Israele e Palestina, siamo alle solite…

...i conflitti generano disinformazione.

Nelle ultime 24 ore siete stati in svariati ad averci segnalato post che arrivano dagli scenari del conflitto tra Israele e Palestina. Purtroppo quando ieri ho visto certi titoli sui giornali mi aspettavo che sarebbe ricominciata a circolare una specifica narrazione dei fatti che nel corso degli anni abbiamo già visto più volte.

La bambina e il soldato

Partiamo ad esempio da questa foto, condivisa dal profilo @M49liberorso su Twitter: mostra una bambina sdraiata in terra con un soldato che le ha messo un piede sullo sterno e le tiene un fucile a pochi centimetri dal volto.

È una foto orrenda, siamo tutti d’accordo, ma condividerla l’11 maggio 2021 senza contestualizzarla è sbagliato visto che la foto risale almeno al 2012, oltretutto è già stata strumentalizzata e in seguito trattata da qualcuno: ne esiste infatti una versione che riporta molto chiaramente la scritta FAKE, e spiega che quella indossata dal soldato non è un’uniforme delle forze armate israeliane e che le stesse non usano l’AK-47 come fucile.

Cercandola in rete ho trovato una seconda immagine, da un’angolazione completamente diversa, dove si vede anche il soldato a figura intera. No, non è un soldato israeliano, ma un figurante, e quella che state vedendo è una messa in scena, una rappresentazione fatta in strada.

L’immagine, quella senza scritta FAKE e che non permette di capire chiaramente ciò che rappresenta, la si trova un po’ ovunque, sempre con la dicitura “soldato israeliano aggredisce bambina palestinese”.

Le bombe al fosforo

Ma non è finita qui, perché c’è un’altra serie di foto che ci avete segnalato, diffuse da un profilo filopalestinese, @IstwaniRami, che racconta che “Nazi Israele” sta usando bombe al fosforo contro i palestinesi.

AVVERTENZA – QUANTO SEGUE PRESENTA IMMAGINI FORTI

Odio dovervi mostrare, seppure parzialmente censurate, queste foto.

L’immagine della bambina con mezza faccia ustionata da bombe al fosforo arriva dall’Afghanistan nel 2009, non oggi dalla Palestina. Chi la condivide sostenendo venga da Israele non ha fatto alcuna verifica. Ha scelto una narrazione che gli va bene e la condivide. Ma non è così che si può pensare di fare (o diffondere) informazione.

Anche l’altro collage di foto non è attuale, circola almeno dal 2010, diffuso quasi sempre sostenendo sia una vittima di attacchi israeliani su Gaza. Ma non trovo una singola fonte che sia affidabile che lo confermi, solo fonti di parte. Diffondere queste immagini nel 2021 parlando degli attacchi di questi giorni non è fare informazione, bensì cercare di spingere la narrazione che già conosciamo.

Concludendo

L’ultima cosa che vorrei dirvi è che non importa cosa titolino i giornali: le informazioni su quanto avviene nel conflitto tra israeliani e palestinesi non sono attendibili, qualsiasi sia il numero delle vittime che viene comunicato si tratta della agenzie di stampa delle due parti in conflitto, entrambe interessate a portare il pubblico internazionale a supportare la corrispondente causa. Non si tratta di notizie, ma di narrazioni che devono servire a colpire lo spettatore esterno e farlo tifare per l’una o l’altra fazione.  Se leggete chi tifa per la Palestina saranno gli israeliani ad aver attaccato per primi e tra le vittime ci saranno tanti bambini, se leggete narrazioni pro Israele gli unici cattivi saranno i palestinesi. Ma nessun giornalista italiano è andato nei territori a fare la conta, a verificare i fatti, tutti riportano solo quanto qualcun altro racconta loro tramite comunicati stampa. Sottolineo che questa è una mia considerazione personale, basata  sull’osservazione dei fatti, quanto invece vi ho raccontato sopra invece è completo di fonti verificabili.

Non credo di poter aggiungere altro.

maicolengel at butac punto it

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