Insegnanti, supplenti e Mussolini
Le supplenze e i posti di ruolo e gl’incarichi di insegnamento di qualunque specie sono conferiti dal preside, che sceglierà, tenendo conto, anzitutto, del servizio militare in reparti committenti e del risultati conseguiti in pubblici concorsi a cattedre di scuole medie. –Contro il conferimento delle supplenze è degli incarichi è ammesso il ricorso al provveditore agli studi, la cui decisione ha carattere definitivo. La misura della retribuzione per le supplenze e gli incarichi di qualunque specie è stabilita nell’annessa tabella n. 6. In .nessun caso l’orario del supplente e dell’incaricato può superare le 21 ore settimanali di lezione
Non voglio entrare in alcuna polemica, non m’interessa cosa pensiate o meno della “buona scuola” lanciata in questi giorni, m’importa della corretta informazione e quest’articolo è vero.
Si è vero, il 1923 era già epoca fascista, ma eravamo agli inizi, e questo Regio Decreto, come riportato proprio su quella Gazzetta Ufficiale viene da:
… proposta del Nostro Ministro, Segretario di Stato per la pubblica istruzione, di concerto con il Ministro delle finanze (Alberto de Stefani)
Quindi è il Ministro della Pubblica istruzione, Giovanni Gentile l’autore della Riforma; sicuramente uomo di spicco del fascismo italiano, ma ampiamente apprezzato postumo per le sue prese di posizione e appunto per la sua riforma della scuola nel 1923. Gentile voleva una scuola laica in uno stato laico, contrario alle leggi razziali.
Non so, a me sta quasi simpatico.
Quello che mi amareggia è vedere come una cosa venga giudicata con superficialità, il condividere questo photoshop è per portare acqua al proprio mulino implicando che siccome la legge è del ventennio fascista allora sia legge cattiva, da cassare. Da quando giudichiamo le leggi in base al periodo in cui sono state fatte/scritte? Una legge può essere più o meno valida, indipendentemente da chi l’ha proposta e votata, e da quando sia successo. Ci sono migliaia di leggi inutili e procedimenti burocratici assurdi nel panorama legislativo italiano, vogliamo metterci a scrivere su una lavagna quante sono di chi e quante chi altro?
Ma dai, siamo seri, questa non è politica, è lotta all’ultimo idiota…
maicolengel at butac.it