La brutta storia dell’orsa Daniza

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La morte dell’orsa Daniza nei giorni scorsi è una storia triste. Non credo che nessuno volesse la sua morte ed è giusto stabilire se questa, che sembrerebbe causata dal sedativo, sia avvenuta per un incidente o per incompetenza di chi l’ha catturata. Il problema è che con questa storia è molto facile cadere in disinformazione o disinformazione involontaria, essendosi trasformata rapidamente nella solita pagliacciata mediatica dove ogni posizione è inutilmente esasperata, con commando ultrà che si attaccano a vincenda.

Non mi sono informato molto sul fattaccio fino ad oggi, finché cioè ci hanno segnalato questa foto con commento su Facebook

orso
 

Ecco le strazianti immagini… della gamba “maciullata… ” dal terribile orso, probabilmente la mia gatta avrebbe fatto di peggio. Che dire, il fatto che il raccoglitore di funghi fosse parente del sindaco e che nella zona in cui è successo il fattaccio dovrà sorgere una nuova stazione sciistica (dove il bravo raccoglitore lavorerà) non credo abbia influito sulla scelta fatta, assolutamente…o_O Con questo non voglio certo negare che gli animalisti spesso e volentieri esagerino ma mettersi le fette di prosciutto agli occhi e negare l’evidenza non denota intelligenza.

Si lascia intendere che quelli siano solo dei graffietti e che l’uomo che era nel bosco non si sia fatto nulla, quindi tanto rumore per nulla. Partiamo da qui e poi vediamo il resto. Cosa è successo quel giorno?
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Trentino, orsa con i cuccioli attacca cercatore di funghi. Caccia nei boschi di Pinzolo
L’uomo è stato ricoverato in ospedale con ferite non gravi. Si era nascosto dietro un albero: la ‘mamma’, fiutando il pericolo, lo ha attaccato, sferrando due zampate e mordendolo a un piede. L’animale, identificato grazie al radiocollare, si chiama “Daniza”, 18 anni, introdotta nel 2000. L’aggressione compiuta ne impone la cattura e, nell’ipotesi peggiore, l’uccisione

Ottimo il riassunto di Repubblica.it (sito scelto a caso) che spiega quello che c’è da sapere sui fatti di quella giornata. Ma che danni ha riportato il cercatore di funghi? Ce lo può raccontare direttamente lui in questa intervista ad un telegiornale locale.

Secondo la sua versione, e non ce ne possono essere altre a meno che i cuccioli di orso imparino  a parlare, accortosi della presenza degli orsi, decide di allontanarsi ma la mamma orsa lo vede e decide di attaccarlo. Maturi viene colpito alla schiena e una volta a terra viene graffiato alla coscia (foto mostrata prima), morso alla mano e ferito in maniera più grave al ginocchio mentre cercava di difendersi a pugni e a calci. Ad un certo punto l’orsa ha morso la scarpa tentando di trascinarlo via, ma l’uomo riesce a scappare e mettersi in salvo. Maturi dice di aver ricevuto 40 punti sul ginocchio. Che senso ha postare la foto di quella che è la ferita meno grave ricevuta e paragonarla a quella di un gatto? Dubito che un gatto possa fare questo ad un paio di pantaloni o scarpe

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Oppure se davvero ne fosse capace e aggredisse un uomo credo che verrebbe trattato nello stesso modo di Daniza. Perché poi non far vedere anche le altre ferite?
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Se a seguito della lotta avesse perso una gamba o fosse morto non sarebbe cambiato molto, perché l’aggressione da parte dell’orsa, che non rispondeva ad un attacco – non era un cacciatore – è un fatto grave. Questo incidente è il primo attacco da parte di un orso ad un uomo in Italia negli ultimi 150 anni. Questo dimostra sia la rarità di questi eventi in Italia, sia quanto questo orso fosse pericoloso. Quello che spesso viene omesso è che Daniza fosse sotto osservazione a seguito di comportamenti a rischio ed erano stati già presi “provvedimenti di dissuasione” da parte delle autorità competenti. Tutto questo significa che Daniza si avvicinava troppo ai centri abitati, anche dopo lo scontro con Maturi, uccidendo almeno una capra. Non si vuole contestare all’orso di essere un orso, ma è dovere delle autorità proteggere la popolazione ed esistono regolamenti apposta per questo.

Nella giornata di oggi (13/09) la Provincia di Trento ha rilasciato un comunicato stampa (qui in pdf)  dove viene diffuso una nota dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca ambientale, dando informazioni utili a chi davvero abbia voglia di capire. Ecco qualche dettaglio interessante

