vedenti e sordomuti;
  • i disabili in condizioni di gravità con indennità di accompagnamento, o il familiare del quale il disabile sia fiscalmente a carico;
  • i disabili in condizioni di handicap motorio, anche non grave, purché in possesso di patente speciale che prevede la guida di un’auto modificata o, anche semplicemente, con cambio automatico.  È possibile inoltre chiedere all’ASL, ufficio invalidi civili, il rimborso parziale (1/5) delle spese di adattamento dell’auto.

Nel video si attacca anche il Comune perché senza fondi per il povero bambino… ma non dovrebbe essere il Comune a pagare, bensì l’ASL della Regione con fondi statali e non comunali. Quindi non capisco cosa centri il comune, ma vabbè.

Spiegano che il bambino avrebbe diritto anche a tutto quanto rientri nella Legge 162 del 21 maggio 1998, e su questo hanno ragione, sia chiaro.

INTERVENTO CHIRURGICO URGENTE

Nel video si parla di un’operazione chirurgica da fare SUBITO – lo si ripete con veemenza più volte – ma senza che venga specificato che tipo di operazione dovrebbe trattarsi. Tristemente, se si tratta di ciò che penso, la tetraplegia è dovuta ad una paralisi cerebrale infantile  e non ci sono operazioni che tengano. La disabilità non peggiora e nemmeno migliora, il bambino non ha alternative.

Questo però nel video non ci viene spiegato: i genitori partono dal presupposto che la causa siano i vaccini e sono sicuri della cosa; a parte urlare “vergogna” e “collusi” più e più volte, non ci vengono dati altri aiuti nel capire cosa sia successo, quale sia esattamente la patologia che ha colpito il bambino, o perché siano certi che si tratti di danni da vaccino.

Mi dispiace, ma non ci sto.

Intanto basta andare sulla pagina di Pietro Crisafulli per accorgersi che – come tanti altri video complottari – la tecnica usata per la sua diffusione è quella del gridare alla censura. A me quando si grida alla censura senza prova alcuna vengono i fumini. Si usa la parola censura SOLO ED UNICAMENTE perché così la gente “faccia girare”, senza che alcuna censura sia intervenuta. Al massimo qualcuno avrà scelto di cancellare dalla propria bacheca o pagina un video che non fa alcun bene al povero bambino, ma porta visite e like alla pagina del signor Crisafulli.

La storia del signor Crisafulli è infine triste. Suo fratello Pietro, morto due anni fa, viveva bloccato in un letto dal 2003, anno in cui era entrato in coma dopo un brutto incidente con lo scooter. Nel 2005 contrariamente al parere di tanti medici (secondo quel poco che si trova online oggi) si era risvegliato dal coma entrando in uno stato di veglia cosciente, paralizzato in tutto il corpo ma cosciente. Comunicava col mondo tramite gli occhi.
Da lì in poi la storia diventa più nebulosa. Salvatore diventa “testimonial” dei movimenti ProVita, quelli contrari alla possibilità di staccare la spina a un paziente in coma e all’aborto. Pietro si è preso cura di lui, ha fondato una ONLUS per aiutarlo. Le notizie che trovo dal 2005 in poi mi lasciano perplesso: nelle interviste e in tanti articoli rilasciati, sembra che Salvatore si sia vista negata la pensione d’invalidità per tempistiche errate, in altri sembra che l’abbia avuta poi gli sia stata tolta

DA TEMPI:

Nel viaggio del lettore attraverso le pagine sembra di vivere insieme a Salvatore tutti i momenti drammatici di questa incredibile storia. Oltre all’angoscia da lui provata, viene descritta molto bene la condizione di estrema solitudine e di povertà in cui tutta la vostra famiglia si è ritrovata. Ad esempio, per ritardi burocratici, non viene riconosciuta la pensione di invalidità a Salvatore. Come avete trovato la forza per andare avanti?
Pietro Crisafulli: Nell’amore che ci unisce tutti e che tutti proviamo per Salvatore. Abbiamo fatto di tutto, anche l’impossibile. Dovevamo lottare per lui, perché arrenderci significava condannarlo a rimanere per sempre un vegetale, come dicevano i medici, se non a morte certa.
DA TGCOM:
Addirittura, nel 2009, gli venne sospesa la pensione perché dichiarato un “falso invalido”.

… poi si arriva su siti più “istituzionali”, dove si spiega che la pensione l’ha sempre avuta e che nel 2009 l’INPS aveva erroneamente inviato anche a lui una lettera per una visita di verifica. Lettera che è stata stracciata, per cui l’INPS si è scusata con i famigliari.

DA SUPERABILE (pagina INAIL dedicata ai disabili):
“Salvatore Crisafulli non rischia di perdere la pensione di invalidità”. Lo conferma l’Inps, dopo che ieri la famiglia aveva raccontato alla stampa dell’arrivo di una raccomandata con l’ingiunzione dell’Istituto azionale di previdenza sociale a presentarsi ad una visita in data 15 maggio, pena il riconoscimento di ‘falso invalido’ e il decadimento della prestazione della pensione di invalidità. La lettera arrivata alla famiglia Crisafulli è dovuta al fatto che non esiste una banca dati condivisa, e le missive partono comunque su base nominativa se la Asl di riferimento non inviano la cartella di diagnosi

Il fatto che le informazioni che trovo siano così diverse in base a che fonte leggo non mi fa diventare simpatica la storia. Più leggo, più mi sembra che oggi qualcuno ci voglia marciare sopra. Se a questo aggiungiamo che gli attacchi del video sono precisi – “Nicola sta così per colpa dello Stato, per colpa dei vaccini” – be’, sapete come la penso in merito.

Il povero Nicola è un bambino che necessita sicuramente di cure ed attenzioni, ma non penso questo sia il sistema corretto per dargliene. Va aiutato. Se davvero vengono negate al bimbo cure e trattamenti a cui invece ha diritto, trovo giusto lottare per questi, ma Facebook e i video “urlati” non sono gli strumenti migliori. Magari un bel blog che pubblichi le cartelle cliniche del bimbo, che mostri sentenze giuridiche, attestazioni; magari che riporti gli indennizzi ricevuti. Magari, cartelle degli ultimi 11 anni e spiegazioni su che tipo d’intervento si reputi necessario.

Di certo non questa robaccia inutile e dannosa che attacca le vaccinazioni pediatriche senza “se” e senza “ma”.

Oltretutto come spiega attentamente il sito Vaccinarsi, le encefalopatie non sono causate dai vaccini!

A noi non resta che attendere. Nel frattempo usando i canali di BUTAC ho cercato di contattare il Ministero della Salute. Sì, esistono canali precisi con cui farlo e sono alla portata di tutti. Volendo potete anche solo condividere qualcosa con il ministro @BeaLorenzin su twitter!

maicolengel