India e disinformazione

Cerchiamo di approfondire la situazione pandemica dell'India

Ci avete segnalato che ci sono soggetti che stanno cercando di sminuire quanto sta avvenendo in India. Una delle segnalazioni che ci è arrivata riguarda un post Facebook, che vi riportiamo:

Mere india mere jaan!
I media italiani diffondono la stessa immagine. Un’ immagine dell’ India lacerata con milioni di morti.
Questa e’ un’ immagine scattata a varanasi, la citta’ di Shiva, dove tutti gli hindu’ vogliono morire per liberarsi dal samsara ( ciclo morte-rinascita).
Le descrizione della situazione dei miei conoscenti e amici e’ ben diversa.
Tutti stanno lavorando e solo pochi stati , come lo stato di Mumbai ( Maharashtra) ha restrizioni.
Chi non conosce l’ India , non sa che questa nazione e’ grande come l’ Europa.
Mettendo insieme i numeri che diffondono sui vari tg la percentuale e’ inferiore a quella di tutta l’ Europa.
Il nemico dell’ India non e’ il c….d ma l’ occidente, che da anni ha gettato le basi per una nuova cultura di massa, che certo non appartiene all’ India.
L’ india e’ un continente immenso che e’ difficile da comprendere, se non si conosce la cultura.
In india esistono equilibri millenari che non dovrebbero essere toccati ne’ alterati.
Quello che l’ india sta vivendo oggi e’ la conseguenza di aver dimenticato le proprie radici e aver abbracciato uno stile di vita ” western style” che non e’ nella loro cultura.
Ma chi non ha mai vissuto l’ india cosa ne sa’ di quegli occhi neri che ti guardano profondamente curiosi, cosa ne sa’ di questi namaskar con la testa inclinata, cosa ne sa’ di quei viaggi in treno all’ interno del paese, di quelle pire che ardono giorno e notte a Varanasi nei templi?
Dopo 23 anni, dopo almeno 5 mesi all’ anno di soggiorno, dopo un anno e mezzo di vita vissuta ai piedi dell’ himalaya , il mio cuore e’ per meta’ indiano.
Quel cuore che vi chiede di non diffondere notizie riportate dai media italiani sull’ india….perche’ loro non ne sanno niente.Anzi amplificano notizie false per diffondere ancora piu’ disinformazione.
Se a maggior ragione, amate l’ india quanto me , non diffondete certe immagini sul web.
Non fate questo a Madre India!
La mia anima sara’ sempre in quella terra sacra!
Jai hind!

Il post è scritto da un soggetto che qualche giorno prima condivideva quest’altro testo:
Tutto quello che sta avvenendo da più di un anno, non ha nulla a che fare con la salute. È un progetto politico finanziario, studiato a tavolino. Organizzato e gestito in modo eccellente, da persone che in questo momento stanno facendo soldi a palate. Mentre molte altre, a causa loro, non hanno nemmeno i soldi per mangiare. Lo scopo è cambiare per sempre il modo di vivere delle persone: l’obiettivo é una nuova economia mondiale. Ovvero una nuova forma dittatoriale sanitaria. Basata su obblighi e certificati sanitari, senza i quali verranno a  mancare i normali diritti umani. Il pass e il coprifuoco sono soltanto l’inizio, di regole e imposizioni che annulleranno definitivamente la libertà e la dignità umana. Tutto questo sta già accadendo: sfruttando la paura della malattia e della povertà. Ecco il ricatto più orribile: “O fai come vogliamo noi o rimani senza lavoro”. “La paura” è il protocollo di questa nuova dittatura. Se siete ancora convinti, che tutto questo avvenga per amore e prevenzione della salute umana …. aprite gli occhi. Perché è il momento giusto per farlo. Se aprite gli occhi il sistema fallisce.
Quindi onestamente non credo ci sia da sorprendersi più di tanto. Sulla base di una singola foto sostiene che quanto riportato dai media italiani e indiani sia falso e che le cose in India vadano più o meno come in Italia. Io onestamente non comprendo come si possa disinformare in questa maniera e come sia possibile che ci siano tanti che seguono queste storie. I numeri sono a disposizione di chiunque voglia leggerli, basta andare sul sito dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per trovarli:

Oltretutto è ormai conclamato che i numeri riportati (come chiunque dotato di sufficiente spirito critico dovrebbe capire da solo) non sono i numeri reali, ma largamente sottostimati. In India vive quasi un miliardo e mezzo di persone, solo chi sta nelle grandi città ha un accesso alle strutture sanitarie che raccolgono questo tipo di dati, tutti gli altri vivono in situazioni principalmente rurali dove un morto è un morto, va cremato in fretta, poco importa di cosa sia morto, non esiste nemmeno per sbaglio pensare di fare esami autoptici o altre investigazioni su cause della morte.

