Il selfie appena sbarcata

PROFUGOSELFIE

Sta girando da poco, ma ha già totalizzato molte condivisioni questa foto:
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La signora che si fotografa sembra sorridere, si vede un gommone sullo sfondo, e il testo ci dice:

Fuggono dalla miseria e dalla fame…

…e quando sbarcano si fanno un selfie con un bel 5 pollici.

La foto è vera, e si tratta per davvero di un profugo, per l’esattezza siriano. E allora se la foto è vera perché se ne parla su Butac? Semplice, perché come spiega il Corriere, nell’articolo dove veniva mostrata anche questa foto, si tratta di un PROFUGO, quindi qualcuno che fugge da una guerra. Per esser precisi una profuga siriana con bimbo che è sbarcata a Kos a maggio 2015. Essere profughi e scappare da una guerra non vuol dire a tutti i costi essere poveri in canna, anzi, è gente che ha avuto i soldi (non pochi) per pagarsi la tratta illegale con lo scafista. Non 100 euro da quel che si dice, ma qualche migliaio. Gente a cui magari causa guerra è stato bloccato un conto corrente, è stata espropriata una casa. Ma se domani doveste lasciare casa vostra in fretta e furia cosa prendereste per prima cosa? Il mio zaino da fuga per calamità naturale tipo terremoto, oltre al coltellino svizzero include tablet, smartphone e caricabatteria a energia solare, oltre al portafoglio.

Non capirlo è sciocco.

Avevamo già trattato una cosa identica un po’ di tempo fa. E poco tempo fa una simile.

Il fatto che i meme con foto così continuino a girare è sintomo di vera malafede, messa in atto per spingere un’idea di chi arriva in barcone molto più negativa. Si vuole parlare alla pancia della gente, non alla testa, ed è deprimente accorgersi di quanti sappiano ragionare solo con quella ed abboccare a queste sciocchezze.

Chiudo con una piccola considerazione: chi arriva con un gommone sulla terraferma, dove trova sicuramente ad attenderlo polizia e/o esercito, fa molto più in fretta a mandare una foto con un servizio di messaggistica che stare a scrivere un messaggio che dice siamo sbarcati siamo salvi. Col rischio che magari il cellulare si perda o venga requisito per controlli. No? Ma questa è solo una mia considerazione personale.

maicolengel at butac.it