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Ancora con le terapie domiciliari

Ci avete segnalato che in data 11 agosto 2021 sul blog del Fatto Quotidiano è stato pubblicato un testo dal titolo:

Coronavirus, si aggiornino le linee guida sulle terapie domiciliari

Il testo è firmato da Patrizia Gentilini, oncologa, ematologa e membro di ISDE. Chi legge BUTAC purtroppo sa bene come la penso su ISDE e sulle loro battaglie contro il 5G. Ma questo oggi non è importante. Quello che è importante è capire di cosa stia parlando la dottoressa Gentilini.

La prima cosa da rilevare è che la dottoressa fa riferimento a una conferenza stampa fatta nella sala Nassiriya del Senato (l’ennesima conferenza in luogo, a mio avviso, sbagliato) dove ha parlato un altro medico, il dottor Alberto Donzelli, uno di quelli che nel 2020 spingevano a limitare l’uso delle mascherine in quanto, secondo loro, pericolose.

A parte la citazione del dottor Donzelli cosa ci dice sulle terapie domiciliari la dottoressa Gentilini?

…esistono farmaci efficaci e di basso costo per il trattamento precoce della Covid e questi sono stati l’oggetto della conferenza stampa del 5 agosto. Il primo farmaco che dovrebbe entrare nel trattamento precoce del Covid-19 è l’ivermectina che rientra fra i farmaci essenziali dell’Oms: è a basso costo, fu scoperto nel 1975 e valse il Nobel agli scopritori, si assume per bocca, è ampiamente usato in veterinaria e utilizzato nell’uomo come antielmintico e per infestazioni da pidocchi, scabbia eccetera. Contro la Covid è impiegato con successo in Sud America, India e alcuni paesi africani e un aggiornamento in tempo reale del suo utilizzo nella Covid è qui disponibile. A oggi sono stati pubblicati complessivamente 60 studi – di cui 30 randomizzati e controllati – che hanno testato ivermectina su oltre 20mila partecipanti affetti da Covid 19 dimostrando una riduzione della mortalità mediamente del 64% per un uso precoce e del 96% in profilassi; anche altri parametri quali ospedalizzazione e perdita di infettività sono nettamente migliorati e il trattamento è ben tollerato (e lo è stato anche a dosi più alte di quelle normalmente usate).

Ivermectina, de nuevo tu?

Eh sì, anche la dottoressa Gentilini spinge per l’ivermectina, l’ennesimo farmaco a basso costo proposto per la cura della COVID-19, già trattato qui su BUTAC a giugno 2021, in ben due occasioni, ma evidentemente la dottoressa non ci legge, preferisce leggere un sito creato a novembre 2020 apposta per raccogliere gli studi (come vedremo tra poco, non tutti) sul farmaco.

A giugno su BUTAC, appena osammo trattare la materia, ci ritrovammo con svariati commenti lasciati da utenti con profili Disqus appena fatti, utenti che difendevano il farmaco, vi faccio vedere uno di questi:

Come, non lo potete vedere perché il commento è stato eliminato? Curioso, è stato eliminato dopo che abbiamo accusato l’autrice di essere un profilo fatto apposta per difendere quel farmaco. Eh no, non sono io che l’ho cancellato, come potete vedere dal prossimo screenshot:

This comment has been deleted by the user and can’t be changed.

Ma andiamo avanti. Il link della dottoressa Gentilini circola da novembre 2020, e a giugno in tanti difensori delle terapie domiciliari ce lo linkarono a dimostrazione dell’affidabilità del farmaco. Andreas ad esempio ci scriveva:

…gli studi sono facili da trovare. Il sesto risultato su Google per la ricerca “ivermectin studies” è infatti ivmmeta.com
Questa non è altro che una raccolta di tutti gli studi sull’ivermectina. Puoi cliccare su ogni singolo studio per andare alla fonte e scaricare il PDF direttamente dalla rivista che lo ha pubblicato, senza intermediari.

