JedaSupport e la MalaInformazione: PLX472O

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Ma come? Ancora è aperto JedaNews? Io credevo che aveste finalmente smesso di leggerlo visto quante poche segnalazioni avevo ricevuto nelle ultime settimane. E invece, nulla, loro sono ancora lì a scrivere e voi ancora lì a leggere.

A questo giro invece che una bufala di sana pianta i giovani che reggono la testata hanno ripescato una notizia vera di quattro anni fa, l’hanno (come al solito) ingigantita e l’hanno rilanciata in rete, tanto a loro che gli frega, basta che l’uTonto vada a leggere la rivista online e visualizzi qualche tonnellata di pessima pubblicità mista a chili di pseudoinformazione.

La storia è questa:

E’ la fine della chemioterapia.Il cancro si curerà con PLX472O.Una scoperta tutta italiana!

chemioterapia-jedasupport

E uno dice, vabbè, è una BUONA notizia. Tutto vero, tutto corretto, come l’Artemisia Annua che cura i tumori, o la molecola antitumorale scoperta da un altro laboratorio (sempre italiano), tutte notizie BELLE. Peccato che vengano passate alla boia d’un giuda, e che nessuno su queste testate si preoccupi di verificare nulla, come già detto a loro non importa (ed evidentemente nemmeno a voi che le leggete, ripeto, uTonti).

Peccato che la ricerca a cui si ricollega JedaNews sia del 2011, pubblicata anche sul sito dell’AIRC, ma dal 2011 a oggi non sembra esserci stato alcuno sviluppo, nulla di nuovo all’orizzonte, le premesse sono valide, ma senza che si sia arrivati ad una conclusione degli studi. Spacciarlo come fatto compiuto è fare disinformazione, è alimentare la speranza (e lo sdegno) in chi (poveretto) un tumore magari ce l’ha e adesso e si sentirà preso per il culo dai medici che non gli offrono questo nuovo tipo di trattamento, magari sarà così indignato da rivolgersi agli amici che suggeriscono un farmaco omeopatico, viste le loro preferenze quando si tratta di medicina.

Sia chiaro, JedaNews alla fine copia e incolla buona parte del pezzo di AIRC, ma con una premessa e un titolo così fuorvianti da meritare la sbufalata. Per i pigri del click, queste le parole (del 2011) dei ricercatori autori della scoperta:

“Questa scoperta rivoluziona le prospettive delle attuali terapie antiangiogenetiche (che ostacolano la formazione dei nuovi vasi sanguigni che portano nutrimento al tumore), utilizzate ampiamente nel trattamento di molti tumori solidi, dimostrando che è possibile intervenire sull’angiogenesi tumorale non solo inibendola, ma anche cambiando e migliorando le caratteristiche funzionali del sistema vascolare del tumore”.
“Questa – concludono Bardelli e Bussolino – è un’ulteriore tappa nella lotta contro il cancro che allarga il fronte, avendo compreso la necessità di studiare e colpire le vie di comunicazione tra la cellula tumorale e il microambiente che la circonda. Infatti la progressione di un tumore,o il suo permanere in stato di quiescenza, dipendono e sia dalle caratteristiche genetiche della cellula neoplastica sia dalle molecole e dei vasi sanguigni che la circondano”.

Tappa, necessità di studiare, tutte espressioni che ci fanno capire che si è di fronte ad una bella scoperta, che però necessita di ulteriori studi e scoperte.

Non credo sia necessario altro.
maicolengel at butac.it
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