La depenalizzazione dei reati contro gli animali.

DEPENALIZZAZIONEANIMALI

E dai, sì, continuiamo a parlare delle depenalizzazioni, perché alla disinformazione non c’è MAI limite, e il web italico, specie quello degli animalari adora farne a iosa.
Premetto amo gli animali, ho avuto cani fino a pochi anni fa, e se non fosse per un allergia amerei anche i gatti, sono stato membro della LIPU in gioventù, e trovo chiunque maltratti le bestie una brutta persona, davvero brutta…
Innanzitutto i tre articoli del codice penale che tutelano gli animali (il 544 ter,  il 636 e il 727) non sono minimamente citati nel decreto sulle depenalizzazioni. Ma tanto disinformare è un arte e chi ha lanciato una petizione online sa bene che i propri uTonti lettori mai e poi mai verificheranno, loro si fidano…
Ma il succo non è questo, si è vero che i reati minori, TUTTI, se già prima erano sanzionati solo con multe, ora lo saranno d’ufficio, come spiegava ALTALEX:

In forza di una delega il governo trasformera’ in semplici illeciti amministrativi una articolata serie di reati. La depenalizzazione riguarda tutte le infrazioni attualmente punite con la sola multa o ammenda.

Già oggi se un vigile ti vede prendere a calci il tuo cane non vai in galera, lo sapete vero? O l’animalaro che è in voi pensa seriamente che ci sia il carcere duro per questo comportamento? Al massimo ti fanno una multa, ma la trafila burocratica è lunga ed onerosa per stato e cittadino, beh con il decreto di Aprile la multa/sanzione diventa automatica, senza trafila burocratica a carico dello stato.


La cosa è positiva secondo me, più velocità nel decidere l’entità della sanzione, più velocità nell’intervenire. Snellire è la chiave per migliorare certi servizi elefantiaci, come la giustizia italiana.
L’appello che gira invece ci racconta così:

In nome della semplificazione, il nostro Governo vorrebbe depenalizzare il reato di maltrattamento degli animali e il Consiglio dei Ministri ha già dato il via libera…
Occorre condividere e far firmare questa importante petizione perchè dobbiamo portare migliaia di firme a Roma. NON deve diventare legge questa assurdità. 
E’ di assoluta importanza non tornare indietro al medioevo circa la tutela e i diritti sugli animali conquistati dopo anni di lotte. E’ impensabile che uno Stato CIVILE possa non rendersi conto che la tutela degli animali, come esseri senzienti, è fondamentale per la sua cultura e civiltà. E’ impensabile non condannare una persona che uccide o abbandona un animale in modo premeditato. Non vogliamo i combattimenti clandestini fra cani che sono specchio di grande crudeltà e inciviltà. Gli animali d’affezione devono essere considerati parte integrante della famiglia. Per questo diciamo NO alla depenalizzazione dei reati contro gli animali. Questa petizione è promossa in tutta Italia dall’Associazione Banco Alimentare Zoologico Onlus

LETTER TO
Presidente Del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi
Ufficio del Segretario Generale Al Presidente del Consiglio Matteo Renzi
NON far diventare legge la depenalizzazione dei reati contro gli animali.
Come già detto in altre occasioni,  il 99% delle raccolte firme online vale quanto la carta igienica che si compera al supermarket, con la differenza che con quella posso almeno spazzarmi il sedere…con questa nemmeno quello! Vi pare che possa esser un messaggio sensato? Nessuna citazione a dove la depenalizzazione tratti la materia, nessuna spiegazione giuridica, nulla, solo un laconico:
NON far diventare legge la depenalizzazione dei reati contro gli animali.
Lo capite vero che è ridicolo, inutile, senza senso? E che firmando la suddetta inutile petizione l’unica cosa che avete fatto è dare la vostra mail e i vostri dati ad un sito che ne farà quel che più gli piace…Uno dei geni a cui una volta feci presente la cosa mi rispose:
“Ma io non sono scemo, ho usato dati falsi”
Genio del crimine…animalaro e uTonto, complimenti sinceri!
Per chi avesse bisogno di conferme qui il testo sulle depenalizzazioni, usate pure ctrl-f e cercate le due normative in difesa degli animali…non le troverete.