Siccome non è normale la nascita di un sito che raccolga gli studi su un farmaco (e non tutti, solo quelli che sembrano dar ragione all’efficacia dello stesso) è curioso che nessuno si sia domandato come mai aprire quel sito: cui prodest? E nessuno si è domandato come mai subito prima di ivmeta esistesse hcqmeta dedicato agli studi che avrebbero dovuto dimostrare quanto era efficace l’idrossoclorochina contro la COVID-19. Ragazzi, qui dietro c’è un giro impressionante di fuffa, un giro che andrebbe seriamente indagato. Entrambi i siti sono stati registrati in forma anonima usando lo stesso servizio basato a Toronto. Ma non è questo che voglio evidenziare. Siccome in tanti ci linkavano quel sito per dimostrare l’efficacia del farmaco, alcuni medici e scienziati che seguono BUTAC sono andati ad approfondire gli studi che venivano presentati. Studi che secondo il parere comune pochi hanno davvero letto. Perché basta guardarli con un minimo di attenzione per rendersi conto che i risultati sono sovrastimati e molte delle conclusioni degli studi linkati dicono l’esatto contrario di quello che il sito vorrebbe dare a intendere. Bastava aprirli e leggerli.

Il tutto era già stato rilevato anche da David Gorski su Science Based Medicine a giugno 2021, ma credo che i soci di ISDE non abbiano stima del sito e del suo fondatore.

La cosa più importante da rilevare, comunque, è che esistono due living systematic review del British Medical Journal, aggiornate, una pubblicata il 26 aprile e una il 30 luglio; la prima conclude così:

it is highly uncertain whether ivermectin combined with iota-carrageenan and ivermectin alone reduce the risk of SARS-CoV-2 infection.

La seconda così:

The effects of ivermectin were rated as very low certainty for all critical outcomes, including mortality.

Perché la dottoressa Gentilini non li citi è davvero un mistero. Perché il Fatto Quotidiano le dia spazio invece è praticamente una certezza: cercano ogni modo possibile per avere più entrate pubblicitarie, senza minimamente chiedersi se quello che viene pubblicato è giornalismo o avvelenamento del pozzo.

La dottoressa nel suo testo cita altri due farmaci che a suo avviso sarebbero risolutivi nella lotta contro la COVID-19: iodopovidone e indometacina. Onestamente ho perso più ore del mio tempo per parlare – con fonti – di ivermectina, conto che altri si occupino dei due nuovi rimedi magici.

Voglio solo mettere in evidenza la conclusione del testo firmato dalla dottoressa Gentilini:

Mi auguro che le istituzioni preposte rapidamente recepiscano queste conoscenze e aggiornino linee guida e indicazioni operative, anche perché trovo davvero sconcertante che queste tematiche, che dovrebbero essere patrimonio comune di tutte le forze politiche, siano di fatto ignorate dai rappresentanti della “sinistra” e del Movimento 5 Stelle, e siano viceversa appannaggio pressoché esclusivo della “destra”, visto che anche la conferenza stampa del 5 agosto era stata indetta da Lega e Forza Italia. Se davvero la salute e l’utilizzo appropriato delle risorse stanno a cuore a chi ci governa, schieramenti e logiche “ideologiche” dovrebbero tramontare una volta per tutte.

Io sono più terra terra: sarebbe bello che qualcuno prima o poi facesse pagare una sanzione per ogni sciocchezza detta durante la pandemia, ci sono soggetti che si ritroverebbero poveri in canna. Già con le cavolate dette sull’idrossiclorochina, se fossero sanzionate a tutti quelli che le hanno diffuse, l’Istituto Superiore di Sanità potrebbe costruire nuovi centri di ricerca o magari finanziare studi sui vaccini a mRNA contro il cancro. Invece continuiamo a dare spazio (e ascolto) a gente che evidentemente non sa come verificare le proprie fonti e che se ne infischia di dare indicazioni di salute basate su studi parziali o mal compresi, o di eventuali segnalazioni al proprio Ordine di appartenenza.

Giusto per concludere e togliermi l’ennesimo sassolino dalla scarpa, quando ho fatto la mia brevissima esperienza TV ho avuto modo di affiancare alcuni giornalisti che ritenevano la direzione del Fatto Quotidiano fatta da grandi professionisti. Quei giornalisti – specializzati in giornalismo a tesi – ora si spacciano per esperti di debunking e vanno ospiti in importanti festival nazionali, e a me onestamente è scesa la catena, e anche la stima, per chi li accoglie a braccia aperte.

Non credo sia necessario aggiungere altro.

maicolengel at butac punto it

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