Immigrati a cui lavare le mutande

IMMIGRATI-RIVOLTA-75EURO

Be’, il Giornale adora queste notizie e posso capirli: stanno tentando disperatamente di raggranellare VOTI. Ormai sui quotidiani italiani non si fa giornalismo, ma solo ed unicamente campagna elettorale! Certo che potrebbero esser decisamente più bravi nel farla… e invece, colpa la pigrizia, colpa l’incapacità di chi li dirige, ogni volta la fanno fuori dal vaso!
La notizia è semplicissima e offre il fianco a un bell’attacco verso gli antagonisti di sinistra. Dai racconti fatti sul Giornale, essa sembra scandalosa solo ed unicamente per colpa degli immigrati. La notizia è vera, non sto sbufalando nulla: cerco solo di farvi ragionare. So bene, come ci dicono i sommi ricercatori di Lucca, che nessuno di voi cambierà opinione: chi vede gli immigrati come “fastidiose zecche” che ci succhiano il sangue, continuerà a farlo; chi li vede come profughi bisognosi d’aiuto, idem. Spero sempre esista una terza frangia, quella fatta di gente come me che vorrebbe solo e soltanto vedere corretta informazione in giro. Senza fronzoli e accessori, senza ideologie celate, senza contorno di fuffa!
Vediamo di fare come l’altro giorno con il confronto tra Versione della carta stampata e Fatti verificabili. Nel caso precedente avevo usato come confronto un’altra testata, qui usiamo solo logica, buonsenso e capacità d’analisi.

IL GIORNALE:

Gli 85 clandestini ospiti del centro di accoglienza, la ex pensione “Villa Angelina” di via Quisisana, sono scesi in piazza per avere i voucher da 75 euro, che lo Stato si è impegnato a versargli ogni mese, e per far allontanare il personale della struttura a loro sgradito.

I FATTI:

Sì, gli ospiti del centro d’accoglienza di Via Quisisana sono scesi “in piazza” lamentandosi di non aver ricevuto i voucher da 75 euro. Voucher che non sono NULLA DI SPECIALE e rientrano nei “famosi” 35 euro al giorno che lo Stato, tramite fondi già in bilancio in parte comunitari, spende per ogni profugo accolto nel nostro paese. Come già ripetuto più volte, di quei 35 Euro, solo 2,5 vanno nelle tasche del profugo ogni giorno e per tutto il periodo in cui restano nelle strutture d’accoglienza (normalmente dai 3 ai 6 mesi, raramente di più). Questo voucher non è un extra, rientra sempre nelle solite casistiche di cui qui su BUTAC abbiamo parlato più e più volte.

Capisco ci siano persone a cui non stia bene, ma questi accordi rientrano in un piano Europeo a cui tutti i paesi si sono adeguati. Finché siamo nell’Unione ci si adegua e si accetta. Lamentarsene è solo fare politica.
L’articolista poteva comunque attaccare politicamente: dove sono i soldi che lo Stato ha destinato ai profughi? Al governo c’è la sinistra, è lei che deve controllare che tutto funzioni come da accordi. Se qualcuno sta mangiando sulle teste di quei profughi, va scoperto e punito anche in maniera esemplare. E invece, nell’articolo del Giornale non si fa menzione di questi. Come se i 75 euro (2,5 al giorno per trenta giorni) fossero consegnati da Renzi di persona ad ogni singolo immigrato.

IL GIORNALE:

“Non abbiamo ancora ricevuto i voucher da 75 euro al mese – hanno detto – i commercianti stabiesi non accettano i bonus dello Stato e siamo costretti ad andare fino a Napoli per poterli spendere”. Gli immigrati non hanno ingaggiato l’accesa protesta solo per battere cassa: hanno preteso (e ottenuto) l’allontanamento dalla struttura di alcuni dipendenti e volontari “sgraditi”. Il personale a cui è affidata la struttura lamenta di non poter più gestire il piccolo centro di accoglienza dove è ospitato un centinaio di extracomunitari. “Non possiamo neppure entrare nelle cucine per controllare quanto cibo è in deposito”, racconta una dipendente rivelando che al personale tocca addirittura “lavare le mutande” agli immigrati. La ditta che si occupa della struttura è stata scelta dalla Prefettura.

I FATTI:

Non so per quali ragioni parte del personale non risulti gradito ai profughi, né posso saperlo. Lo stesso Giornale non ce lo spiega, ma ci regala preziose indicazioni: i lavoranti allontanati si lamentano che devono lavare le mutande degli immigrati. Se è per questo, dovrebbero anche lavare la biancheria da letto e tenere pulite le camere, visto che per ogni immigrato ospitato l’associazione/cooperativa ITALIANA che gestisce la struttura cucca circa 975 euro + iva al mese. Vorrei ben vedere che con quei soldi ci si paghi un servizio di pulizia! O ci aspettiamo forse che i profughi, anche 4 per stanza, usino il lavello del bagno per pulire calze, mutande e lenzuola?

Che la situazione non sia delle migliori è un dato di fatto, ma parlare di voucher da 75 euro senza specificare che vengono dai “famosi” 35 euro, né spiegare che la cooperativa che accoglie i suddetti profughi incassa sostanziosi assegni dallo Stato e che evidentemente da quei sostanziosi assegni si è “scordata” di elargire quanto spetta di diritto ai profughi, direi che è vergognoso.

Anche perché il servizio giornalistico poteva benissimo ribaltare la frittata, e mi avrebbe trovato totalmente d’accordo. Se il titolo fosse stato

CHI CONTROLLA CHI ACCOGLIE?

E se nel testo del servizio, il “caro giornalista” avesse domandato al governo e alla prefettura COME MAI questi profughi non hanno ricevuto quanto spetta loro di diritto, avessero chiesto chi – italiano – si è intascato quei soldi? Potevano spiegare che i poveri lavoratori di Castellamare non hanno colpa, se la cooperativa che dirige la struttura non ha spiegato che i soldi dati loro dallo Stato servono anche per pagare il servizio di lavanderia.
Quei venti immigrati che protestano rendono ogni mese alla cooperativa che “li accoglie” 19.500 euro. Togliamone pure 6000 di cibo. Con i restanti 13.500, devono pagare acqua luce gas per venti persone e servizio di lavanderia. Non è che siano proprio pochini, mi pare ci avanzi anche un piccolo guadagno.  

Potrebbe anche essere il caso che i soldi non siano arrivati dallo stato, e anche qui il Giornale poteva attaccare sempre lo stesso governo Renzi, mi avrebbero trovato al loro fianco. Il Giornale avrebbe potuto chiedere spiegazione di tutto questo e ne avrebbe avuto sacrosanto diritto… ma non sarebbe stato di certo populista. Avrebbe attaccato lavoratori e cooperative ITALIANE. E poi non avrebbe potuto dirigere il proprio odio verso lo straniero.

maicolengel

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