I dati ad oggi disponibili confermano che il comportamento dell’orsa non può essere considerato come anomalo, ma evidenziano che l’episodio segnalava un fattore di rischio non insignificante per l’incolumità dell’uomo. A conferma di queste conclusioni, si evidenzia che le analisi condotte sui 32 incidenti causati dagli orsi in Scandinavia nel periodo 1977-2012 – che hanno comportato 31 ferimenti e 2 decessi – hanno evidenziato come la presenza di cuccioli fosse il parametro più frequentemente associato a questi episodi (67% dei casi, escludendo gli incidenti avvenuti durante l’attività venatoria) (Sahlén 2013, Swenson et al., 1996, Swenson et al., 1999). 
Il Piano d’Azione interregionale per la Conservazione dell’Orso bruno nelle Alpi centro-orientali (PACOBACE; Quad. Cons. Natura, 33, Min. Ambiente – ISPRA) – formalmente adottato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, ISPRA e da tutte le Regioni e Province Autonome dell’arco alpino centro orientale – assegna all’attacco di una femmina con piccoli un grado di pericolosità abbastanza elevato (ponendosi al livello 16 su 20 comportamenti considerati), e quando si registri tale comportamento prevede la possibilità di attivare un intensificazione del monitoraggio o la cattura per captivazione permanente. Il PACOBACE prevede inoltre che, nei casi di attacchi condotti per difendere i piccoli che determinino ferite anche leggere a persone, possano essere adottate misure più energiche di intervento. A tale riguardo si evidenzia che Daniza aveva mostrato in passato comportamenti che hanno portato le competenti autorità provinciali ad attivare interventi di dissuasione, secondo le modalità previste dal PACOBACE. 
I dati raccolti da ISPRA sulla morte dell’esemplare sembrano indicare che le operazioni di cattura, condotte in teleanestesia da una squadra di operatori esperti afferenti al Servizio Foreste della Provincia di Trento, e in presenza di un veterinario con specifica professionalitàdi cattura di orsi e afferente all’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari, abbiano seguito i protocolli del PACOBACE. 
Si evidenzia che la cattura in telenarcosi è comunemente praticata sull’Orso bruno in diversi paesi; in Scandinavia questa tecnica è stata applicata in oltre 1800 casi tra il 1984 e il 2013, con ridottissimi tassi di mortalità (<1%; 16 casi di mortalità su 1824 catture totali) (Arnemo 2013). [i grassetti sono miei]

Il PACOBACE  è disponibile  a questo indirizzo se volete trovare più dettagli. Franco Zunino, esperto di orsi e segretario della associazione Italiana Wilderness, dice a proposito della questione Daniza che

Se un orso aggredisce una persona, per colpevole che la persona possa essere stata (eccessivo volontario avvicinamento?), è certo che lo rifarà, perché con quel comportamento l’orso ha superato quella barriera psicologica che gli faceva vedere nell’uomo un pericolo, quindi una paura che lo spingeva a rifiutare il contatto ravvicinato: aggredendo l’uomo l’animale ha avuto la prova di essere lui il più forte. E’ lo stesso fenomeno che spinge tigri, leoni, leopardi, elefanti, orsi bianchi ed orsi bruni, ed anche lupi e pescecani, a divenire aggressivi e, qualche volta, anche “antropofagi”. Nonostante questo, in molti casi (e potrebbe essere quello di Daniza) l’uomo ha il dovere primo di “perdonare” il gesto, di giustificarlo, in quanto l’orso non ha alcuna colpa degli errori commessi dall’uomo. Ma a condizione che non si ripeta, o che riveli atteggiamenti similari, perché altrimenti l’esigenza di difendere l’uomo diviene più importante che non la difesa di un animale ormai resosi un pericolo per chiunque frequenti i suoi luoghi. [grassetto dell’autore]

La “captivazione permanente dell’animale per motivi di sicurezza pubblica” è stata la decisione presa dal Presidente della Provincia di Trento per risolvere la questione, e i comportamenti successivi dell’orsa non hanno fatto altro che rinforzare questa posizione. In parole povere Daniza era pericolosa. Che cosa ne avrebbero fatto dopo la cattura mi piacerebbe saperlo, ma ora il problema è risolto. Per alcuni è stata una soluzione fin troppo comoda, sospetta, ma purtroppo, stando alle statistiche del nord Europa, già altri 16 orsi hanno perso la vita per via dei sedativi negli ultimi 30 anni.

Che Maturi sia parente del sindaco (di quale paese non viene specificato) o che lì dovrà sorgere una nuova stazione sciistica non ha molta importanza, a meno che abbia conoscenze tali da influenzare l’ISPRA, la European Brown Bear Expert Team dell’IUCN e il professor Stephen Herrero (massimo esperto di attacchi di orsi all’uomo) con i quali si sono consultati, la Provincia di Trento e il Ministero dell’Ambiente…Rimango comunque dubbioso su queste informazioni, ma se qualcuno avesse dei dettagli in merito le pubblicheremo.

Se vogliamo tirare le somme la faccenda non è così complicata. Un uomo mentre passeggiava alla ricerca di funghi nel bosco incontra un orso con dei cuccioli; si allontana intuendo il pericolo, ma viene comunque attaccato violentemente e rimane ferito; il PACOBACE prevede in questi casi che si catturi l’orso colpevole, posizione rafforzata dal comportamento precedente e successivo dell’orsa in questione; durante la cattura viene sedata, inevitabile, e muore. l’ISPRA dice anche che

Una valutazione più approfondita delle cause della morte dell’orsa sarà però possibile solo quando verranno forniti i verbali della squadra di cattura e – soprattutto – i risultati delle analisi autoptiche condotte l’11 settembre. La Provincia di Trento ci ha comunicato che potranno occorrere alcuni giorni o anche più di una settimana per completare tutte le analisi autoptiche e tossicologiche.

Il buonsenso aiuta sempre e non vedo perché per Daniza dovrebbe essere diverso. Boicottare il Trentino o insultare e minacciare Maturi sono comportamenti stupidi che non portano a nessun risultato utile, soprattutto ora che l’orsa è morta. Se dovessero esserci novità interessanti dalla autopsia aggiorneremo l’articolo
Ricordatevi di amare col cuore, ma per tutto il resto di usare la testa.
neilperri @ butac.it
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