Il Signor Nò e la sindrome aerotossica

 

MARCIANO-CABINA
Oramai lo conosciamo tutti, chi con un nome e chi con un altro, ma il Signor Nò rimane un punto di riferimento per le scie chimiche e tutto quello che circonda questo misterioso argomento. Per onor di cronaca va detto che non sia un punto di riferimento particolarmente positivo – negli annali rimarrà la sua figura di merda con Samantha Cristoforetti – ma in “tanti” pendono dalle sue labbra.
Una cosa in cui riesce benissimo è mischiare minchiate con cose vere e serie, un artista della informazione per cerebrolesi.
rosarione
 

E’ UFFICIALE: NEGLI AEREI DI LINEA SI MUORE A CAUSA DEI GAS TOSSICI IN CABINA
La sindrome aerotossica è oggetto di un numero crescente di articoli, di inchieste televisive inquietanti e di un’interrogazione al Parlamento europeo. Con l’espressione “sindrome aerotossica” viene designata una serie di danni neurologici derivanti dall’inalazione di aria contaminata a bordo di un aeromobile. Il fenomeno colpisce tanto i piloti quanto il personale di cabina nonché i passeggeri, producendo talvolta…

L’articolo che potete trovare qui indica come fonte un articolo su The Courier , articolo che in realtà parla solo della campagna di aerotoxic.org della quale parlerò dopo. Il post su Tanker Enemy è vecchiotto, del 2011, solo le righe nel post di Facebook sono state “aggiornate”, perché nel frattempo qualcosa è successo davvero riguardo la cosiddetta “sindrome aerotossica”, fatti che però non vengono spiegati e non ne capisco il motivo.

Partiamo dalla “interrogazione al Parlamento europeo”: ecco il link, testo in italiano, e il link alla risposta a questa interrogazione, che dice

According to results of scientific studies to date, there is not yet conclusive and significant evidence on the risks for health of cabin air present on board aircraft. Other promising research projects are ongoing, in particular in the United Kingdom and the United Sates

L’interrogazione parlamentare è del 2009, quindi le cose possono essere cambiate nel frattempo e lo vedremo dopo. Il fatto che sia stata presentata una interrogazione al Parlamento non la rende automaticamente più importante o reale, questo è il solito gioco che fanno: l’autorevolezza delle istituzioni varia in funzione a quanto danno loro retta e fa loro comodo.
Detto questo, esiste davvero gente, soprattutto nel Regno Unito, che combatte perché venga riconosciuta questa malattia invalidante e che sostiene essere colpa dell’aria che si respira a bordo degli aerei. Vi starete chiedendo cosa abbia a che fare questo con le scie chimiche o chemtrails. Niente. Ma proprio nulla di nulla. Però vorrai mica lasciare fuori il bario?

Ufficialmente si attribuisce il problema ai vapori tossici di olio lubrificante (Tricresyl phosphate) che filtrano all’interno delle cabine dei velivoli, ma alcuni ricercatori sospettano che la sindrome sia dovuta, invece, ai composti chimici delle chemtrails, in primis lo Stadis 450, contenente venefico bario in quantità preoccupanti.

Quali ricercatori? Immagino nessuno di quelli che genuinamente si stiano preoccupando di questa sindrome perché non sono gli additivi o il carburante degli aerei gli imputati. Purtroppo quando il Signor Nò sente le parole chiave “aerei” e “aria” non può esimersi da infilarci le scie chimiche. Bisogna considerare che se non parla di questi argomenti chi se lo fila?
Prima di entrare nel merito della sindrome, parliamo della Aerotoxic Association, che il Signor Nò linka più volte nel suo articolo. Il sito è raggiungibile e presenta tutti i chiari segni di vuole portare avanti la verità, non guadagnarci. Come questi dettagli
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E quanto costa?
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C’è anche un e-book che spiega a tutti la sindrome aerotossica
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Però se vi iscrivete ricordatevi che lo potete avere gratis. Senza dimenticare lo sconto del 10% nel loro shop online, che vende delle mascherine per proteggersi dai fumi tossici nelle cabine degli aerei. Purtroppo non sono disponibili e non c’è il prezzo di vendita, ma ci sono gli immancabili testimonials
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Cosa faccia l’associazione non lo so, ma in serbo hanno un qualcosa di originale: un film.

The film, an investigative thriller, based on actual real events occurring globally today, tells the story of two British journalists (GEORGINA SUTCLIFFE and RITA RAMNANI) that by chance, discover aviation’s biggest cover-up. A serious in flight incident not disclosed by JASP Airlines reveals a hidden truth. Their investigation soon seeks to prove passengers have been knowingly put at risk since the 1950s. When new airline CEO (MARK DYMOND) discovers the darker side of the airline industry and its secret campaign of denial being withheld by airline owner (NICHOLAS DAY), he is faced with the moral dilema. Corporate profit or the public’s safety? The film reveals facts that every airline passenger should watch before they next fly.

