La donna francese picchiata dal gendarme


Sta circolando un video che arriva dalla Francia, me l’avete segnalato su una bacheca che lo condivide con questo post:

Nella Francia di Macron succede che una donna venga aggredita fisicamente senza alcuna ragione dalla Gendarmerie. Quelli che qui in Italia vedono il fascismo anche nella pasta e fagioli pero’ non dicono nulla. La loro ipocrisia è vomitevole. GUARDATE IL VIDEO


Il video, molto pixelato, mostra appunto una donna strattonata e spintonata da quello che non è chiaro se sia un poliziotto in assetto da sommossa o un gendarme, ma poco conta, il gesto è sicuramente violento. Ho verificato il video, ma prima di arrivare a parlare dello stesso vorrei ripetere per l’ennesima volta che condividere un video di pochi secondi senza saperne di più è da classici analfabeti digitali. Non avete idea di cosa sia avvenuto prima della scena in esame, non sapete chi siano i due soggetti, ma più che altro, non avete la più pallida idea di dove sia stato girato e quando.
E qui vi voglio.
Il video in questione è di almeno due anni fa. Secondo quanto è possibile trovare sul web risale al 2016 e si tratta di proteste contro la legge sul lavoro voluta dal governo precedente a quello attuale. L’originale è stato pubblicato dal Daily Mail, anche loro non spiegavano molto all’epoca e come ben sa chi legge BUTAC da anni il Daily Mail non è testata affidabile, amano il clickbaiting e non approfondiscono mai le storie per poter sfruttare il sensazionalismo.
Ma poco importano i fatti, quella donna che viene condivisa un po’ ovunque sui social (ed è curioso notare come tanti dei profili che stanno condividendo il video non siano francesi ma turchi, russi, italiani, arabi… curioso davvero) non ha nulla a che fare con i Gilet Jaunes di questi giorni. Si tratta di un video di maggio 2016. Condividerlo oggi dimostra come siate fedeli di una religione, che vi impone di non verificare alcunché ma solo condividere ciecamente.
Riprendendo il post che sta circolando su Facebook, qui di vomitevole c’è solo l’ipocrisia di chi diffonde in malafede roba non collegata alle proteste di questi giorni.
maicolengel at butac punto it
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