La caccia a Trento e Bolzano

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Il Giornale ama fare politica, e quando ce lo segnalate tocca a noi vedere di fare chiarezza nel guazzabuglio che si viene a creare. Sia chiaro, la colpa non è solo dei giornalisti che pubblicano le notizie a metà, ma anche dei politicanti che scelgono di raccontarle a metà.

Caccia libera in montagna Adesso Renzi per un Sì svende la pelle dell’orso

Che i decreti legislativi approvati dal Consiglio dei ministri il 24 novembre servano per strappare un Sì al referendum lo trovo un quanto esagerato, o meglio trovo bassa la considerazione che si ha degli elettori del Trentino Alto Adige, che evidentemente sia per il Movimento 5 Stelle, che per l’ENPA, che per i giornalisti del Giornale sarebbero disposti a cambiare idea sul voto di domenica prossima solo perché è stata modificata una legge che risaliva al 1974 e che riguardava le attività venatorie sul territorio.

Così Patrizia Terzoni sulla sua bacheca Facebook: 15227987_10208457319370381_2023631914_n

Altro motivo per cui #IoDicoNo, e dovreste farlo anche voi: è stato approvato un decreto legislativo che, secondo alcune fonti giornalistiche e secondo l’#Enpa, svenderebbe letteralmente la pelle degli #Orsi e di altri selvatici in cambio di “una mano” alla campagna per il Si al #ReferendumCostituzionale. Improvvisamente si é deciso di riconoscere alle province autonome di Trento e Bolzano la competenza della disciplina della #caccia e quindi anche il potere di decidere se e come cacciare nei parchi naturali delle province… Insomma, un via libera a sparare a quello che più da fastidio: Orsi, marmotte…e perché no, anche #lupiVisto che i due presidenti delle province sono apertamente schierati al favore del Si non è illecito credere che sia tutto a favore di referendum.
Se questa cosa dovesse rivelarsi vera così come ve l’ho descritta, non solo andremmo ad istillare un pericoloso precedente, ma rischieremmo anche multe onerosissime dall’Unione Europea che ha dato direttive molto chiare in tema di caccia all’Orso, e non solo, che come ricordo, è specie protetta tanto e quanto il lupo.

Proviamo ad essere logici: manca una settimana al voto, tu elettore che vai a caccia e che hai scelto il No cambierai idea perché è cambiata una legge che non ha nulla a che vedere col referendum, e che comunque è già stata modificata? Non è che se vince il No il governo può scegliere di tornare sui propri passi dall’oggi al domani. Lo capite che, razionalmente, è una sciocchezza? No, probabilmente chi è convinto di votare No rimarrà convinto che anche questa sia una manovra astutissima del Governo in carica.

Ma andiamo a vedere esattamente la modifica, per fortuna esiste un semplice comunicato stampa sul sito del Consiglio dei Ministri, comunicato che recita così:

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente del Consiglio Matteo Renzi, ha approvato un decreto legislativo, recante norme di attuazione dello statuto speciale per il Trentino-Alto Adige, che apporta modifiche e integrazioni al decreto del Presidente della Repubblica 22 marzo 1974, n. 279, riguardante l’esercizio del prelievo venatorio e, in particolare, le specie cacciabili. Il decreto legislativo prevede che il Presidente della Provincia autonoma possa disporre temporanee variazioni dell’elenco delle specie cacciabili stabilito dalla normativa statale, dopo aver effettuato, in linea con il quadro normativo europeo, la valutazione della consistenza della specie in rapporto allo specifico territorio considerato, al fine di garantire la tutela degli interessi ambientali. Tali variazioni sono disposte d’intesa con il Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, previo parere dell’Ispra e sentito il Ministero per le politiche agricole. In caso di parere favorevole dell´ISPRA è prevista anche una procedura di silenzio assenso. A tutela degli interessi ambientali è previsto altresì che il Presidente della Provincia autonoma revochi il provvedimento, qualora lo stato complessivo della specie interessata divenga non soddisfacente. In caso di inerzia si introduce anche il potere sostitutivo del Ministero dell´ambiente. Hanno partecipato all’esame della questione il Presidente della Regione Trentino Alto Adige Ugo Rossi e il Presidente della Provincia autonoma di Bolzano Arno Kompatscher.

Avete letto con attenzione? Le norme modificabili sulle specie cacciabili sono di carattere temporaneo, devono essere in linea con il quadro normativo europeo e necessitano di parere favorevole da parte dell’ISPRA. Quindi non è che domani il sindaco di Trento si sveglia, decide che le marmotte gli stanno antipatiche e lancia la caccia alla marmotta senza regole e controlli, come invece si è portati a credere leggendo gli articoli e i post in merito.

Per chi non l’avesse presente l’ISPRA è l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale.

Non credo sia necessario aggiungere altro, tanto se siete convinti della vostra opinione lo rimarrete, e probabilmente commenterete incattiviti Ki Vi Paka?

La risposta (purtroppo) è sempre la stessa: nessuno! Ma almeno io la notte vado a letto sapendo di aver fatto il possibile per la corretta informazione in Italia, molti dei commentatori che attaccano in questo modo invece non possono farci nulla: per loro la corretta informazione è corretta solo finché da ragione a loro.

maicolengel at butac punto it

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