Sia chiaro, è vero quanto viene riportato: solo in una regione dell’India al momento vigono particolari restrizioni, e così è andata da inizio pandemia. Non dobbiamo pertanto sorprenderci se ora a New Delhi la situazione sia quella descritta da Reuters, che mostra immagini identiche a quella che secondo l’autore del post è solo una foto normalissima.

Che in un paese come l’India sia quasi impossibile fare un normale lockdown è sotto gli occhi di tutti, come anche in Brasile hanno lo stesso problema. Non è possibile fermare la vita in paesi sostanzialmente poveri dove parte della popolazione vive di espedienti e dove il governo per primo ha molte manchevolezze nei confronti dei suoi abitanti., Basti pensare che a inizio pandemia le autorità di alcune regioni indiane suggerivano di usare l’omeopatia per combattere il virus.

Le cose vanno davvero male in India, e se ne stanno accorgendo anche le autorità che lentamente stanno prendendo consapevolezza che se non fanno nulla per fermare la pandemia rischiano di decimare la popolazione.

La disinformazione dilagante

Eppure secondo tanti che amano cavalcare specifiche narrazioni senza fare sforzi di sorta, fino a pochissimo tempo fa le cose andavano ottimamente.

Quanto segue serve solo a non dimenticare chi ha disinformato sul tema, cavalcando narrazioni a sostegno della tesi che tutto andasse bene ovunque eccetto che in Italia. Partiamo col citare Matteo Gracis, direttore di NoBufale.it, fondatore de L’indipendente – testata giornalistica registrata -, autore e proprietario de Il NuovoCadore, che a metà febbraio ci diceva:

…nel frattempo succede che in India in india il Covid sta sparendo da solo perché in india non hanno fatto lockdown. Non hanno iniziato nessuna campagna di vaccinazione, non ci sono mascherine io ve lo dicevo mesi fa in qualche video se volete andarvene andatevelo a cercare sul mio canale youtube in india si mettono a ridere se qualcuno parla di lockdown e solo chi l’India non l’ha vista, non la conosce, può pensare che in un paese del genere possano esistere lockdown. Perché l’India è incontrollabile. Nell’India ci sono delle baraccopoli più grandi delle nostre città non sanno neanche quanti sono lockdown in India per un virus del genere ma hanno tanti di quei problemi in certi posti in India che il coronavirus per loro è vincere biglietto la lotteria in confronto…

E sì, è proprio come ci raccontava Matteo la situazione, questi che vedete qui sotto sono in coda per riscuotere il premio della lotteria:

L’immagine viene dalla copertina del video di France24 che potete vedere qui.

Gracis è anche colui che intervistato da ByoBlu sul contrasto alle fake news aveva rilasciato questa dichiarazione:

Questo deve essere il punto di partenza oggi della comunicazione, il fatto di non imporre il proprio messaggio a nessuno, lasciare che siano i cittadini a valutare se quello che stai dicendo è credibile o meno.

Ha ragione lui eh, lui che ha raccolto decine di migliaia di euro per il proprio progetto, perché chi dona sono persone che non sono interessate ai fatti, ma solo alla credibilità delle notizie. Basta che io dica le cose che il pubblico vuole sentirsi dire per diventare automaticamente credibile.

Sia chiaro, Gracis è in ottima compagnia, sempre a febbraio erano tante le testate giornalistiche che facevano il suo stesso errore, ad esempio il Corriere, che titolava così:

Covid in India, crollati i contagi e i morti senza vaccinazione di massa. Il puzzle che incuriosisce gli scienziati

E per non farsi mancare nulla inseriva l’India tra le mete turistiche a prova di Covid per l’estate 2021. Giornalismo e spirito critico sono mondi completamente a parte.

Per ora basta questo, ma non abbiamo finito di parlare d’India, ma abbiate pazienza…

maicolengel at butac punto it

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