Invalido dopo due vaccini

Prevenire è meglio che curare, e quindi ho deciso di scrivere questo breve articolo per una notizia che è apparsa su Il Centro. Titolo usato:

Bimbo invalido dopo due vaccini, 20mila euro l’anno per tutta la vita

Siamo di fronte a qualcosa che su BUTAC abbiamo, purtroppo, trattato molte volte, ma è evidente che i giornalisti della testata non ci leggono e che, soprattutto, non hanno alcun interesse ad approfondire i fatti. La prima cosa da mettere in evidenza è che la sentenza, come tante in precedenza, viene da un tribunale del lavoro. Perché è da tenerne conto? Come spiegavo già nel 2015, riportando le parole del Dott. Fausto Francia:

Questi chiedono un indennizzo, l’indennizzo sono alcune decine di migliaia di euro. Non chiedono un risarcimento, perché un risarcimento vuol dire andare in un contraddittorio – perché lo capite anche voi, se uno ha un figlio che è diventato autistico a causa della vaccinazione, il danno è da 4-5 milioni di euro, non decine di migliaia – però questi cosa sanno? Che se vanno in un giudizio reale, dove chiedono un risarcimento, perdono. Mentre la modalità dell’indennizzo, dove queste cause vengono affrontate davanti ad un Giudice del lavoro, che applica una legge che dice – Si può escludere in maniera del tutto certa, al mille per mille che la causa non sia stata il vaccino?- Mentre dall’altra parte c’è il medico del bambino che presenta lo studio che fu pubblicato sul Lancet (anche se oggi è stato ritirato) che è una delle tre quattro riviste scientifiche più prestigiose del mondo: è chiaro che il giudice, che ovviamente non fa il medico ma si occupa di tutt’altro, lo prende per buono.

Alle parole del dottor Francia aggiungo quest’altra considerazione che avevo fatto io:

Quando sentirete parlare di sentenze da ribaltare o ingiuste, oppure di correlazioni provate, chiedete a questa gente come mai ci si sia rivolti ad un Giudice del Lavoro e si sia chiesto un indennizzo invece che un risarcimento. Fatevelo spiegare e vedete fin dove arriveranno ad arrampicarsi sugli specchi.

La domanda a cui vorrei risposta è perché Roberto Raschiatore, autore dell’articolo su Il Centro, non ha fatto queste domande all’avvocato della famiglia? Perché non si è spiegato che i tribunali non fanno scienza? Ci si è limitati a riportare questa frase, che purtroppo pochi capiranno:

...in assenza di altre cause evidenti, nei tempi compatibili con un grave danno neurologico da co-somministrazione di vaccini in seconda dose, nel rispetto del criterio cronologico del nesso di causalità. In assenza di elementi probanti che dimostrino il contrario, è verosimile ipotizzare, con un criterio di elevata probabilità, che la patologia in questione, sia intimamente correlata alle somministrazioni di vaccini del 2 gennaio e del 4 marzo 2014…

Quei due punti in cui si parla di “assenza” andrebbero tradotti per il lettore finale. Tradotti in maniera chiara. Il giudice, non avendo elementi sufficienti che dimostrino alcunché, ha deciso di dare un risarcimento minuscolo (20mila euro l’anno per una disabilità al 100% non sono niente) per levarsi di torno velocemente il problema. Come viene fatto regolarmente da tanti giudici del lavoro. Con sentenze che nove volte su dieci vengono ribaltate successivamente dai ricorsi che vengono regolarmente presentati dal Ministero della Salute, come abbiamo spiegato più volte.

Articoli con titoli come quello qui sopra, però, sono una manna per i tanti antivaccinisti nostrani, che li cavalcano come dimostrazione del male che possono fare i vaccini. Una redazione giornalistica, a meno che non sia gestita da antivaccinisti, dovrebbe tenere queste cose a mente ed evitare titoli del genere, ma ancor di più dovrebbe tentare di scrivere articoli scientificamente corretti quando deve trattare una notizia di ambito medico. O perlomeno chiedere il parere di qualche medico della ASL di appartenenza per dare ai lettori il numero maggiore possibile di informazioni, evitando di fare allarmismo gratuito. Altrimenti, articoli come questo de Il Centro non faranno altro che ingrossare le fila degli spaventati dalle vaccinazioni. A meno che non fosse quello, fin dall’inizio, lo scopo dell’articolo.

Per chi avesse voglia di approfondire, qui un po’ di articoli scritti sul tema negli anni:

Non credo di poter aggiungere altro.

maicolengel at butac punto it
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