Il Washington Times e il complotto del coronavirus

Ci risiamo, un altro ottimo esempio di come sia facile disinformare. Sta circolando un video del dott. Raino’ (lo scrivo con l’apostrofo perché è così che il dottore è registrato sul sito di FNOMCeO), un altro. Otto minuti di video dove il dottore ripete cose già sentite più volte, le potete leggere tutte qui. Ma il tutto parte dalla citazione di un articolo, apparso su una testata americana, presentata in pompa magna, come riporta il dottore a inizio video:

Washington Times, finalmente un articolo storico, autorevole e indefettibile, in cui appaiono le rivelazioni che mostrano quella del Coronavirus essere una storia nefanda inventata, una vera e propria truffa mediatica colossale!

Ok, io sono curioso di leggere quest’articolo così importante. Ma aspettate un secondo, ha detto Washington Times? Perché io conosco bene il Washington Post, testata autorevole, storica, ma il Washingotn Times? Il WP è stato fondato nel 1877, è una testata storica, uno dei principali quotidiani americani. Il WT è una testata fondata nel 1982, negli anni si è distinto per articoli a carattere complottaro e razzista. Hanno più volte sostenuto tesi negazioniste sugli argomenti più disparati, a partire dall’evoluzione. Il Washington Times è una testata fondata (e tutt’ora sotto il controllo) dalla Chiesa dell’Unificazione, movimento religioso coreano fondato dal Reverendo Moon nel 1954. Viene così descritta su Wiki in italiano:

La Chiesa dell’unificazione si presenta come un movimento vagamente cristianoecumenicomissionario, di redenzione dell’umanità (“restaurazionista”) attraverso la realizzazione della “famiglia ideale” centrata su Dio. La teologia della Chiesa dell’Unificazione, pur presentando riferimenti biblici, richiama in modo ampio il confucianesimo coreano e il Ceondoismo (una religione coreana sorta nell’Ottocento, il cui nome significa religione della via celeste). La base teologica del movimento è contenuta nel testo composto dal Reverendo Moon chiamato Principio divino. È un testo che reinterpreta la Bibbia in maniera radicale, offrendo una visione del tutto nuova e sconosciuta al resto del cristianesimoPrincipio divino è quindi considerato un libro sacro, rivelato ai membri della chiesa a più riprese dalla sua nascita fino alla metà degli anni Novanta.

Purtroppo la wiki italiana è molto scarna di informazioni, mentre quella in lingua inglese è ricchissima, sarebbe bello vedere tradotte anche nella nostra edizione voci come questa.

Il Washington Times fin da gennaio 2020 si è distinto per la disinformazione in merito al coronavirus. In quanto anticomunisti, hanno colto la palla al balzo e hanno subito sostenuto le tesi secondo cui il virus sia un’arma batteriologica creata dai cinesi e fuggita da un laboratorio. Quale occasione migliore per attaccare il nemico di sempre? Come vi abbiamo già spiegato l’ipotesi arma batteriologica o comunque nata in laboratorio si basa su accuse già smontate nel corso di questi mesi.

L’articolo a cui fa riferimento Raino’ s’intitola:

Coronavirus hype – biggest political hoax in history

Tutto l’articolo si basa sulle affermazioni di Dan Erickson e Artin Massih, proprietari di una clinica in California. Le affermazioni di Erickson e Massih sono state rapidamente smentite negli States, dove i due spingono per riaprire in fretta tutto e smettere il lockdown in atto.

