La cerimonia di apertura del San Gottardo

CERIMONIA

Lo scorso mercoledì si è festeggiata l’apertura del tunnel del San Gottardo, una delle opere di ingegneria più imponenti e impegnative realizzate dalla Svizzera. Per celebrare l’evento è stata organizzata una bizzarra cerimonia di apertura che ha visto coinvolti oltre 600 interpreti tra attori, ballerini, trapezisti e comparse.

Potete vedere la parata iniziale qui:

Come potete vedere, la parata è piena di personaggi vestiti in modo strano che rappresentano concetti di difficile interpretazione. Ma è quando è comparso il caprone che il web si è scatenato. La cerimonia non era ancora finita che già fiorivano le spiegazioni di matrice massonica, con il caprone che ovviamente stava lì a indicare il diavolo, e tutti intorno “come zombie” a invocare una sua apparizione dalle viscere della terra, ovvero dal tunnel.

I primi risultati della ricerca su YouTube:

"UN EVENTO SENZA PRECEDENTI A LIVELLO PUBBLICO SVOLTA NEL 2016, NEL MESE 06, CON 600 INVITATI = 666", "il caprone capitalista", "Un vero e proprio inno satanico", "Cerimonia NWO sconvolgente"
“UN EVENTO SENZA PRECEDENTI A LIVELLO PUBBLICO SVOLTA NEL 2016, NEL MESE 06, CON 600 INVITATI = 666”, “il caprone capitalista”, “Un vero e proprio inno satanico”, “Cerimonia NWO sconvolgente”

 

E non è solo il web italiano ad essersi scatenato, anche i video suggeriti in lingua inglese parlano quasi esclusivamente di un’interpretazione satanista della cerimonia – anche se bisogna ammettere che le testate inglesi, invece, pare che abbiano preso lo spettacolo con incredibile umorismo, come testimonia il resoconto della BBC che è tutto una grassa risata a spese degli svizzeri.

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“The tunnel to hell”

In effetti il caprone c’era, e c’era anche una serie di altri personaggi inquietanti: angeli con teste giganti, ballerini in abbigliamento intimo che si avvinghiavano, operai che marciavano con lo sguardo perso nel vuoto, strani individui con copricapi fatti di rami e corna e cantanti che salmodiavano in strane lingue antiche. Potete vedere qualche bella foto qui. Ovviamente per i soliti noti del complottismo mondiale questo è stato uno sfoggio di potere da parte del New World Order, che come è risaputo adora il diavolo. Gli operai-zombie rappresentavano il popolo bue che si fa manipolare senza accorgersene, i ballerini simulavano atti sessuali, l’angelo stava iniziando alcuni ballerini vestiti da operai (che in realtà rappresentavano i nove operai morti durante la costruzione del tunnel) secondo una notissima cerimonia massonica, i copricapi cornuti figuriamoci cosa potevano non essere e le lingue antiche e incomprensibili stavano sicuramente invocando qualche demonio con passi presi direttamente dal Necronomicon.

Purtroppo tutte queste interpretazioni non si sono basate su vere ricerche, e mancando anche le basi di cultura generale è stato più facile andare a cercare interpretazioni esoteriche che informarsi un attimo e contestualizzare l’evento.

Come spiega la Tv svizzera:

Firmato dal noto regista Volker Hesse, lo spettacolo è stato messo in scena da decine di attori, ballerini, mimi e cantanti. 35 minuti frenetici ma forse non comprensibili facilmente a tutti.

Chiaro l’omaggio agli operai che la galleria l’hanno costruita, altrettanto chiaro quello alle Alpi che la galleria la ospitano, ed alla loro vivacità, flora, fauna, persino alla fertilità delle montagne.
Più difficili da cogliere, specie per i non svizzeri, i richiami alle leggende, come quella che vuole il primo ponte costruito sulle gole della Schöllenen (canton Uri) costruito dal diavolo, rappresentato nello spettacolo dallo stambecco.

Quindi, effettivamente, quel personaggio con le corna rappresentava uno stambecco, animale tipico delle Alpi su cui sorge anche il Massiccio del San Gottardo, e l’interpretazione satanica aveva colto nel segno, solo che non c’è niente di nascosto, niente di esoterico, e non si sta invocando nessuna apparizione demoniaca: è solo la nostra ignoranza che ci induce a colmare le nostre lacune con quello che conosciamo meglio. Nel caso di alcuni si tratta di fuffa conclamata, ma non ci sarà modo di convincerli del contrario. È però abbastanza semplice grazie a Google trovare riscontri della leggenda del primo ponte costruito sulle gole della Schöllenen, come d’altronde se ne trovano molti simili riguardanti ponti dall’architettura quantomeno ardita o particolarmente antichi.

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Ne parlano perfino siti ufficiali dell’Ente del Turismo svizzero, ad esempio qui si narra l’intera storia:

La leggenda del ponte del diavolo narra delle enormi difficoltà a cui fecero fronte gli Urani e della loro tenacia nel costruire una mulattiera attraverso le gole della Schöllenen. Dopo parecchi tentativi riuscirono finalmente ad edificare un ponte di pietra nel punto più stretto della gola dove la Reuss si mostra impetuosa e le pareti di roccia si levano al cielo.
Secondo la leggenda, il Landamano ormai preso dalla disperazione disse a gran voce: “Che venga il diavolo a costruire un ponte!” Ed ecco che il diavolo in persona si presentò e disse: “Vi costruirò il ponte ma il primo che l’attravererà mi apparterà”.Gli Urani accettarono il patto e dopo tre giorni ottennero l’agnognato ponte mentre il diavolo aspettava sull’alta sponda la la sua riconpensa. Gli Urani si fecero furbi e invece di madare una persona fecero attraversare il ponto ad un caprone urlando: “Questo te lo puoi tenere, eccoti la prima anima che attraversa il ponte!”Il diavolo, furi di sè dalla rabbia, dilaniò il caprone e sollevò un enorme masso con l’intenzione di distruggere il ponte. In questo momento una vecchietta che incroviava il suo cammino lo riconobbe, oh, il diavolo, e senza farsi notare incise una piccola croce sul macigno. Quando il diavolo lanciandolo la vide mancò l’obiettivo e il masso rotolò a valle e si fermò a Göschenen.Il “sasso del diavolo”, così chiamato, si trova ancora oggi a Göschenen e fu spostato di qualche metro a fine anni 70 per permettere la costruzione dell’autostrada.
Ovviamente chi preferisce essere convinto che lo spettacolo sia una beffarda dimostrazione di potere dei vertici dell’NWO rimarrà convinto di quel che preferisce, a noi sembrava corretto e interessante cercare invece le interpretazioni basate sulla storia locale e riportate da chi ne sa più di noi.
noemi @ butac punto it
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