Invito all’astensione & ideologia Gender

Mi avete segnalato questa lettera aperta che sta circolando on e offline a pochissimi giorni dalle elezioni in Emilia Romagna.

La lettera che circola è la foto di un volantino in carta vero e proprio. Ne ho ripreso il testo in modo che anche chi non riesce a vedere bene l’immagine possa leggerlo:

Lettera aperta ad un cattolico per per le elezioni regionali del 26 gennaio 2020

Caro cattolico, lo sai che la Legge Regionale sull’omontransnegatività, ed in particolare la parte inerente all’ideologia gender, è incompatibile con la fede cristiana?

Si tratta della Legge Regionale n.15, del 1 agosto 2019 approvata da Bonaccini, dalla sua maggioranza e dal M5S. I Partiti. che appoggiano Lucia Borgonzoni, hanno invece votato contro e desiderano abrogarla qualora vincessero iI 26 gennaio 2020. Una legge in cui, di fatto, viene istituzionalizzata l’ideologia gender o identità di genere con il rischio che in futuro le parole maschio e femmina possano venire considerate degli stereotipi discriminatori.

Legge con cui la Regione può elargire contributi a chi diffonde tale ideologia a qualsiasi livello scolastico o in ambito sportivo, quindi divulgare che la dimensione fisica dell’essere maschio o femmina sia puramente casuale e limitante.

Una negazione del dato biologico oggettivo; che inevitabilmente crea una sconnessione tra il corpo, la mente e l’anima, andando ad Incidere nella formazione del senso d’identità di chi ascolta, soprattutto se gli uditori sono dei bambini.

Considerato che come cattolici, crediamo che l’uomo sia stato creato a immagine di Dio, maschio e femmina, nonché chiamato a vivere la vita come risposta d’amore in Obbedienza al progetto di Dio, che eleva l’uomo stesso alla dignità divina, diventa evidente che negare a priori questo elemento biologico, cosi come asserisce l’ideologia gender significa negare ogni legame della realtà con Dio, ed essere incompatibili con la fede cristiana, la Bibbia ed il Vangelo.

Può percio un cattolico, con il proprio voto, avallare che una tale ideologia venga sostenuta e diffusa a qualsiasi livello scolastico ed in ambito culturale dagli Enti Locali e dalla Regione, con soldi pubblici? Noi pensiamo di no, ed il 26 gennaio 2020 abbiamo la possibilità di fermare tale progetto in due modi:

1) votando per uno dei sei partiti o liste civiche che sostengono Lucia Borgonzoni;
2) non andare a votare, nel caso fossi un sostenitore di Bonaccini.

Comitato NO Gender Ravenna – Tel. 339 63.68.711

La legge a cui si fa riferimento la trovate qui in PDF ma non è altro che il recepimento da parte della Regione Emilia-Romagna di linee guida europee, condivise anche dall’ONU. Linee guida comuni, e accolte in quasi tutti i Paesi occidentali, per tutelare i diritti di tutti. Non è affatto vero che la legge regionale sia il primo passo verso l’annullamento dei termini maschio e femmina. Queste sono manipolazioni ideologiche di soggetti che hanno interesse che crediate che le cose stanno così.

Ma non c’è da sorprendersi, sono le stesse persone che a suo tempo disinformarono sulla questione genitore 1 e 2, e tutt’ora nelle piazze in cui vanno cercano di sostenere che i loro avversari stiano tentando di eliminare i termini mamma e papà dalle scuole. Si tratta di disinformazione quando non si arriva a vere e proprie bufale, ma che portate avanti da politici e influencer di parte riescono a fare breccia nei cuori di chi non approfondisce. Purtroppo sono tanti, troppi a mio avviso, figli di un sistema che ha ampiamente fallito, dando modo all’Information Disorder di dilagare.

Per curiosità il termine omo(trans)negatività dovrebbe, secondo la comunità scientifica, sostituire il termine omofobia, come spiega l’Istituto Beck:

Tale termine viene generalmente preferito dalla comunità scientifica internazionale al termine “omofobia” ed Herek (2004) ne spiega il perché, affermando che con il termine omofobia, già di per sé etimologicamente ambiguo, si sottolinei troppo il significato “fobico”. Infatti, non necessariamente le persone con alta omonegatività provano paura, repulsione e/o disgusto verso le persone omosessuali. Il termine omonegatività sarebbe più omnicomprensivo, includendo al suo interno anche la natura “cognitiva” degli atteggiamenti negativi verso le persone con orientamento sessuale non eterosessuale e non solo l’aspetto emotivo.

La disinformazione sul tema gender parte da lontano. Qui su BUTAC già nel 2015 eravamo dietro a verificare le tante notizie associate al termine “ideologia gender” che davano a intendere cose che non erano. Non ci siamo mai fermati, e guarda caso l’ultimo articolo sul tema è di meno di un mese fa.

Se siete cattolici e seguite il Papa forse vi potrà interessare questa frase detta da Papa Francesco in occasione del suo viaggio in Brasile nel 2013:

When I meet a gay person, I have to distinguish between their being gay and being part of a lobby. If they accept the Lord and have goodwill, who am I to judge them? They shouldn’t be marginalized. The tendency is not the problem … they’re our brothers.

Quando incontro una persona gay, devo distinguere tra il loro essere gay e l’essere parte di una lobby. Se accettano il Signore e sono di buona volontà, chi sono io per giudicarli? Non dovrebbero essere emarginati. La tendenza [sessuale] non è il problema … sono nostri fratelli.

Purtroppo sappiamo che tra le fila dei sovranisti è da anni che è in atto una campagna denigratoria anche contro l’attuale Papa. 

Invitare i propri lettori a non andare a votare non è reato, come spiegava Strade Online in una precedente occasione:

se non c’è abuso di potere e violazione della libertà di voto degli elettori, tutti i cittadini – pubblici ufficiali compresi, e compreso il Presidente del Consiglio – sono liberi di promuovere una determinata scelta politica e di chiedere a chiunque di seguirla.

Non credo sia necessario aggiungere altro.
maicolengel at butac punto it
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