All you need is misinformation

Sì, quello che è sufficiente per inquinare l’informazione è la misinformation, quella manipolazione dei fatti tale per cui noi non possiamo parlare di bufale, e gli avvelenatori di pozzi possono continuare a spargere fuffa.

È il caso del profilo Twitter di Pico/Art.32, aperto a giugno 2019 e gestito da un boomer (lo dice lui di essere classe 1963) che adora spargere disinformazione, specie se sanitaria.

Il 15 ottobre condivide questa serie di slide:

La fonte è scritta chiaramente nelle slide stesse, che vi traduco di seguito:

  • Tutto quello che dovete sapere sulla sicurezza dei vaccini COVID
    Steve Kirsch Direttore esecutivo Fondazione per i trattamenti preventivi COVID-19
  • Nessuno presta attenzione all’elefante nella stanza
  • I vaccini stanno uccidendo più persone di quante ne stanno salvando
    Uccisi 150mila
    Salvati 10mila
  • Nessuno è stato capace di attaccare i dati o la nostra metodologia.
    Nessuno vuole dibatterne davanti a una telecamera.

La fonte di tutto questo è Steve Kirsch, imprenditore americano, la cui fortuna è dovuta principalmente all’invenzione di un motore di ricerca nel 1994, che poi è stato acquisito da Disney nel 1999 (Infoseek).

Le affermazioni di Kirsch riportano a testi scritti da lui stesso, dal suo staff o da soggetti vicini alla comunità antivaccinista americana. Dal 2020 a oggi il principale motivo per cui Kirsch è finito sui giornali è la disinformazione in salsa COVID, prima sostenendo che i vaccini causassero infertilità, poi proseguendo sulla stessa strada con altre bufale pericolose.

Sul suo sito c’è tutta la serie di slide dove ripete più e più volte le stesse cose, senza mai dimostrarne alcuna. Chiunque legga la frase, riportata anche nelle slide qui sopra, Nessuno è stato capace di attaccare i dati o la nostra metodologia dovrebbe avere da subito dei dubbi. Noi è il demistificatore a dover “attaccare i dati”, è chi per primo li riporta che dovrebbe dimostrarne l’accuratezza, e la fonte da cui arrivano. Kirsch non lo fa. Li presenta con a supporto il nulla, se non le sue stesse parole.

Chi è Kirsch? Come vi ho spiegato è un miliardario americano, ma sul sito del MIT c’è un bell’articolo recente che racconta con precisione il soggetto. Articolo che titola:

This tech millionaire went from covid trial funder to misinformation superspreader

Kirsch a inizio pandemia aveva deciso che la cura sarebbe stata trovata tra i trattamenti preventivi basati su farmaci già in circolazione. Quindi ha finanziato e sponsorizzato ricerche su medicinali di cui avrete sentito parlare negli ultimi mesi come idrossiclorochina, ivermectina e altri nomi che nell’ultimo anno e mezzo qui su BUTAC abbiamo imparato a conoscere. Quasi tutti gli studi si sono rivelati non conclusivi, cioè non si è stati in grado di dimostrare l’efficacia di nessuno dei tanti trattamenti su cui il miliardario aveva gettato denari. Ad esempio, come spiegano gli autori del MIT:

Ha rifiutato di accettare i risultati di uno studio sull’idrossiclorochina che ha mostrato che il farmaco non aveva alcun valore nel trattamento di covid, per esempio, preferendo incolpare gli investigatori per cattiva progettazione dello studio ed errori statistici. Si è anche pubblicamente scagliato contro quella che sostiene essere una campagna contro i farmaci come la fluvoxamina e l’ivermectina. E, secondo tre membri del comitato consultivo scientifico del CETF, ha fatto pressione su di loro per promuovere la fluvoxamina per uso clinico senza dati conclusivi sul fatto che funzionasse per covid.

Cioè siamo di fronte a qualcuno che ha scommesso che i suoi soldi avrebbero finanziato studi su probabili trattamenti preventivi contro la pandemia, non ha accettato di aver perso quella scommessa e da allora spende soldi per insistere che lui abbia vinto, e che invece i vaccini facciano male.

Non credo davvero ci sia bisogno di aggiungere altro. Se leggete siti o seguite influencer che spacciano le parole di Kirsch come verità assoluta è probabile che anche loro siano sul suo libro paga.

maicolengel at butac punto it

Se ti è piaciuto l’articolo, sostienici su Patreon o su PayPal! Può bastare anche il costo di un caffè!
Un altro modo per sostenerci è acquistare uno dei libri consigliati sulla nostra pagina Amazon, la trovi qui.