Di questa invenzione si parla da svariati anni, e da due o tre è diventata anche oggetto delle solite interrogazioni parlamentari.

Mi riferisco al TrimProb la macchina che “vede” i tumori, con costi molto inferiori a quelli dei normali esami istologici e danno/dolore per il paziente inesistente. Me l’avete segnalato in tantissimi negli ultimi giorni, evidentemente perché c’è qualcuno che sta facendo circolare vecchi articoli e link, visto che è dal 2012 ormai che il TrimProb non ha più grande spazio sulla stampa di qualsivoglia genere.

Uno strumento rivoluzionario, poco ingombrante, portatile, che si può usare ovunque e che non necessita di mezzi di contrasto radioattivi, lastre fotografiche o altro materiale di consumo. Un’apparecchiatura che si compra, anzi si comprava, con 43.000 euro più Iva, contro i 3-4 milioni di euro di una macchina per la risonanza magnetica, i 2 milioni di una Pet e il milione e mezzo di una Tac, tutt’e tre con costi di gestione elevatissimi.

Queste la parole usate da Stefano Lorenzetto del Giornale per descrivere questa innovazione ai propri lettori,  e non è che sbagliava, è vero la macchina di Clarbruno Verruccio Vedruccio fa in buona parte le cose che sostiene, il problema è che le fa a grandi linee, non con la precisione che servirebbe, è un invenzione sensata per paesi in via di sviluppo, dove mancano i soldi per strumenti diagnostici più specifici e dove si riesce a fare  uno screening delle persone a cui fare ulteriori test. Ma in Italia, come nel resto dei paesi occidentali oggi questa è un invenzione ancora poco utile..

La ragione di questo cassarla come poco utile viene dall’ultima ricerca in merito che sia stata fatta e pubblicata, ricerca che trovate su ResearchGate.
In questa ricerca fatta su 782 pazienti si è evidenziato come il TrimProb abbia diagnosticato un tumore alla prostata in 94 casi mentre i test classici ne abbiano diagnosticati 54.
Quei 40 casi in più sono tumori non esistenti che avrebbero costretto il paziente comunque a fare anche le analisi classiche aumentando così il costo della verifica. Psicologicamente inoltre il sentirsi dire che si necessita di ulteriori analisi è sempre un mattone sulla testa del povero paziente.
Meglio un po’ di dolore e sofferenza in più ma un risultato più accurato quando si tratta di mali così specifici (sempre nella mia modesta opinione).
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