Il topo assassino

[message_box title=”NOTIZIA” color=”red”] Alessandra Moretti ad Otto e Mezzo sostiene che un bambino sia morto in seguito al morso di un topo e un ragazzo sia morto in moto per colpa di un cinghiale. [/message_box]

[message_box title=”FATTI” color=”green”]Il topo non ha ucciso nessun bambino, e il ragazzo aveva 49 anni.[/message_box]

Anche di questa notizia abbiamo decine e decine di segnalazioni, tutti che ci domandano: “Perché non ne parlate? Vi scoccia eh, quando è uno dei vostri a spacciare la bufala.” Onestamente essendo una boiata detta in diretta in TV e sbufalata in pochissimi minuti da tutti non avrei ritenuto importante dire nulla, ma visto che siete insistenti: sì è vero, la Moretti ha detto una sciocchezza, ma non è che in generale le lamentele su Roma siano campate per aria. Sicuramente non ci sono topi assassini, ma che ammazzino o meno poco importa, il fatto difatti non era di cronaca minore, l’aveva presentato il Ministro Lorenzin con una lettera aperta sul Messaggero, riporto il racconto:

La scena accade nel parco giochi pubblico di villa Gordiani, al Prenestino, ma potrebbe succedere dovunque nelle nostre periferie come in centro storico. Il piccolo Marco, tre anni e mezzo, accanto ad una panchina è stato morso tra caviglia e polpaccio da un ratto. Ha urlato, pianto, e al pronto soccorso pediatrico dell’Umberto I è stato curato per questa ferita infetta e pericolosa, una seria profilassi per evitare l’insorgere delle malattie che i topi trasmettono. Per fortuna aveva fatto già l’esavalente e quindi anche l’antitetanica.

La Lorenzin era ovviamente in polemica con la Raggi, eletta a guidare la città. Benissimo ammettere la bufala (cosa che la Moretti ha fatto), ma non sminuiamo la denuncia della Lorenzin, un bimbo deve sentirsi sicuro dentro ai giardinetti dove la mamma lo porta a giocare, la derattizzazione va fatta e verificata, altrimenti le aree vanno chiuse.

Per concludere con le bufale della Moretti, il ragazzo morto in moto aveva in realtà 49 anni, e questo cosa cambia nei fatti? Un uomo è morto perché un povero animale si è trovato a vagare in aree dove non dovrebbe stare. Non ne ha materialmente colpa la Raggi, non ce l’ha portato lei, ma evidentemente chi dovrebbe tenere sotto controllo gli spostamenti dei cinghiali non ha risorse o competenze sufficienti per farlo. Sminuire il fatto parlando della bufala è a mio avviso sciocco.

Non credo ci sia altro da aggiungere… se invece volete sapere che cosa ci facevo a Roma, c’è materiale per un altro articolo.

maicolengel at butac punto it
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Una minuscola considerazione aggiuntiva: la smentita del topo assassino, come anche quella dei 23 ospedali obiettori di coscienza sono state riportate sui giornali a caratteri cubitali in tante occasioni, ma come mai lo stesso non viene fatto nei tanti altri casi in cui sarebbe giusto fare chiarezza? O la falsità di una notizia conta solo quando c’è di mezzo la lotta politica senza confini? Perché io ho ben presente tonnellate di articoli che sono tuttora online e che necessitavano di smentite ben più importanti di queste, articoli che noi abbiamo trattato e segnalato a chi li aveva pubblicati, senza aver mai avuto la gioia di vederli sparire dal web o smentire dalle stesse testate. Questo è a mio avviso molto grave.