Il pipistrello velenoso e la stampa un tanto al chilo

Una notizia è stata ripresa (male) da tante testate italiane. Non ho modo di contattare tutte le strutture che vengono citate nelle varie testate che ne hanno parlato. Ma credo sia il caso di fare chiarezza.

La Nazione:

Bambina morsa da pipistrello in Toscana, l’antidoto arriva dalla Puglia

La Stampa:

Morsa da un pipistrello italico in Toscana: bimba di 7 anni salvata dal centro antiveleni di Foggia

Il Giornale:

Bimba morsa dal pipistrello: scatta l’allarme in Toscana

Leggendo gli articoli in realtà pare abbastanza chiaro che la bimba non sia stata morsa (se davvero i fatti sono avvenuti), ma solo graffiata. I racconti sono molto confusi, vediamo di mettere per bene i puntini sulle i.

Primo, non esiste il “pipistrello italico” ci sono svariate specie di pipistrelli che vivono in Europa, alcune in Italia, ma non c’è una specie che possiamo definire in quella maniera.

Secondo, i pipistrelli non sono velenosi. Non siamo di fronte a un serpente. In alcuni casi possono trasmettere la rabbia, ed è quello per cui la bimba, se la storia è reale, è stata trattata. L’unica testata che sembra raccontare i fatti in una maniera plausibile è GoNews, che spiega:

La famiglia che si trovava a Livorno per visitare la città, si è presentata all’Ufficio Igiene e Prevenzione diretto da Claudio Tofanari per richiedere una vaccinazione a seguito dello scontro tra la bambina e un pipistrello avvenuto la settimana scorsa. Il personale ha così disposto una profilassi anti-rabbica alla quale affiancare la somministrazione di immunoglobuline iperimmuni. Il pronto soccorso, diretto da Alessio Bertini, ne ha così chiesto fornitura al Centro Antiveleni di Pavia che, consultando la disponibilità a livello nazionale, ha dato indicazioni al Policlinico Riuniti di Foggia per la spedizione.  La bambina, seppur in ottime condizioni di salute, è stata precauzionalmente tenuta in osservazione nella notte nel reparto di pediatria diretto dal Roberto Danieli che ne ha disposto la dimissione questa mattina.

I titoli che parlano di salvataggio fanno solo sensazionalismo, la bimba si è graffiata una settimana fa, e una volta a Livorno, pur con bambina in ottime condizioni di salute, i genitori hanno pensato fosse buona cosa farla visitare e controllare in seguito al graffio. A scopo precauzionale l’ufficio Igiene e prevenzione di Livorno ha predisposto l’anti-rabbica, perché è quello che nel caso il pipistrello può trasmettere all’essere umano (in rari casi).

Vedere quante testate, con toni sensazionalistici, hanno riportato la notizia rende bene l’idea di come certe redazioni lavorino. Ormai non ci rimango più male, sono abituato a vedere la scarsa voglia di approfondire di grande parte dei giornalisti italiani.

Come spiega l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale :

Nonostante la notevole frequenza e variabilità di virus a loro associati, i virus che circolano nelle popolazioni di pipistrelli, salvo rare eccezioni, non corrispondono a quelli che causano infezione all’uomo, ma ne rappresentano gli antenati più o meno vicini. Inoltre, fatta eccezione per i lyssavirus, nessuno di questi virus trasmissibili dai chirotteri all’uomo è presente nei pipistrelli europei, per cui il rischio reale di prendere malattie esotiche a seguito di un contatto è estremamente basso. Ovviamente, qualora si venisse a contatto con feci e/o urine di pipistrello è sempre opportuno lavarsi le mani con acqua e sapone, seguendo norme igieniche che valgono in tutte le situazioni analoghe, indipendentemente dalla specie animale.

Non dovrei più nemmeno stupirmi del fatto che La Stampa pubblichi un articolo come quello che ho visto, ormai sappiamo che nella redazione de La Zampa (la parte dedicata agli animali del quotidiano piemontese) si dà voce a soggetti come Lorenzo Croce e altre amenità. Ma è deprimente. Non capire che questo modo di fare giornalismo contribuisce all’Information Disorder è grave, gravissimo. Per colpa di titoli che parlano di pipistrelli e veleni inesistenti la gente si convincerà che esistono.

Davvero è questo il modo in cui ritenete sia corretto informare i cittadini?

Non posso aggiungere altro.
maicolengel at butac punto it
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