Keytruda: nuovo trattamento anticancro

ARTICOLO AGGIORNATO

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PREMESSA: come spiego sempre a voi lettori, non sono un medico. BUTAC ha un medico e alcuni studenti di medicina nello staff, ma ci sono articoli che necessitano solo della loro approvazione senza che ci sia bisogno di grandi conoscenze mediche per trattarli. Quanto segue viene, come sempre, solo dall’analisi delle fonti e dalla lettura dei testi di riferimento in merito. Tutte le fonti vengono linkate nell’articolo in modo da permettere al lettore di approfondire.

Nuovo farmaco ‘discioglie’ cancro polmoni, senza chemio

Così titolava l’ANSA il 10 ottobre 2016. Il titolo regala grandi speranze a chi soffre di cancro ai polmoni, l’articolo è ancora più entusiastico:

Un rivoluzionario farmaco che ‘discioglie’ il cancro ai polmoni senza dover ricorrere alla chemioterapia è stato sperimentato con successo in Australia. Il farmaco Keytruda, già usato per il trattamento del melanoma, un tumore della pelle per lo più causato dall’esposizione ai raggi solari, permetterà ai pazienti di cancro ai polmoni di vivere più a lungo e meglio, liberi dagli effetti debilitanti della chemioterapia…

…”Questo farmaco ha dimostrato che dei pazienti di cancro ai polmoni allo stadio quattro e con un marker specifico, hanno una probabilità del 70 percento di vivere oltre 12 mesi senza bisogno di trattamento di chemioterapia”

Quanto sarebbe bello poter scrivere NOTIZIA VERA e andare a nanna, invece il naso mi dice che forse i fatti sono meno entusiasmanti di quanto riportato, è il caso di approfondire un poco.

L’agenzia Reuters è un po’ più chiara

La strada non è lunghissima, anzi, volendosi accontentare di una delle agenzie di stampa più importanti al mondo troviamo Reuters con un articolo dell’8 ottobre 2016, due giorni prima del comunicato ANSA. Non si fa cenno del cancro ai polmoni, Reuters parla di tumori della vescica.

Evaluation of the first 100 patients from a 374-patient trial showed that 24 percent experienced significant tumor shrinkage, including 6 percent with complete responses, meaning no detectable cancer, researchers said.
Keytruda belongs to a class of drugs that block a mechanism tumors use to evade detection, allowing the immune system to recognize and attack cancer. It is approved to treat advanced melanoma, non-small cell lung cancer and head and neck cancers.

Quindi la riduzione del tumore si è vista nel 24% dei pazienti, e di questi solo il 6% ha avuto una completa risposta al trattamento. L’articolo di Reuters spiega che al momento è approvato per trattare melanomi in stadio avanzato, tumori del polmone non a piccole cellule (NSCLC) e tumori di testa e collo. Non si fa cenno ad altri tipi di tumori per ora trattabili. ANSA si era limitata ad un generico cancro ai polmoni, ma purtroppo ci sono differenze nei tipi di cancro e nelle possibilità di cura. Subito dopo ci viene raccontato che giusto a maggio i laboratori Roche hanno presentato uno studio analogo su un prodotto simile, con una percentuale di risposta del 24% e del 7% di successo completo: il Tecentriq.

Concludendo

Entrambe le notizie possiamo definirle ottime, ovvio che lo sono ancora di più se rientriamo nei casi trattabili e se abbiamo la fortuna di entrare nelle percentuali di coloro che vedono miglioramenti. Quello che mi lascia un filo perplesso è che si parli del trattamento come rivoluzionario, come una scoperta decisiva, quando gli studi sono in corso da tempo, non è il solo prodotto con questo tipo di successo.

Come ci ha correttamente evidenziato una nostra lettrice, oncologa e studiosa proprio di questo genere di farmaci:

Durante l’ultimo congresso europeo di oncologia (ESMO), la MSD ha presesentato uno studio che valutava l’efficacia di Keytruda nei confronti della chemioterapia in pazienti con NSCLC mai trattati in precedenza, purché presentassero sul tumore quella famosa proteina. Lo studio ha dato ottimi risultati e verosimilmente avrà l’approvazione accelerata da FDA e conseguentemente da EMA (agenzia europea). Tecentriq di Roche, nome della molecola atezolizumab, è un altro farmaco molto simile che ha concluso adesso lo studio in seconda linea nel NSCLC anch’esso con ottimi risultati. Come questi, stanno nascendo molti altri farmaci simili. Stiamo parlando di immunoterapia ovvero di un trattamento che risveglia le cellule dell’immunità che agiscono direttamente contro il tumore!

Quindi, è vero che si tratta di una cura innovativa e che le aspettative sono alte, purtroppo non spiegare che si tratta di una cura relativa solo ad alcuni tipi di tumori specifici è forse voler fare un po’ di sensazionalismo.

Credo sia tutto, qui trovate lo studio dell’agenzia FDA americana, e qui lo studio sul New England Journal of medicine.

maicolengel at butac punto it

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