Perché fare un film? Perché non finanziare degli studi sull’aria delle cabine? Perché non creare un gruppo di medici per stabilire degli standard per le diagnosi? Che bene può fare un film o un documentario? Traete voi le conclusioni che credete più corrette (soldi soldi soldi), ma parliamo di questa sindrome usando le parole del maestro

Recentemente nel Regno Unito è sorta un’associazione per denunciare l’inerzia ed il cover up delle autorità circa la sindrome aerotossica. L’iniziativa si deve ad alcuni piloti collocati a riposo, per motivi di salute, in largo anticipo rispetto all’età pensionabile. I piloti, però, non hanno compreso la vera origine della patologia, che, inesistente sino alla metà degli anni ‘90 del XX secolo, si è poi manifestata con casi sempre più frequenti, proprio in concomitanza con l’avvio del “Progetto Teller”. La reticenza degli organi preposti alla “tutela della salute”, la levata di scudi per opera delle compagnie aeree che minimizzano il problema, la scarsità di studi medici sul fenomeno inducono a pensare che la sindrome in oggetto sia legata, in qualche modo, alle operazioni di avvelenamento della biosfera.

Ovviamente tutta la parte da “inesistente fino alla metà degli anni ’90” in poi è il suo solito tocco: è necessario far rientrare il tutto nei dogmi della isteria collettiva delle scie chimiche e linkare ad altre opere sul suo sito. Dal sito Aerotoxic.org

How long has the problem been known about?

The first well-documented case was of a C-130 Hercules navigator becoming incapacitated after breathing contaminated cabin air in 1977. The neurotoxic properties of organophosphates have been known about since before the Second World War. The toxicity of heated jet oil was known from 1954.

I problemi che possono portare a questa sindrome risalirebbero ad almeno gli anni ’70. Le diagnosi hanno avuto inizio nel 1999 dopo uno studio – di ben 4 pagine – e si è iniziato a dare una definizione alla sindrome. Una malattia non è inesistente se non ci sono diagnosi. E chi sostiene questa sindrome incolpa soprattutto gli aerei vecchi e lo dice lui stesso dopo poche righe

La sindrome aerotossica è causata da un particolare sistema di aerazione in uso dai primi anni 50 del XX secolo, secondo cui, per mantenere la pressione in cabina, l’aria viene aspirata dall’esterno del velivolo.

Fate voi. Ma cosa è successo per tornare a parlare di questo problema? È successo questo

Per la prima volta un coroner britannico, lo sceriffo Stanhope Payne del Dorset, ha stabilito che la morte a 43 anni di un pilota della British Airways può essere stata causata dall’aria contaminata che ha respirato in cabina nel corso di anni di lavoro.
In base alla legge britannica e americana, il coroner indaga sulle morti non dovute a cause naturali. I parenti del co-pilota Richard Westgate avevano sempre sostenuto che i sintomi manifestati dal loro congiunto erano tipici dell’avvelenamento da fumi nocivi: mal di testa, fatica cronica, disturbi alla vista e all’equilibrio, confusione. L’autopsia e il rapporto dello sceriffo hanno confermato questi sospetti: la morte di Westgate è avvenuta nel 2012 a causa dell’inalazione prolungata di un cocktail di fumi nocivi e di neurotossine come il fosfato tricresile, che danno solo lievi disturbi facilmente confondibili con altri (ad esempio un attacco di raffreddore) a chi li inala per breve tempo, ma possono invece causare danni molto più seri nei piloti e nei membri dell’equipaggio che volano quasi ogni giorno.

Non ho capito bene perché se è morto nel 2012 la storia “esploda” adesso, ma il Daily Telegraph ha dedicato alcuni articoli a questa storia nel mese di Febbraio che potete trovare qui

La questione è importante perché riguarda la salute dei passeggeri, quindi potenzialmente di tutti noi – non il Signor Nò che da lì non si schioda – ma sarebbe bello vedere questa battaglia portata avanti non dai soliti noti complottari, incapaci di arrivare a qualunque risultato completo. Dall’ultimo articolo linkato

Most passengers who fly only occasionally will not be affected by the problem, but some frequent travellers who are genetically susceptible to the toxins could fall ill, with around 10 per cent of the population affected. Their bodies are unable to detoxify quickly enough and an accumulation of toxic material over time becomes dangerous. The main vulnerability is suffered by aircrew, who spend much of their lives on board.
Official records from the Civil Aviation Authority show that oxygen masks are being used by pilots and crew at the rate of at least five times a week to combat suspected “fume events”.
The official safety watchdog, the Air Accident Investigation Branch, has called for aircraft to be fitted with equipment to detect any contamination of cabin air.
A spokesman for BA said it could not comment on the case, but would consider the coroner’s report and respond. The airline cites independent studies commissioned by the Department for Transport, which found “no evidence that pollutants occur in the cabin air at levels exceeding available health and safety standards”.
The Government’s position is that “concerns about significant risk to the health of airline passengers and crew are not substantiated”. A spokesman for the CAA said it would consider the report in detail but claimed it was “nothing that passengers or crew should be overly concerned about”.

Anche la stima del 10% di persone potenzialmente predisposte a questa sindrome fatto  nell’articolo è basata sul nulla, è una stima a naso. Vedremo se ci saranno sviluppi sulla questione.
Le scie chimiche non hanno NULLA a che vedere con questo problema, che potrebbe essere reale e che necessita di un approfondimento.
Una cosa che mi è sempre piaciuto del sito del Signor Nò è questo
no
 
Esatto, la notizia non esiste.
Ricordatevi di amare col cuore, ma per tutto il resto di usare la testa.
neilperri @ butac.it
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