In viaggio col cellulare

Ho già trattato l’argomento immigrati e cellulare, ma gli xenofobi purtroppo non si estinguono mai. Sta circolando una foto che mostra delle persone sulla banchina di un porto intente a guardare il cellulare. Alle loro spalle una nave militare. Il testo che accompagna l’immagine:

Perdono i documenti, ma i cellulari arrivano in perfette condizioni…

Autore del meme la pagina social “La verità ci rende liberi”, ovviamente in black list da tempo. Prima analizziamo la foto, giusto per capire se è una news. Una rapida ricerca su TinEye ci mostra che si tratta di una foto perlomeno del 2013, quando apparve in un articolo che parlava appunto di migrazioni. L’immagine non racconta dove sia stata scattata, ma non è importante ai fini di quanto riportiamo.

Vediamo di capirci, molti degli immigrati che arrivano in Italia sono nigeriani. Nel 2017 si considera ci fossero 76 telefoni cellulari su 100 persone, mentre solo una linea fissa ogni 100 persone. Gente che è abituata a muoversi, a non avere linee telefoniche fisse, ma che non rinuncerebbe al proprio cellulare per nulla al mondo.

Gente che scappa dal proprio paese perché non si sente di avere un futuro, persone che non sono lasciate libere di salire su un aereo e andare via. Questo però non significa automaticamente che siano disperati senza un soldo. Anche prendendo ad esempio la Siria, già nel 2017 c’erano 87 telefoni cellulari su 100 persone. Quindi la maggioranza dei siriani aveva un tenore di vita che gli permetteva senza fatica di avere un telefonino. Normale che se lo portino via, normale che oggi sia uno dei loro beni più preziosi. Pensateci: domani scoppia la guerra in Italia, lascereste a casa il telefonino quando decidete di scappare all’estero?

Specie oggi – anno del Signore 2019 – con una rete globale in costante espansione, il telefonino è quasi da considerare un bene di prima necessità, specie per qualcuno che lascia (probabilmente per sempre) casa sua. Vi ricordate i numeri dei vostri amici e parenti a memoria? Le loro email? Avere con voi un oggetto tanto piccolo quanto potente è come portarvi dietro un pezzo di casa vostra. Trent’anni fa, se uno doveva scappare da casa sua, ovviamente portarsi dietro un telefono cellulare sarebbe stato l’ultimo dei suoi pensieri. Ma oggi? Su quel telefonino ci sono probabilmente conservate le foto di famiglia, magari sono stati fotografati anche tutti i documenti di chi sta partendo. Si tratta di un oggetto che è diventato parte integrante della nostra vita.

Senza, tanti di noi sarebbero persi…

E allora perché indignarsi se questa gente del telefonino non sa fare senza? Ma perché chi condivide questa robaccia lo fa solo per parlare ai vostri istinti più bassi, basati su pregiudizi e ignoranza. Oggi un telefonino ricco di funzioni costa poco, se lo può permettere chiunque. Il senzatetto italianissimo che dorme qualche giorno alla settimana davanti al supermercato vicino a casa mia ne ha uno. Come farà a pagarselo? Beh, magari non ha nemmeno un contratto telefonico e sfrutta il wifi gratuito del bar vicino per chiacchierare via Whatsapp con amici lontani, o con la famiglia rimasta al paesello.

Capire queste cose sarebbe importante, e invece si sceglie di far girare meme come quello d’apertura, contando sui pregiudizi e l’ignoranza di chi ci segue. È triste che la politica ormai si faccia tutta così, davvero triste.

maicolengel at butac punto it
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