La censura al Parlamento europeo

Indignare è sempre la cosa che vende di più, e così ci troviamo di fronte a video come quello che da qualche ora sta circolando sui social network italiani. L’ho visto in versione Facebook e YouTube, ma sono sicuro venga condiviso anche tramite altri canali.

Il video diffuso dall’onorevole Corrao, membro del Parlamento Europeo, eletto tra le file del Movimento ci mostra un suo intervento durante la riunione plenaria di oggi martedì 29 maggio 2018. Il suo commento nel diffonderlo:

Incredibile!
Appena ho nominato la parola “Italia”, nella plenaria del Parlamento Europeo, mi hanno staccato il microfono.
Vietato parlare di cosa sta succedendo in Italia.

Guardate con i vostri occhi e fate girare il più possibile, dobbiamo essere uniti…

Nel video (quello completo) vediamo l’onorevole Corrao prendere la parola, il presidente chiedergli se quanto sta per dire è un point of order, o per meglio dire in italiano una mozione procedurale. Bisogna aver studiato un po’ per capire cosa s’intende. Ma cerco di farvelo comprendere analizzando le altre mozioni espresse nella stessa sessione.

Prima di Corrao parlano altri due:

Bruno Golinisch

che lamenta che nella sua delegazione su dieci rappresentanti ce ne sono tre che non hanno partecipato a nessuna delle attività della delegazione. Lamentela relativa quindi alle procedure interne al Parlamento stesso. Poi parla

László Tőkés

a cui non viene permesso di proseguire, nei primi secondi del suo discorso fa cenno ai 200 anni dalla nascita di Karl Marx, e viene subito bloccato spiegando che la cosa non rientra nei point of order.

L’articolo 135

Poi arriva finalmente il turno di Corrao, che fa riferimento all’art.135 del regolamento del Parlamento europeo:

Articolo 135 : Discussioni su casi di violazione dei diritti umani, della democrazia e dello Stato di diritto

Corrao vuole parlare dell’Italia, nella versione video rilasciata dal Parlamento europeo si sente meglio l’audio, anche quando l’aula viene sommersa dalle lamentele ad alta voce di chi non considera l’intervento pertinente.

Corrao spiega che “alla maggioranza democraticamente eletta in Italia è stato impedito di formare un governo“. Le lamentele aumentano, anche la traduttrice smette di tradurre, in aula è il caos. Pavel Telička chiede a Corrao di sedersi, gli fa presente che il suo microfono è spento, gli spiega che la sua mozione non rientra nelle regole, che non può proseguire. Sia chiaro, le lamentele da parte di chi si oppone a Corrao fanno molto terza elementare, ammetto che ogni volta che vedo questo genere di atteggiamenti vorrei tornare alla monarchia.

Pavel Telička però non sta censurando nessuno, applica la stessa regola con cui ha zittito László Tőkés poco prima. Ma non fa comodo spiegare i fatti, è molto più utile diffondere indignati un video con al seguito i soliti commenti arrabbiati. Che barba che noia…

Nessun golpe, nessun attacco

Quanto è successo in Italia non è un attacco alla democrazia, lo stesso Fatto Quotidiano ha spiegato bene su cosa si è basata la scelta del Presidente Mattarella, e che quindi non c’è alcuna violazione. Basta aver studiato la Costituzione, avere presente il diritto costituzionale, tenere ben saldi a mente i precedenti. Senza nemmeno aver bisogno d’invocare fantomatici articoli della stessa. C’è già riportato tutto. Anzi, è riportato così bene che fino a qualche giorno fa lo stesso Luigi Di Maio spiegava ai giornalisti:

Sui ministri non c’è nessuna discussione in atto perché i ministri li sceglie il presidente della Repubblica. Non fate retroscena sui ministri perché non c’è niente

Il Presidente li ha scelti, o meglio non ne ha scelto uno solo, che invece era quello che imponeva qualcun’altro, e ora siamo al “è stato impedito di formare un governo”…

Non so voi, ma a me questo giochino dell’indignare sostenendo di essere stati censurati ha un po’ stancato, sembra quasi che certe sceneggiate siano messe in piedi apposta per poter fare post indignati.

Ma sono io che vedo del marcio in tutto.
maicolengel at butac punto it
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