La confessione choc dell’immigrato
“Tra noi ci sono anche terroristi”
Sarà vero? Innanzitutto vorrei trascrivere per voi quanto riportato dal video che il Giornale allega all’articolo:
IMMIGRATO: (indefinito) parlano arabo
INTERVISTATORE: Si
IMMIGRATO: Si tanti
INTERVISTATORE: E arrivano tutti con la barca
IMMIGRATO: Si con barca
INTERVISTATORE: Poi una volta arrivati in Sicilia cosa fanno, vengono tutti su a Bolzano?
IMMIGRATO: Si, quando Sicilia dopo lasciano loro
INTERVISTATORE: Perché la polizia italiana non li ferma
IMMIGRATO: Si, anche fermano polizia, loro non vogliono stare.
INTERVISTATORE: E la polizia italiana non li ferma
IMMIGRATO: S… Fermano, perché almeno far sapere loro cosa…perché qualche volta c’è un terrorista, esempio come questo, loro prendono loro, e poi fanno in ehm fotografia.
INTERVISTATORE: Si la fotografia segnaletica.
IMMIGRATO: Si, dopo loro lasciano.
INTERVISTATORE: Ho capito
44 secondi di video, con audio pessimo, senza il permesso dell’intervistato, ed imboccandolo come coi bambini.
Io vorrei davvero che i giornalisti facessero meglio il loro mestiere, non ho dubbi che tra gli immigrati che arrivano in Europa ci possano essere potenziali terroristi ma se proprio devono arrivare perché farlo via mare? Con tutti i potenziali rischi di insuccesso dell’operazione? Avete idea di quanto possa costare addestrare un terrorista? E dopo aver speso soldi ad addestrarlo, averlo dotato di un’identità a prova di verifica, che facciamo? Per un successo assicurato dell’operazione lo imbarchiamo sicuramente su una carretta del mare, dove il rischio che diventi cibo per i pesci è altissimo. Smettete di raccontare panzane ai vostri lettori, e ditelo chiaramente, è MOLTO PIÚ facile che un terrorista sia già nel paese in cui si vuole colpire, o che arrivi tramite normalissimi voli di linea magari con un passaporto contraffatto.
Smettiamola di fare allarmismo sui generis, non giova a nessuno.
Ah no, è vero, a qualcuno questa politica giova, eccome se giova…
maicolengel at butac.it