Krugman, l’euro e l’Italia


Ci sono soggetti che forse dovrebbero davvero tornare sui banchi di scuola, per imparare che scopiazzare male è un errore da penna rossa. Sono purtroppo talmente tanti che dovremmo costruire nuove scuole, quindi per ora ci limitiamo ad aiutarli continuando a cercare di fare chiarezza su alcune delle cosine che condividono.
Adottando l’euro l’Italia si è ridotta allo stato di una nazione del terzo mondo

Questa immagine che mostra Paul Krugman è uno degli esempi di citazione estrapolata dal proprio contesto e diffusa per cercare di fare leva sull’indignazione dei populisti nostrani. Krugman ha davvero detto così? Non esattamente la frase in inglese era:

By joining the euro, Italy in effect turned itself, macroeconomically, into a third-world country with debts in someone else’s currency, and exposed itself to debt crisis; now, thanks to the Draghi put, it has stepped half way back into the first world.

Con l’adesione all’euro, l’Italia in effetti si è trasformata, in modo macroeconomico, in un Paese del terzo mondo con debiti nella valuta di qualcun altro, e si è esposta alla crisi del debito; ora, grazie a Draghi, è tornata a metà strada nel primo mondo.

Ma quanti dei geni che la condividono avrebbero condiviso anche il plauso di Krugman per Mario Draghi? Probabilmente nessuno, Draghi ai populisti sta sulle scatole tanto quanto Renzi e la Boldrini, per non parlare di Prodi. Quindi che fa il nostro genio del male, estrapola, manipola, e pubblica il meme condivisibile da tutti i suoi compagnucci di merende, conscio che nessuno di loro è abbastanza svelto da porsi il problema della verifica dei fatti. A me ci sono voluti dieci secondi per trovare la citazione originale, che oltretutto risale al 2013, farla girare ancora a distanza di quattro anni dimostra la malafede di chi l’ha creata.
Sia chiaro, Krugman è paladino dei sostenitori del No Euro, peccato che pochissimi di loro riportino una sua video intervista del 2014, che purtroppo non si riesce ad inserire qui sotto, quindi ve la dovete andare a vedere da soli.
Dove, tra le altre cose diceva:

Credevo l’Euro sarebbe fallito, e non perché avessi i dati economici errati, ma perché ho sottostimato la determinazione dell’élite europea per mantenere la cosa insieme. Non credevo possibile che sarebbero stati capaci di attraversare crisi come quella a cui poi è andata incontro la Grecia e il Portogallo, e di resistere, ma lo faranno. E avevo sottostimato Mario Draghi: alla fine forse non riuscirà a tenere tutto insieme, ma sicuramente ha fatto un bello sforzo. Ci sono diverse cose su cui mi sono sbagliato, avevo previsto dati sbagliati, avevo un quadro della situazione sbagliato, andava cambiato quello per avere il punto corretto.

Ma evidentemente essere in malafede e condividere solo quello che ci fa comodo è prassi molto comune tra i fuffari.
maicolengel at butac punto it
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