Vi riporto in ordine cronologico una serie di tweet, tradotti in italiano, che smontavano l’analisi dei dati fatta da Erickson e Massih:

  1. Sfortunatamente le affermazioni fuorvianti di quei due dottori a Bakersfield (Erckson e Massih nd maicolengel) continuano a circolare, quindi voglio affrontare molto brevemente il problema con quanto affermano. Non entrerò nei loro possibili motivi, attività politiche passate, ecc.
  2. Quello che hanno fatto è stato semplice: hanno esaminato la frazione di pazienti risultati positivi per # COVID19 presso le cliniche di loro proprietà. Hanno trovato 340 su 5213 test positivi, circa il 6,6%. Quindi presumono che la stessa frazione dell’intera popolazione sia infetta.
  3. Da lì, espandono (i loro dati di partenza nd. maicolengel) a livello statale e sostengono un’incidenza del 12%. La notizia che circola sostiene che si stiano usando gli stessi dati, ma non può essere: come sono passati dal 6,6% al 12%? Forse stanno valutando gli infetti * in totale * contro infetti * attuali *. Non è chiaro.
  4. Usando quella cifra infetta del 12% e circa 1400 morti noti in California, si presume che siano morti 1400 su 4,7 milioni. Ciò fornisce loro un tasso di mortalità per infezione dello 0,03%. Cioè, pensano che se 10.000 sono infetti, 3 moriranno in media.
  5. Il problema con questo approccio è che durante una pandemia, le persone che entrano in una clinica di cure urgenti non sono un campione casuale della popolazione.   Gran parte di loro arriva proprio perché sospetta di avere la malattia.   Questo genera distorsioni del campionamento.
  6. Stimare quella frazione infetta da pazienti in una struttura di cure urgenti è un po ‘come stimare l’altezza media degli americani partendo dai giocatori su un campo NBA. Non è un campione casuale e fornisce una stima altamente distorta.
  7. Inoltre la stima non supera nemmeno un controllo di plausibilità di base.  A New York City, 12.067 persone sono morte per il virus, su una popolazione di 8,4 milioni.   Questo è un tasso dello 0,14% di tutte le persone. Non solo persone infette. Tutte le persone.
  8. Questo ci dà un limite inferiore al tasso di mortalità a New York. Non una stima, un limite inferiore. Il tasso di mortalità per le persone infette è ovviamente superiore allo 0,14%, perché non tutti a New York sono stati infettati.
  9. Eppure quel limite inferiore dello 0,14% è quasi * cinque volte più alto * dello 0,03% che il duo Bakerfield afferma. Hanno usato una metodologia assurda per arrivare a un numero non plausibile. Se la pandemia non fosse così politicizzata in modo così grave, questo sarebbe un non-problema sin dall’inizio.

I tweet sono di Carl T. Bergstrom, professore di Biologia dell’università di Washington, famoso critico e demistificatore delle pseudoscienze. Come potete vedere Bergstrom ha smontato i dati del duo di medici americani il 26 aprile.

Il video di Raino’ è del 4 maggio 2020. Perché non affrontare le critiche e dare invece a intendere che appunto il duo abbia scritto un articolo “storico, autorevole e indefettibile”? Credo purtroppo che tutta la questione sia relativa a quanto spiegato da Bergstrom nell’ultimo tweet. La pandemia è stata politicizzata fin da subito, tra chi minimizza e chi sensazionalizza. I giornalisti e i politici si sono tuffati a pesce in questo mare magnum della disinformazione, dando visibilità a soggetti e teorie che in un mondo ideale non sarebbero mai uscite dai circoletti di nicchia dove albergano da sempre.

La tesi di Erickson e Massih in Italia è stata riportata nei giorni scorsi da svariati piccoli blog e testate, in qualche modo tutti allineati alla stessa maniera. Alcuni sono siti mai sentiti prima, altri sono già stati inseriti da tempo nelle black list di chi cerca di combattere l’information disorder. Da Alessandro Meluzzi a Come Don Chisciotte, Informazione.it, CasertaKest’è, potremmo andare avanti a lungo. Le strade sfruttate sono simili a quelle di altra disinformazione vista in questi mesi. Whatsapp, Telegram, le chat private sono i luoghi in cui questo tipo di materiale viene condiviso più facilmente. Chi non ha la competenze per accorgersi delle incongruenze nei dati riportati da Erickson e Massih si fida. Si affida. E condivide…

Noi siamo sempre più tristi.
maicolengel at butac punto it
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