I dati ISTAT sui decessi (aggiornati)

Ne uccide più l'ignoranza che Covid-19

Quanto segue non viene da una vera e propria segnalazione, o meglio, a inizio anno in tanti ci avevate segnalato alcuni post dove venivano fatti paragoni vari col numero dei decessi degli anni scorsi sul territorio italiano. Gli autori di quei post sostenevano che i dati pubblicati da ISTAT dimostrassero che Covid-19 fa un numero di morti uguale, se non inferiore, alla comune influenza. Ho anche amici (ora ex) che hanno passato giorni a linkarmi post di medici presso strutture sanitarie private che facevano paragoni tra influenza e Covid19. Medici che a mio avviso andrebbero cacciati a calci in culo (ma questo non ha nulla a che fare col debunking).

Alla questione, su BUTAC, abbiamo dedicato svariati articoli, fin dall’inizio della pandemia. Ora i dati che stanno uscendo da ISTAT sono sempre di più, e dimostrano quello che era sotto gli occhi di tutti – quelli senza prosciutto sopra*, almeno – ovvero che la pandemia ha causato un aumento dei morti nel nostro Paese, un aumento bello grosso.

Pur avendo solo dati parziali che stimano i morti di novembre e non prendono in alcuna considerazione i morti di dicembre, questo è lo schemino che il 13 gennaio è stato pubblicato sulle pagine dell’ISTAT:

Facendo la media risulta che tra il 2015 e il 2019 morivano circa 587mila persone tra gennaio e novembre. Il 2020 vede quel numero salire di un netto 13% da 587mila a 665mila. Direi ci sia decisamente poco da aggiungere.

Normale però che tanti continuino a fare i negazionisti, perché se andiamo a vedere provincia per provincia ci accorgiamo che sono tante quelle in cui l’aumento è stato scarso, specie al Centro sud. Questo gli avvelenatori di pozzi lo sanno bene, e difatti si rivolgono spesso a chi vive nelle zone meno colpite dalla pandemia per indignare, per fare leva su quei sentimenti beceri che portano a negare che ci sia stato alcun allarme, visto che certe zone non sono state effettivamente toccate da questa emergenza sanitaria.

Il problema è che invece nelle zone colpite il problema a volte è sfuggito di mano. Ci sono posti, come ad esempio Torino, in cui la mortalità nel mese di novembre 2020 è stata doppia che nel quinquennio precedente, lo stesso è successo a Vercelli, Cuneo, Aosta (dove è andata ancora peggio, siamo a un +139.9% secondo le stime ISTAT), Varese, Como, Milano, Barletta-Andria-Trani. Sono poche le zone dove non c’è stato aumento rispetto alla media del quinquennio precedente.

Vedere post come questo (già trattato dai colleghi di FACTA) rimanere online, anche dopo che il signore che l’ha condiviso è stato avvertito che si tratta di un calcolo che non comprende gli ultimi due mesi dell’anno e quindi di un’informazione falsa, deprime.

Perché le possibilità sono due: o il signore è convinto di un complotto mondiale a cui avrebbe preso parte tutta la direzione dell’Istituto di Statistica italiano, o sa che chi lo segue non si porrà il problema e se ne infischia.

I diffusori di bufale come quella qui sopra, consapevoli o meno, stanno condividendo materiale che ha tra le fonti QAnon e compagnia cantante. Anche senza bisogno delle tre stelline nel profilo, anche senza capire appieno cosa stanno facendo.

Avvelenano il pozzo, andrebbero identificati e sanzionati come meritano.

Non credo di poter aggiungere altro.

maicolengel at butac punto it

* non eccessivamente biased.

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